Doppio palcoscenico internazionale a segnare l’inaugurazione della Stagione di prosa 2002/2003 della Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2002 15:43
Doppio palcoscenico internazionale a segnare l’inaugurazione della Stagione di prosa 2002/2003 della Pergola

Il Teatro della Pergola nell'ormai prossimo avvio di stagione conferma e consolida la sua vocazione di spazio poliedrico agito a più livelli realizzando , mai come in questa occasione, quella commistione e contaminazione di spazi e generi fino ad oggi perseguita.
Ecco allora nel Saloncino una compagnia storica dell'avanguardia: i Bread and Puppet, in Italia per la prima volta dal 1977, che ha già avviato un laboratorio per attori tecnici, musicisti e cantanti che avrà la sua prima realizzazione nell’inaugurazione della mostra La Cattedrale di Cartapesta giovedì 10 ottobre alle 17.30 e proseguirà dal 25 ottobre con le repliche dello spettacolo vero e proprio all’interno della cattedrale.
La Sala sarà invece inaugurata da una eccezionale presenza: Steven Berkoff interprete iconoclasta di testi Shakespeariani con il suo celebre monologo Shakespeare's villains, carrellata di personaggi malvagi per il consueto appuntamento dell’Ente Teatrale Italiano con i Percorsi Internazionali.
Solo in scena, l'artista propone una personalissima indagine sui caratteri infami.

Inconfondibile è il suo "minimalismo estetico": indossa, infatti, con elegante semplicità, solo pantaloni neri e una camicia sbottonata. Nella sua interpretazione ogni gesto è visibile, ogni sillaba è udibile, tanto da renderlo unico in questo tragitto aneddotico nel mondo shakespeariano.
Shakespeare's villains - a masterclass in evil, prende a prestito il motivo del male (congenito o indotto dalle circostanze) che attraversa l'opera di Shakespeare, in una scelta di personaggi a ruota libera, il cui unico filo conduttore è il carisma e la capacità comunicativa dell'interprete.

La sorprendente lista inizia con Iago, anima nera dell'Otello, che però Berkoff considera in fondo un mediocre in fatto di cattiveria. Secondo il grande attore e drammaturgo è proprio la mancanza d'amore a generare il suo opposto, mettendo in moto un meccanismo che vuole compensare questo vuoto con la malvagità: una rilettura che Berkoff estende anche a Riccardo II, autentico grande malvagio dalla personalità machiavellica. Arrivano poi Macbeth, Shylock, Amleto e Coriolano.
Imprevedibilmente tra i malvagi troviamo anche Oberon, che il mattatore tratteggia in maniera irresistibile, come fosse una sorta di pusher dedito alle erbe allucinogene.

I motivi e le ragioni per far parte di questa sere "maledetta" sono i più disparati: anche Amleto, per esempio, è da considerare malvagio, di una cattiveria indotta dallo sfascio morale della sua famiglia, completamente alla mercè di una società crudele. Il troppo amore per la madre è deviante per Amleto, come lo è per Coriolano, altro esempio di villain. L'artista conduce lo spettatore da un personaggio all'altro, usando unicamente il suo grande magnetismo, producendosi in un capolavoro di invenzioni e stratagemmi teatrali.

Quando si sofferma sulla coppia di cattivi per eccellenza - Macbeth e Lady Macbeth - o quando interpreta Shylock, facendone un vecchio impresario teatrale, raggiunge la vetta della comicità.
Shakespeare's Villains è una grande occasione per incontrare tutte le sfaccettature possibili della malvagità, tratteggiate dalla carica espressiva di Steven Berkoff che con la gestualità, la mimica facciale, la capacità istrionica, ci illustra un mondo d'artista, confermandosi anche un irresistibile talento comico.
Famoso in tutto il mondo come attore, scrittore e regista, Berkoff già in passato si era cimentato in ruoli di cattivo.

Indimenticabili le sue interpretazioni cinematografiche nei film: Octopussy, Beverly Hills Cop, Rambo.

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