Social Forum Europeo: per Don Vitaliano rischia di diventare un grande palcoscenico dei violenti
E intanto Sollicciano si prepara?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2002 07:29
Social Forum Europeo: per Don Vitaliano rischia di diventare un grande palcoscenico dei violenti<BR>E intanto Sollicciano si prepara?

"Che il Forum Europeo si trasformi in un grande palcoscenico dei violenti è una preoccupazione reale -ha spiegato a NOVE Don Vitaliano Della Sala, ieri sera a Firenze, ospite di Don Alessandro Santoro, per incontrare la Comunità delle Piagge- Abbiamo a che fare con tantissimi estranei all'evento, che, attratti dagli allarmismi lanciati dai mezzi di comunicazione, potrebbero accorrere a Firenze per soddisfare il proprio bisogno di ribalta e di violenza. Dall'altra parte la destra ha un bisogno che accadano degli incidenti: anche 2 vetrine spaccate possono bastare.
Probabilmente io non sarò a Firenze in quei giorni, perché da poco è iniziato il mio processo canonico, e il giuramento di obbedienza mi impone di rispettare le richieste dei miei superiori".
Intanto in città circola voce con insistenza che in vista del Social Forum Europeo dal carcere di Sollicciano l'amministrazione penitenziaria stia trasferendo molti detenuti (alcuni fino a Sassari) per "fare spazio".

Si parla addirittura di quasi 150 posti.

Stasera alle ore 21,15 presso il Consiglio di Quartiere 4 (via delle Torri 23), assemblea pubblica organizzata dalla Circoscrizione e dal Social Forum di Firenze per informare i cittadini sui contenuti del Social Forum europeo del 6/10 novembre. Questo appuntamento è stato costruito da decine e decine di associazioni fiorentine, italiane ed europee, laiche e cattoliche e sarà soprattutto una grande occasione per riflettere sull'Europa, un continente che ha trovato una moneta unica, ma che sembra ben lontano dal possedere un progetto politico condiviso.

"Il Quartiere 4 - spiega il presidente Eros Cruccolini - crede fermamente all'importanza di questo evento ed esprime la convinzione che il Forum avrà tanto più successo quanto più la città vi sarà coinvolta attivamente. Il dibattito attorno a temi decisivi per il nostro futuro (la salvaguardia dell'ambiente, il divario fra nord e sud del mondo, la democrazia e i diritti, il consumo critico, il superamento dei conflitti attraverso la cultura della pace e della non violenza) non va ghettizzato nella sede della Fortezza, ma va esteso a tutta l'area metropolitana fiorentina, portando fra la gente i contenuti ed i valori attorno a cui ci si andrà a confrontare.

Per questo invitiamo tutti i cittadini a partecipare a questo incontro che ci permetterà di entrare pienamente nell'atmosfera del Social Forum Europeo". Interverranno rappresentanti del movimento impegnati nell'organizzazione del Forum.

“La domanda rivolta alle istituzioni locali è malposta. Regione e Comuni non hanno alcuna competenza in materia di ordine pubblico. L’unico scenario concreto tra quelli delineati dal ministro Pisanu è quello di andare avanti con il più grande sforzo di collaborazione tra organi dello Stato, istituzioni e movimento e con l’impegno del governo a garantire la sicurezza ai partecipanti al Social Forum e alla città tutta”.

Questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, appena rientrato a Firenze da Bruxelles, dove ha partecipato ai lavori della Convenzione europea. “Il dibattito in Parlamento, nonostante le difficoltà potenziali evidenziate da Pisanu – aggiunge Martini – non ha fatto emergere nessun elemento nuovo tale da spingere il governo a proporre la sospensione del Forum europeo.” Critico invece il giudizio di Martini sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio: “Le parole di Berlusconi non aiutano a ridurre confusione e tensioni.

Non ha senso chiedere al Parlamento di dire l’ultima parola su una questione che in Parlamento non tornerà neppure e che per di più investe dirette responsabilità del governo”. “E’ poi davvero sorprendente – prosegue Martini - che il premier dia per scontati danni alla città che il suo ministro degli interni ha assicurato di poter invece scongiurare. In questo senso – ha detto ancora il presidente della Toscana – condivido pienamente la richiesta di chiarimento che il sindaco di Firenze Domenici ha indirizzato al Consiglio dei ministri e mi auguro che il presidente Berlusconi smentisca le affermazioni rilasciate”.
“In questo quadro reso confuso dalle incertezze della maggioranza – sottolinea Martini – il dato più concreto è che intanto a Firenze i lavori per organizzare il Forum proseguono in un clima di collaborazione e con la ferma volontà di tutti di creare le migliori condizioni per lo svolgimento dell’evento.

Anche oggi sono stati raggiunti risultati positivi nei vari tavoli aperti”. Martini rivendica anzi un dato di grande novità emerso dal lavoro di queste settimane: “Mai come in questa occasione, a Firenze, movimento e forze dell’ordine hanno discusso e lavorato insieme. Credo che il governo stesso dovrebbe valorizzare questo risultato e aggiungere il suo specifico contributo come garante dell’ordine pubblico a quanto fatto finora a Firenze, che è il massimo di quanto nelle nostre competenze e possibilità”.

Il presidente Martini ha inoltre dichiarato di condividere tutti quegli interventi – come quello del soprintendente Antonio Paolucci – che invitano ad abbassare la tensione e a buttare acqua sul fuoco e non benzina”. “Un messaggio – ha concluso – che mi pare contenuto anche nelle dichiarazioni del presidente Ciampi, che leggo come un appello aperto e sensibile a non voler creare muri tra le istiuzioni e i giovani pacifici che verranno a Firenze a discutere del futuro del mondo”.
"Se le dichiarazioni del presidente del consiglio fossero confermate, sarebbe molto preoccupante.

Non si può giocare sulla pelle della città, Firenze chiede chiarezza. Lo chiedo come fiorentino e come sindaco". Lo ha detto oggi il sindaco Leonardo Domenici, riferendosi a quanto affermato da Silvio Berlusconi e riportato dalle agenzie di stampa riguardo lo svolgimento a Firenze del Social Forum. "Se il presidente del consiglio sa con certezza che ci saranno devastazioni - precisa Domenici - e che per questo non bisogna tenere il Social Forum, questo cambia radicalmente il quadro rispetto a quanto detto stamani alla Camera dal ministro dell'Interno, che ha usato toni e tratto conclusioni del tutto diverse.

Inoltre, come è noto, il Parlamento non si è pronunciato con un voto sulla questione del Social Forum". "Per questo - continua il sindaco - ritengo necessario che il consiglio dei ministri si riunisca quanto prima e discuta della questione. Alla luce delle dichiarazioni del presidente del consiglio, appare del tutto incongruo attribuire decisioni sul da farsi agli enti locali, che non sono in possesso delle stesse informazioni e notizie che invece hanno, a quanto pare, il presidente del consiglio e il governo".

"La mia linea resta quella di una massima collaborazione istituzionale fra i livelli locali e nazionali per gestire l'appuntamento del Social Forum nel modo migliore possibile - conclude Domenici - Ma in queste ore le dichiarazioni che si stanno susseguendo rendono più complicato seguire questo indirizzo".
"E' addirittura imbarazzante il tentativo andato in scena quest'oggi in Parlamento, ad opera dei D.S., di disconoscere la paternità del Social Forum europeo di Firenze cercando di addossarne la responsabilità politica al Governo -ha dichiarato ieri Antonio Bacchi, del comitato nazionale di Radicali Italiani- Per fortuna i cittadini, grazie a Radio Radicale, hanno potuto ascoltare in diretta gli interventi di questa mattina e potranno così giudicare in proprio l'irresponsabilità di una classe dirigente di sinistra destinata ad uscire perdente da questa vicenda in ogni caso.
Non sarà infatti il verificarsi o meno di eventuali incidenti l’unico metro di giudizio dell'operato di Martini, Domenici e del loro partito.

La loro responsabilità va ben oltre, a partire dal fatto di aver impegnato ingenti risorse pubbliche per finanziare un evento di parte e di partito, andando così contro l’articolo 97 della Costituzione (La parità di trattamento dei cittadini da parte della pubblica amministrazione è un requisito fondamentale per ogni libera democrazia), passando dalla scelta di riportare la sinistra italiana indietro di decenni su posizioni massimaliste, antiamericane, antioccidentali e anticapitaliste, per arrivare infine alla gaffe del divieto di manifestare a Firenze imposto dal Sindaco Leonardo Domenici per chi non si riconosce nel Social Forum europeo, decisione talmente insensata e illiberale da costringere il Prefetto Achille Serra ad intervenire in prima persona perché il provvedimento venisse annullato.
Quanto agli organizzatori del S.F.E., noi siamo certi che i tre giorni di lavoro del Forum si svolgeranno senza incidenti, mentre tale certezza non possiamo certo averla per quanto riguarda la manifestazione del 9 contro la guerra imperialista americana.

Ricordiamo come nelle prime ipotesi sullo svolgimento dei lavori di Firenze si parlasse di un appuntamento che doveva essere una “occasione di confronto e discussione” senza far cenno a manifestazioni di piazza. Chi ha voluto alzare il livello dello scontro, a partire da quel Vittorio Agnoletto che fortissimamente ha voluto la manifestazione del 9, dovrà quindi assumersi in pieno a sua volta, fin d’ora, le proprie responsabilità".

Nell'ambito delle giornate del Forum Sociale Europeo si terrà un "work shop" avente come tema "la situazione sociale, l'inquinamento del territorio, le condizioni dei lavoratori in Jugoslavia a tre anni dai bombardamenti della Nato".

All'incontro partecipano tre rappresentanti sindacali della Zastava di Kragujevac (la più grande industria della Jugoslava - 36.000 lavoratori - completamente distrutta dai bombardamenti della Nato) che incontrano lavoratori, delegati Rsu, sindacalisti delle diverse organizzazioni europee.
L'incontro avverrà il giorno 7 novembre 2002, dalle ore 9,30 presso la sala riunioni dello Snur-Cgil di Firenze in P.zza indipendenza num. 8 (terzo piano). A coordinare l'incontro è prevista la presenza di Mario Agostinelli.

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