Soluzione finale per il Festival Nazionale di Drammaturgia al Femminile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2002 16:12
Soluzione finale per il  Festival Nazionale di Drammaturgia al Femminile

Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, al Teatro Manzoni di Calenzano (FI), nell’ambito del Festival Nazionale di Drammaturgia al Femminile, andrà in scena “Soluzione finale”, il nuovo lavoro del giovane regista Alessio Pizzech. Il monologo scritto da Giovanna Querci Favini, sarà interpretato dall’attrice Anna Montinari. In scena una donna che occupa lo spazio di una stanza, le pareti come barriere all’irrompere della vita al di là della sua mente…una sorta di liquido amniotico, inafferrabile che la separa dalla lunga notte che là, in quel fuori fatto di strade di una città a lei estranea come la sua stessa vita, incombe sui suoi pensieri.

Lei donna, anche lei di fronte allo specchio che le porge la morte di un’altra donna, sua madre, la vediamo stupita all’apparire di una grande luna, madre oscura che la costringe, ora di nuovo figlia, alla visione mentale del dissolversi del corpo, all’abbandonarsi ad un silenzio eterno e ad una ennesima confessione spirituale.
La figlia è così di nuovo a confrontarsi con una ennesima resa dei conti con la sua vita: da un lato una madre che da sempre, lei figlia, rifiuta, e dall’altro una madre che ha rifiutato a lei figlia quella possibilità di realizzazione totale, libera, consapevole della propria esistenza.

E’una storia di rifiuti, di parole non dette, di pensieri taciuti quella che mette in scena il giovane e talentoso regista toscano Alessio Pizzech con questa piece scritta da Giovanna Querci Favini ed interpretata da una magistrale Anna Montinari. Il passato è così presente nel flusso di parole che domina il monologo e si rende con il procedere del discorso sempre più drammatico.
L’autrice con la sua brillante scrittura, attraverso questa ironica e dolente creatura a cui dà vita, ci rende così partecipi di quel prezioso, ma drammatico peso che l’essere figli porta con se; ancora più pesante se il tema viene affrontato da una donna che si trova a fare i conti l’ultima notte della vita della madre, con quell’ educazione fatta di silenzi, di sguardi duri, di sensi di colpa che ha dominato tante generazioni di donne.

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