In aumento i prezzi a gennaio
L'inflazione cresce "solo" dello 0,2%

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2003 15:46
In aumento i prezzi a gennaio<BR>L'inflazione cresce

Secondo le rilevazioni effettuate dall'Ufficio Comunale di Statistica, i prezzi nel mese di gennaio sono in crescita e l'inflazione è aumentata dello 0,2%. I dati ora dovranno essere confermati dall'ISTAT. La prima occasione di confronto sarà proprio venerdì 31 gennaio grazie al convegno che si svolgerà nella Sala Incontri di Palazzo Vecchio "Un anno con l'€uro. Prezzi e inflazione a Firenze nel 2002". La rilevazione si è svolta nei primi quindici giorni di gennaio su oltre 800 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande che alla distribuzione tradizionale, per complessivi 9.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere indicato dall'ISTAT.

Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall'Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti e capitoli sono stabiliti dall'ISTAT in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie. Dall'elaborazione dei dati risulta che nel mese di gennaio l'aumento dei prezzi al consumo, rispetto al mese di dicembre dello scorso anno, è stata dello 0,2%. In controtendenza, invece, l'inflazione su base annua: nel mese di gennaio è scesa all'1,9% rispetto al 2,1% del mese di dicembre.

Secondo le rilevazioni, il risultato è stato determinato dagli aumenti dei capitoli dell'abitazione acqua energia elettrica e combustibili, altri beni e servizi, alimentari e trasporti mentre è in diminuzione il capitolo dei servizi sanitari. La voce "utenze" domestiche (acqua, energia elettrica e combustibili) fa registrare un aumento dell'1,5% dovuto agli aumenti del gas per riscaldamento (+2,2%) e energia elettrica (+1,9%) successivi al blocco governativo delle tariffe. In aumento anche gli affitti (+1,6%).

Da segnalare che la variazione annuale passa da +0,6% di dicembre a +3,2% per il mese di gennaio. In aumento anche i prodotti alimentari pari ad un +0,6% soprattutto per l'aumento del prezzo dei pesci (+4,6%), del latte fresco (+3,3%), del pane (+1,3%) e della carne (+0,4%). In controtendenza il prezzo delle patate (-10,1%) e della frutta (-1,1%). Complessivamente per queste voci si registra una diminuzione annuale, passata da +2,1% di dicembre a +1,1% di gennaio. È il migliore risultato ottenuto nelgi ultimi mesi, poiché il capitolo, per tutto il 2001 e il 2002, non era mai sceso sotto il 2% con punte anche del 6%.

Il settore dei trasporti registra una aumento complessivo di +0,6% per gli aumenti dei carburanti (+2,2%), dei pedaggi autostradali (+6,7%), delle automobili (+0,5%). In diminuzione i trasporti aerei (-2,9%). Da segnalare gli aumenti dei servizi bancoposta (+26,7%) e conto corrente bancario (+2,5% a gennaio 2003 e +11,5% rispetto a gennaio dello scorso anno). In diminuzione il capitolo dei servizi sanitari e le spese per la salute determinato dalla diminuzione del prezzo dei medicinali (-3,5%) a causa della modifica del prontuario farmaceutico che ha riclassificato i medicinali in base alla contribuzione del Servizio Sanitario Nazionale.


Venerdì 31 gennaio a partire dalle 9,30 si svolgerà presso la Sala Incontri il convegno "Un anno con l'€uro. Prezzi e inflazione a Firenze nel 2002" con la partecipazione dell'assessore alla statistica Elisabetta Tesi, dell'assessore all'economia Francesco Colonna, del professore Luigi Biggeri presidente dell'ISTAT, del professore Gianni Marliani del dipartimento di Statistica dell'Università di Firenze e di Gilberto Bacci vicepresidente della Mercafir. Saranno presentati i risultati della ricerca svolta congiuntamente tra Dipartimento di Statistica e Comune di Firenze e un'analisi dell'andamento dei prezzi all'ingrosso a cura della Mercafir.

Nella giornata di venerdì l'Ufficio di Statistica e l'Ufficio Toponomastica e numerazione civica resteranno chiusi al pubblico per l'intera giornata.

"Mentre i primi dati delle citta' campione ci danno i loro zero virgola di aumenti -commenta Vincenzo Donvito, presidente Aduc- che ognuno si chiede dove siano rispetto al proprio portafogli sempre piu' risicato, e' interessante il fatto che questi siano i dati con l'aggiornamento di alcuni elementi del paniere e, sostanzialmente, non hanno portato ad alcuna rivoluzione dei numeri.

Anche perche' si tratta di 34 prodotti rispetto a complessivi 960, quindi decisamente insignificanti. Non solo, ma anche se ci fanno sapere che l'assicurazione Rc-auto pesera' il 34% in piu' (dallo 0,30 allo 0,40%: il 4% di quasi niente, ovviamente, e' un niente piu' un piccolo niente), rimane il mistero dei metodi di calcolo, rispetto ai quali si puo' solo sottolineare che, perdurando la loro mancata comunicazione, siamo piu' che motivati a esprimerci con le impressioni del nostro osservatorio non statistico, ma d'opinione e di sensazione.
E l'analisi dei prodotti che entrano, la dice lunga sull'aggiornamento del paniere.
Entra la tintura dei capelli: saranno almeno trenta anni che il nostro Paese ha visto una crescita esponenziale, soprattutto, di donne con capelli biondi, pur in assenza di aumenti vertiginosi di figli nati da coppie di connazionali con persone del centro e nord-Europa.

E nel 2003 l'Istat si aggiorna con la tintura dei capelli come prodotto di uso corrente.
Entra il petto di pollo. Non crediamo di far torto ad alcuno se ricordiamo che le generazioni di bambini cresciuti a petti di pollo, hanno gia' altrettanti figli che mangiano altrettanti petti di pollo.
Entra la panna da cucina. La delizia che lega, nei piatti domestici come in quelli dei ristoranti, e' una scoperta e una pratica che ha visto la sua diffusione capillare da almeno gli inizi degli anni '80, tant'e' che dopo il super boom, gia' da tempo, il suo non uso e' sinonimo di cucina che non si nasconde dietro l'amalgama pannoso.
Entra il te' in bottiglia.

Da quasi vent'anni il top delle bevande estive della numerosissima generazione che si atteggia a no-Coca-Cola, ma usatissima anche dai fan della Coca-Cola.
Entra il giubbotto in pelle per l'uomo e per la donna. Ma non si sono accorti che dopo il boom degli anni '70 e '80 (quando nel paniere Istat non c'erano), grazie alla moda e alla cresciuta consapevolezza che spesso della pelle di animali se ne puo' fare a meno, ce ne sono sempre meno?
Entra il gel per capelli. Roba che sfuroreggia dai tempi di Elvis Presley.
Entra il gelato artigianale e la pizza al taglio.

Due prodotti che da almeno venticinque anni sono cio' che da' senso e valore ai rispetti mercati. E chi li ha consumati a fiumi quando gia' furoreggiavano, facendosi per le prime volte gli occhi dolci in gelateria o pizzeria, sta quasi per diventare nonno.
Entrano vari prodotti multimediali. Da quand'e' che il settore continua ad essere quello trascinante dell'economia e dei consumi? Dieci anni? A dir poco.
Altrettanto capitolo potremmo sviluppare per i prodotti che escono, tipo la cassetta non registrata (chi si ricorda l'ultima volta che ne ha acquistata una?), la colla (roba da libro Cuore), etc.
Ma crediamo di aver reso il concetto della tempestivita' di aggiornamento del nostro Istituto Statistico, e quindi della credibilita' dei suoi risultati".

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