Forum mondiale sull'acqua a Firenze? Meglio a Firenzuola, accanto alla TAV, suggerisce Idra a Martini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2003 06:46
Forum mondiale sull'acqua a Firenze? Meglio a Firenzuola, accanto alla TAV, suggerisce Idra a Martini

Leggiamo sulle cronache odierne che il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, così vicino alle istanze del Social Forum, annuncia da Porto Alegre la decisione di far svolgere a Firenze il primo Forum mondiale alternativo dell'acqua, fra il 21 e il 23 marzo 2003.
"Perché non convocarlo a Firenzuola?", suggerisce provocatoriamente in una lettera a Martini l'associazione di volontariato ecologista Idra. "In questo modo", prosegue l'associazione fiorentina, "tutto il mondo potrebbe apprezzare l'elevato valore ambientale delle scelte infrastrutturali somministrate proprio dalla Regione Toscana, a partire dal '95, alla vallata del Mugello, che è poi il giardino della città cara al mondo, Firenze, capitale della cultura ".

Idra ricorda a Martini, che nel '95 era assessore alla Sanità nella giunta regionale diretta da Vannino Chiti, e che dal 2000 guida in prima persona la giunta toscana, una circostanza clamorosa di cui non è certo all'oscuro: secondo i dati forniti da uno studio commissionato dall'Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna, dalla Comunità Montana del Mugello, dall'Università degli Studi di Firenze e dall'Istituto di Agrometeorologia e Telerilevamento applicati all'Agricoltura, dall'inizio dei lavori per la costruzione del tunnel TAV sotto l'Appennino fra Firenze e Bologna (60 km privi peraltro di galleria di soccorso) fino al mese di maggio 2002 erano stati drenati sul versante toscano ben 45 milioni di metri cubi di acqua di montagna! Senza contare i danni alla falda di Monte Morello.

E le interferenze continuano (dati ARPAT) con perdite sempre più gravi.
Il Comune di Firenzuola, che dista pochi chilometri da Firenze, è l'epicentro di questa colossale emorragia idrica (decine e decine le sorgenti interferite: l'elenco fornito a Idra dall'ARPAT è consultabile sul sito web dell'associazione), che riguarda però anche tutti gli altri Comuni toscani attraversati dalla linea in costruzione (e dunque anche Scarperia, Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve, Vaglia e Sesto Fiorentino).

Lungo la traiettoria della cantierizzazione vengono inoltre sconvolti gli equilibri di ben quattro Siti di Importanza Comunitaria, incautamente abbandonati alla cantierizzazione pesante TAV dalla stessa Regione che li ha proposti alla tutela europea voluta dalla Direttiva Habitat.
"Il territorio di Firenzuola potrebbe dunque ospitare", suggerisce Idra, "il Forum mondiale alternativo dell'acqua. In tal modo i Social Forum italiani potrebbero iniziare sui 'luoghi del delitto' ambientale in pieno corso d'opera una riflessione finalmente indipendente, a contatto diretto con le conseguenze delle scelte amministrative visibili qui e ora nella splendida cornice della Toscana democratica".
In proposito il presidente dell'associazione ecologista fiorentina Girolamo Dell'Olio ha scritto anche al capo dello Stato, il 13 luglio 2002, il giorno dopo aver appreso i dati ufficiali della ricerca citata.
Idra ha riportato al Presidente della Repubblica "le cifre, spaventose, di questo vero e proprio attentato alla risorsa strategica del terzo millennio, l’acqua", fornite dal prof.

Giuliano Rodolfi, presidente dell’Osservatorio Ambientale sui lavori TAV istituito dalla Comunità Montana del Mugello: dalle prime intercettazioni i cantieri dell’Alta Velocità avevano drenato 45 milioni di metri cubi di acqua. "Non si tratta di acqua qualsiasi, peraltro: si tratta di acqua di sorgente!", commentava l’associazione. "Non possiamo non stabilire istintivamente un parallelo fra questo oggettivo crimine ambientale e la desertificazione che acquista ogni giorno terreno nel nostro Sud e nelle Isole.

Le cifre globali del disavanzo d’acqua portano forse qualche zero in meno, qui da noi. Ma le responsabilità umane e istituzionali in gioco nell’approvazione di questi progetti, che ormai tutte le autorità tecniche (a partire da quelle del Ministero dell’Ambiente) definiscono inadeguati, l’attuazione pervicace di tali progetti e la carenza conclamata delle attività di controllo pubblico ci fanno ritenere questo disastro ‘locale’ ancor meno accettabile".
"Le chiediamo pertanto – concludeva il portavoce di Idra - di assicurare urgentemente, come già per il Sud e per le Isole, un intervento di garanzia a tutela della conservazione di quanto resta del patrimonio naturale dell’Appennino fra Firenze e Bologna, della vallata del Mugello, del Monte Morello.

Un intervento che gioverebbe oltremodo all’erario, visto che quest’Opera devastante, avviata con la promessa di un sostanzioso apporto di finanziamento privato, ha visto in realtà ritirarsi dall’impresa ogni presunta partecipazione privata, e lievitare i costi da 1.100 a 4.200 milioni di euro, oggi totalmente pubblici".
Nessun riscontro all'appello è mai pervenuto all'Associazione da parte della Presidenza della Repubblica.

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