Bilancio, due esposti presentati alla Corte dei Conti dalla Casa delle Liberta'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2003 19:43
Bilancio, due esposti presentati alla Corte dei Conti dalla Casa delle Liberta'

La regolarità e la legittimità delle procedure adottate dall'amministrazione nella stesura del bilancio 2003 sono al centro due esposti presentati alla Corte dei Conti dai gruppi consiliari della Casa delle Libertà e preparati dalla vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli e dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «La magistratura contabile - hanno spiegato la vicecapogruppo di Bianca Maria Giocoli e la consigliera di Alleanza Nazionale - dovrà anzitutto controllare l'operazione con la quale la giunta vuole incassare ora quello che i gestori telefonici pagherebbero al Comune in dieci anni per l'installazione e la concessione delle antenne dei telefonini».

«Tralasciando ogni considerazione di ordine morale e di tutela della salute pubblica - si legge nell'esposto - per fare tale operazione il Comune dovrà avvalersi di un intermediario finanziario vincolandosi qualunque sia la sorte dei gestori futuri dei gestori di telefonia. A noi sembra un'operazione illegittima perché in questo modo i bilanci futuri vengono privati di una entrata ordinaria. Anche i sindaci revisori hanno evidenziato l'anomalia di tale previsione». «Illegale e illegittima - hanno aggiunto la Giocoli e la Checcucci - è anche la cartolarizzazione dei canoni di concessione per l'utilizzo delle infrastrutture idriche e delle reti.

Illegale perché la legge non prevede alcun canone di concessione che il gestore del servizio idrico debba pagare per l'utilizzo delle reti e delle infrastrutture idriche. Al contrario, la normativa prevede solo che queste ultime debbano essere restituite al termine della gestione nello stesso stato in cui si trovavano quando il gestore ha iniziato ad avvalersene per erogare il servizio. Prevedere un canone che il gestore dovrebbe pagare significa solo creare le condizioni affinché quest'ultimo scarichi sulla tariffa, e quindi sui cittadini, anche questo costo.

I cittadini hanno già abbondantemente pagato con la fiscalità generale le reti e le infrastrutture che i Comuni hanno realizzato; con il meccanismo del canone si crea solo una catena perversa: il gestore paga al comune e il cittadino paga al gestore tramite la tariffa». «La cartolarizzazione è illegittima - hanno concluso le due esponenti del centrodestra - perché in un'unica volta si fanno anticipare alla Publiacqua, per adesso composta di soli enti pubblici e dando per scontato che l'operazione di privatizzazione del 40% andrà a buon fine, ciò che andrebbe semmai incassato annualmente privando, dunque, anche i bilanci futuri di un'entrata ordinaria.

Ma quel che è peggio è che si "cartolarizza", coinvolgendo le banche, un qualcosa che non solo non ci dovrebbe essere, ma che vincola per sempre il Comune, a prescindere da cosa accadrà al gestore. La superficialità e l'avventatezza che caratterizza questa operazione è paragonabile a chi ipoteca la casa perché si vuole comperare la Porsche con soldi non suoi. E, inoltre, chi sta compiendo questa operazione di cartolarizzazione e in che tempi sarà predisposta?».

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