Bilancio 2003: per ogni toscano 2.118 euro, 447 ml per l’economia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2002 07:17
Bilancio 2003: per ogni toscano 2.118 euro, 447 ml per l’economia

FIRENZE- Le risorse a disposizione dei toscani da spendere nei prossimi dodici mesi crescono anche quest’anno. Si tratta di 7.615 milioni di euro, l’11 per cento in più rispetto alle previsioni iniziali del 2002: 2.118 euro per ogni toscano, contro i 1.924 dell’anno scorso. E’ d’obbligo in ogni caso una premessa: un bilancio regionale è qualcosa di molto complesso. E’ una previsione fatta con oltre un anno di anticipo: possono dunque esserci imprevisti o piacevoli sorprese. E alla fine del 2003, come è già successo negli anni scorsi, le risorse a disposizione, grazie agli assestamenti durante l’anno, potrebbero anche crescere significativamente.

Nel 2001 sono passate da 5.212 milioni di euro a 7.178. L’anno scorso erano 6.855, ma a luglio erano già diventati 8.184 milioni di euro.
Le casse della Regione sono dunque un po’ più ricche rispetto a dodici mesi fa: esplodono in maniera quasi esponenziale le risorse destinate all’economia e alle politiche intersettoriali, 447 milioni di euro, grazie anche ai fondi di un nuovo regolamento dell’Unione europea. Le tasse a titolarità regionale, quelle su cui la Regione può intervenire, invece non aumenteranno: nonostante i tagli imposti dalla Finanziaria 2003 e nonostante le mancate risposte del governo.

Questa è stata la prima scelta di fondo. Gli altri obiettivi perseguiti sono il rafforzamento degli investimenti (cresciuti del 40 per cento rispetto al 2002, perché una Toscana con maggiori infrastrutture è anche una Toscana più competitiva) accanto ad una finanza virtuosa, rispettosa dei vincoli del patto di stabilità e capace di difendere l’ottimo rating conseguito dalla Regione. Un’agenzia internazionale, Moodys, dal 1997 controlla infatti ogni anno la capacità dell’ente di gestire e spendere i propri soldi: nel 2002 le ha concesso un “Aa3 positivo”, mentre a marzo scorso da Standard&Poor’s (che mai aveva monitorato i conti toscani) è arrivato un ottimo “AA”.


Per conseguire questi tre obiettivi gli strumenti messi in campo sono stati diversi: l’avvio del programma triennale straordinario di investimenti da 1.497 milioni di euro, la conferma (e in qualche caso l’estensione) delle agevolazioni Irap, il mantenimento in equilibrio dei conti della sanità, il ricorso ad un indebitamento inferiore rispetto alla soglia indicata nel Dpef 2003 (che, come nel 2001, alla fine dell’anno potrebbe non risultare necessario), il contenimento della spesa corrente entro il tasso programmato di inflazione, con una crescita lieve ed una particolare attenzione per le spese di funzionamento della struttura e degli enti e delle agenzie regionali.
Grandi novità e nuove competenze non ce ne sono.

Rimangono però quelle dell’anno scorso: la maggiore flessibilità del bilancio, con sette grandi aree di intervento (strategie) e minori vincoli giuridici che in passato sui meccanismi di impiego delle risorse per far fronte, con manovre più agili, ad improvvise emergenze, le nuove competenze su ambiente, sugli invalidi civili e sui 2600 chilometri di strade statali cedute dall’Anas, che la Regione gestisce ora assieme alle province.
Entrate e fiscalità: Irap, bollo auto e fisco meno severo.

Gli interessi da pagare per i mutui e i prestiti obbligazionari sono stimati in 96 milioni di euro. Viene confermato il taglio sull’Irap già operato dal 2001: dal 4,25 al 3,25% per le Onlus e per imprese giovanili (nei primi tre anni di attività), dal 4,25 al 3,75% per imprese in comuni montani con un fatturato non superiore a 77.500 euro. Il taglio di mezzo punto sarà anzi esteso anche alle imprese montane in comuni parzialmente montani, parte di una comunità montana. Sono 24 in Toscana: Pelago, Pontassieve, Reggello, Capolona, Castel del Piano, Cinigiano, Camaiore, Montignoso, Capannori, Lucca, Montale, Pescia, Montemurlo, Vaiano, Castelfranco di Sopra, Castiglion Fibocchi, Pian di Scò, Roccastrada, Scansano, Cetona, Chianciano Terme, Montepulciano, Sarteano, Chuisdino.

Dello sconto beneficeranno circa 45 mila tra aziende ed onlus.
E’ stato confermato anche l’annullamento dell’Irap, sempre nei territori di montagna, per gli esercizi commerciali che svolgono almeno un servizio di pubblica utilità: gli “spacci” individuati dal decreto Bersani (Ddl 114/98). Per la Regione significa una minore entrata di 400 mila euro. Complessivamente si stima che possano essere 45,84 i milioni di euro non incassati in tre anni dal 2003 al 2005. Un’altra buona notizia riguarda i cittadini che hanno un veicolo tra i 20 e i 30 anni di vita.

Dal 2003 pagheranno, indipendente dalla cilindrata, un bollo forfettario di appena 60 euro per le auto (quanto una Panda o poco più) e 25 per le moto. Il parco macchine toscano conta almeno 3 milioni di veicoli: di questi, due milioni e mezzo sono autovetture ed almeno 85 mila le auto tra i 20 e 30 anni di vita. Il fisco regionale nel 2003 sarà poi anche meno severo: chi avrà ritardato il pagamento di un tributo regionale per non più di 5 giorni si vedrà applicata una sanzione non più del 30, ma solo del 10 per cento.

L’ultima novità riguarda banche ed assicurazioni: il previsto riallineamento della forbice delle aliquote Irap subirà un ritardo. Anziché il 4,25% pagheranno il 4,40%. Nel 2002 l’aliquota era comunque più alta: il 4,75 per cento. (slide n. 7,8,9,10)
Trasferimenti
I trasferimenti dallo Stato, dall’Unione europea e da altri enti previsti al momento per il 2003 ammontano a 514,78 ml di euro. Di questi 374,59 proverranno dallo Stato (l’anno scorso furono 651) e altri 113,17 dall’Unione europea, contro i 47,79 dell’anno passato.
Soldi ai comuni
La Toscana è una regione federalista.

Sono 698 i milioni di euro a disposizione degli enti locali: 293 sono destinati ai Comuni, 267 alle Province, 61 alle Comunità montane e 77 ad altri enti. Serviranno per i servizi sociali, ma anche per la viabilità.
Un programma straordinario di investimenti
Nel 2003 prenderà avvio il programma straordinario di investimenti deciso l’anno scorso dalla giunta ed approvato dal consiglio regionale. Si tratta di 960 milioni di euro a carico diretto della Regione, a fronte di un miliardo e mezzo di investimenti totali, che la giunta raccoglierà attraverso obbligazioni sui mercati finanziari europei.

E’ la più grande operazione messa in atto da quando la Regione esiste e servirà a costruire nuove strade, a renderne altre più sicure e meno trafficate, ad impedire che la costa venga erosa dal mare, a realizzare strutture sanitarie e sociali innovative, a costruire duemila nuovi alloggi per gli studenti universitari, ma anche a sostenere i tanti e piccoli musei locali, a migliorare i centri fieristici di Firenze, Massa e Arezzo, a potenziare le infrastrutture telematiche per avvicinare la pubblica amministrazione ai cittadini.

Per l’avvio del programma, nel 2003 la Regione stanzierà 158,45 milioni di euro (vedi slide 6).
La sanità: spesa sotto controllo ed investimenti per migliorare i servizi. La sanità è anche quest’anno la spesa maggiore (copre il 64,71 per cento dell’intero bilancio). A disposizione ci sono 362 milioni di euro in più rispetto all’inizio del 2002, ma la percentuale sul totale delle spese si è abbassata per il lievitare del bilancio. I 4.928 milioni di euro stanziati serviranno a tenere aperti gli ospedali, pagare le medicine, le analisi, gli esami e le visite mediche dei suoi cittadini (nel 2005 saranno oltre 800 mila i toscani con più di 65 anni), ma anche per operare nuovi investimenti.

Per ogni toscano la Regione mette a disposizione 1.371 euro. Tra gli investimenti ci sono 36 ml di euro, parte di un intervento triennale avviato l’anno scorso, per rinnovare le tecnolgie dell’Asl e completare il processo di accreditamento delle strutture. Altri 46,48 ml di euro sono destinati all’ammodernamento degli edifici di Careggi.
Interventi sociali
A disposizione ci sono 51 milioni di euro di risorse libere, a cui vanno aggiunti circa 30 milioni di euro di trasferimenti statali non ancora assegnati.

Le risorse stanziate nel 2002 erano pari a 59 milioni di euro, ma comprensive dei fondi statali. Questo fondo servirà per aiutare gli anziani e sostenere i servizi domiciliari per non autosufficienti e disabili, per contrastare la povertà e sostenere i diritti dei minori, per far conoscere meglio i servizi di cui il cittadino può godere.
Strategia territoriale: treni e e strade
Dall’anno scorso l’Anas ha trasferito a Regione e Province la competenza diretta su oltre 2.600 chilometri di strade.

Alla viabilità sono stati destinati 106 milioni di euro: l’anno scorso erano 79 ed appena 15,51 nel 2001. Altri investimenti sono destinati al rinnovo del parco rotabile ferroviario e per l’acquisto di nuovi treni. Per il trasporto su gomma e le ferrovie in concessione sono stati stanziati 391,6 milioni di euro, per i nuovi treni e il materiale rotabile altri 8,4. La Regione attende inoltre dallo Stato (e al momento non sono in bilancio) circa 80 milioni di euro per il rinnovo del parco bus regionale.

Nell’area destinata ad interventi sul territorio, che raccoglie ben 805 milioni di euro (l’anno scorso erano 629), ci sono anche i fondi destinati all’edilizia residenziale pubblica, per costruire nuove abitazioni o ristrutturare quelle esistenti. A disposizione ci sono 291,65 milioni di euro.
Strategia ambientale: erosione della costa, rischio idrogeologico, rifiuti e risorse idriche. Per il 2003 ci sono a disposizione 190,18 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altre 38,7 che provengono dai fondi comunitari del Docup Obiettivo 2.

Serviranno alla difesa del suolo e alla salvaguardia del rischio idrogeologico per mettere in sicurezza i bacini idrografici (a partire dal bacino dell’Arno), a promuovere interventi finalizzati al risparmio e al recupero dell’energia, alla salvaguardia e alla promozione delle riserve naturali, delle aree protette e dei parchi regionali, a combattere l’erosione della costa, ad ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti e a completare i sistemi di depurazione delle acque.
Strategia economica: innovare, valorizzando peculiarità e qualità.

Le risorse per l’economia hanno una fatto un balzo in avanti. Sono 447 milioni di euro, contro i 199 del 2002. In particolare sono cresciuti i fondi per le politiche intersettoriali, passati da 63 milioni di euro a 283. La Regione sosterrà la piccola e media impresa, innovativa e nei settori tradizionali, puntando al suo rinnovamento ed ammodernamento. Anche il protocollo rinnovato stamani con le banche servirà a questo scopo. Lo stesso vale per il turismo. Sul fronte agricolo l’impegno è per la valorizzazione delle produzioni locali, diffondendo pratiche di agricoltura sostenibile e di qualità.

Le risorse a disposizione, in questo caso, sono cresciute di 5,6 milioni di euro, passando da 75,4 stanziati all’inizio del 2002 a 81 milioni di euro.
Cultura, formazione e lavoro
Sono 246 milioni di euro. Le risorse destinate alla cultura e allo sport passano da 26 a 39 milioni di euro. All’istruzione, formazione e lavoro, merito anche dei fondi europei, sono invece stati destinati 207 milioni di euro.

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