Allo ‘Schindler’ toscano che salvò 800 ebrei, il 28 aprile, Gonfalone d’argento alla memoria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2003 13:18
Allo ‘Schindler’ toscano che salvò 800 ebrei, il 28 aprile, Gonfalone d’argento alla memoria

Da una piccola foto di Giorgio Nissim è nata una grande storia, finora rimasta sconosciuta: quella di un eroe che in Toscana salvò almeno 800 ebrei dalla deportazione, durante gli anni della Linea Gotica (1943-1944). La scoperta si deve al presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, che assieme al vice-presidente Enrico Cecchetti, notò il piccolo ritratto alla mostra “Orizzonti chiusi” a Castelnuovo Garfagnana, per la ‘Giornata della memoria’ 2003. Da lì venne deciso di studiare i ‘segreti’ di Giorgio Nissim, giovane ragioniere pisano, che costruì una rete clandestina tra Genova e Firenze.

Allo ‘Schindler’ toscano, lunedì 28 aprile alle ore 15.00, a Palazzo Panciatichi (Via Cavour 2 - Firenze), il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini conferirà il Gonfalone d’argento alla memoria. A riceverlo i figli di Nissim, Piero, Lydia e Simona. Sarà l’occasione sia per avere una testimonianza diretta di quegli anni, da parte di don Arturo Paoli, il sacerdote che sostenne l’azione di Giorgio Nissim, sia per ricordare anche la parte più nascosta del campione del ciclismo Gino Bartali, che fece il ‘postino’ per quella rete di assistenza clandestina.

La vita di Giorgio Nissim si interseca con la storia della ‘Delasem’, l’organizzazione assistenziale ‘Delegazione Assistenza Ebrei Migranti’ di Genova, di cui fu delegato per Pisa. Con viaggi frequenti a Genova si procurava i fondi e i documenti falsi per aiutare e nascondere gli ebrei. Giorgio Nissim faceva convergere a Lucca gli ebrei italiani e stranieri. Intanto, i sacerdoti degli Oblati di Lucca cercavano, tramite le loro conoscenze nelle parrocchie della lucchesia e della Garfagnana, sistemazioni sicure.

Nessuno dei rifugiati (cita la rivista ‘Ecclesia’ pubblicata nel 1945) venne poi catturato dai tedeschi durante i rastrellamenti. A portare la loro testimonianza alla cerimonia sarà anche Maria Eletta Martini, il cui padre Ferdinando fu il primo sindaco Dc di Lucca ed aiutò moltissimo Giorgio Nissim, oltre al figlio di Gino Bartali, Andrea. All’incontro parteciperanno anche il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, i vicepresidenti del Consiglio Enrico Cecchetti e Leopoldo Provenzali, monsignor Alessandro Plotti, presidente della Conferenza Episcopale e la prof.

Liliana Picciotto.

In evidenza