Regione ed Ordini insieme, per riscrivere la legge sulle professioni

Redazione Nove da Firenze
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15 novembre 2002 16:12
Regione ed Ordini insieme, per riscrivere la legge sulle professioni

FIRENZE- La Regione Toscana firmerà nel pomeriggio un protocollo d’intesa con tutti gli ordini professionali: dagli agronomi e i dottori forestali agli ingegneri, gli architetti e i geometri, dai farmacisti e i tecnici sanitari ai ragionieri e i dottori commercialisti, dai periti industriali ai consulenti del lavoro, dai medici veterinari, i medici chirurghi e gli odontoiatri agli psicologi, i notai e i geologi, dai biologi e gli infermieri alle assistenti sanitarie e alle vigilatrici d’infanzia, dalle ostetriche ai giornalisti, dai chimici ai periti agrari, dagli assistenti sociali agli avvocati fino al comitato unitario delle professioni.

“Si tratta di un passo importante – ha commentato l’assessore regionale all’organizzazione, Carla Guidi – Con la riforma in senso federalista della Costituzione le Regioni hanno per la prima volta un potere concorrente in materia di professioni. Alla Toscana, per di più, è stato affidato anche il coordinamento in seno alla Conferenza dei presidenti della materia delle libere professioni. Conseguentemente spetterà alla Toscana condurre e coordinare i lavori, sia a livello nazionale che regionale.Potersi sedere attorno ad un tavolo con tutti gli ordini e raccogliere il loro concorso di idee sarà di estremo aiuto”.

Quasi tutti gli ordini hanno leggi che risalgono almeno all’inizio del secolo, riprendendo principi ottocenteschi in base ai quali avrebbero il limitato compito di tenere aggiornato l’albo degli iscritti e vigilare sulla condotta disciplinare dei professionisti: invece sono oggi di fatto garanti nei confronti del citrtadino e della società nella qualità professionale ed etica dei propri iscritti, oltre a svolgere un ruolo rilevante nelle formazione permanente e per l’accesso alla professione.

L’apporto della Toscana servirà a dare impulso alla riorganizzazione degli ordini e delle professioni adattando le norme ad un quadro reale che è ben diverso. Il protocollo istituisce tre distinti tavoli tecnici settoriali (uno sulle professioni sanitarie, uno sulle professioni tecniche, l’altro sulle professioni economiche e giuridiche) ed un tavolo generale di lavoro: i frutti della cooperazione toscana saranno esportati su scala nazionale.

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