Papini (Verdi): «Bloccare il traffico in entrata a Firenze» «I cittadini devono riflettere su come ridurre la quantità di rifiuti prodotti»
Barbaro (DS): "Un patto per ridurre traffico e smog"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 dicembre 2002 15:22
Papini (Verdi): «Bloccare il traffico in entrata a Firenze» «I cittadini devono riflettere su come ridurre la quantità di rifiuti prodotti» <BR>Barbaro (DS):

«Bloccare il traffico in entrata a Firenze». La richiesta è del capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «La situazione disastrosa della circolazione del traffico non dipende solo dalla presenza dall'ovonda - ha detto Papini - tutti gli anni, durante le feste natalizie, la quantità di traffico verso Firenze risulta essere eccessiva e intollerabile. In questa situazione è assolutamente necessario che chi viene in città utilizzi i mezzi pubblici, in particolare il treno. Vista anche la pericolosa situazione derivante dai livelli elevati di inquinamento atmosferico è ormai necessario pensare al blocco del traffico in entrata su Firenze dagli altri comuni, sia in corrispondenza dei parcheggi scambiatori, in particolare quello di Castello, che su tutto il territorio comunale.

Anche il piano delle piste ciclabili e delle busvie va visto come mobilità alternativa rispetto ai flussi di auto, e devono essere il più possibile separati».
«I cittadini devono riflettere su come ridurre la quantità di rifiuti prodotti». E' l'invito del capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «Il periodo delle feste di fine anno è quello in cui la produzione di rifiuti è massima - ha ricordato l'esponente del centrosinistra - in particolare enormi quantità di imballaggi vengono usati, consumati e avviati alle discariche o agli inceneritori nel giro di pochi giorni.

E' importante che tutti i cittadini acquistino prodotti con poco spreco di confezione natalizia e riusino il più possibile imballaggi e oggetti il cui destino è solo quello di finire in discarica o inceneritore». «Firenze - ha concluso Papini - è in una difficile situazione riguardo alla produzione e smaltimento dei rifiuti e il tentativo di scegliere sistemi più compatibili con la salute e con l'ambiente, con meno inceneritori e meno discariche non può passare che da una riflessione da parte di tutti che porti a ridurre la produzione totale di rifiuti».



«E' sempre più evidente che contro lo smog sono poco efficaci misure improvvisate e di dubbia efficacia. Occorre invece rompere il legame tra andamento dell'economia e volumi di traffico, e per farlo servono sì le opere pubbliche già programmate, ma è anzitutto necessario definire un grande ed esplicito patto tra cittadini, esercenti del servizio pubblico, istituzioni locali». Questa la proposta di Antongiulio Barbaro, consigliere DS, membro della commissione ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio.

«Per attuare il piano urbano del traffico - ha spiegato Barbaro - non bastano buoni tecnici capaci di coordinarsi tra loro, pure indispensabili. E' necessario rendere esplicita la reale posta in gioco, ovvero la vivibilità della città, la salute dei cittadini specie anziani e bambini, e sollecitare un patto politico con tutti i soggetti coinvolti che non potranno che trarre giovamento da una politica seria e lungimirante sul traffico». Secondo il consigliere diessino «come in occasione del Social Forum, il sindaco e la maggioranza consiliare che lo sostiene dovrebbero coraggiosamente rompere l'accerchiamento dei mille interessi corporativi e particolaristici che rendono vischiosissimo ogni cambiamento sulla mobilità, gli stessi che fin dal 1999 hanno spinto con successo per impedire la completa attuazione del precedente piano urbano del traffico e che in questi tre anni hanno indotto un po' tutti a navigare a vista, nell'attesa, in parte illusoria, che si completino "le grandi opere"».

«Non si tratta di essere "più radicali" - ha concluso Barbaro - ma di essere almeno "coerentemente riformisti" e "moderni" nei fatti, non solo a parole. Spero che potremo discuterne presto, appena verrà riorganizzato il seminario di maggioranza già fissato il 7 dicembre scorso, poi disdetto dal sindaco».

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