La Confederazione Italiana Agricoltori all’Isola d’Elba in difesa delle tipicità agricole di qualità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 settembre 2002 13:13
La Confederazione Italiana Agricoltori all’Isola d’Elba in difesa delle tipicità agricole di qualità

ELBA- Migliaia di prodotti tipici e a denominazione di origine nel contesto del II Food Festival, corso a nel comune di Campo nell’Elba sino a domenica. E’ soddisfatto, Massima Pacetti, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, della giornata inaugurale di questa “isola dei sapori”, assediata già da migliaia di persone. Ma precisa: “Il made in Italy agroalimentare andrebbe tutelato maggiormente da una legislazione più attenta: si tratta di una risorsa economica assai rilevante e per alcuni prodotti anche a rischio di estinzione.
D’altra parte le Regioni, che hanno competenza esclusiva in materia agricola, non sempre hanno adottato norme univoche, come ad esempio nel caso degli agriturismi”.

Proprio su questo tema la CIA ha organizzato oggi a Marina di Campo un convego dedicato all’agriturismo di qualità.
“Negli ultimi venti anni le aziende agrituristiche sono la punta avanzata dell’imprenditoria agricola –ha spiegato al convegno Pacetti- con l’innovazione del processo di prodotto e la multifunzionalità. I piccoli imprenditori agrituristici, oltre alla ristorazione basata sulle produzioni aziendali, offrono cioè servizi aggiuntivi, come la lavorazione di materie prime, la vendita dei prodotti, l’ippoturismo.

Da qui la necessità di rivedere eredere omogenee alcune norme, di fronte a situazioni difformi che in alcuni casi risultano troppo restrittive, mentre in altri finiscono per allontanare la gestione dell’agriturismo dall’azienda agricola.
E’ necessaria l’approvazione di una nuova legge quadro nazionale, che, nel rispetto delle autonomie regionali, ridefinisca i nuovi confini dell’agriturismo, anche alla luce della “legge orientamento” che ha dilatato le possibilità di intraprendere per chi svolge questo tipo di attività.

Un osservatorio nazionale sul fenomeno agrituristico consentirebbe di monitorare adeguatamente il settore e orientarne la crescita equilibrata, in un legame sempre privilegiato con la principale attività agricola”.
In occasione del convegno è stata presentata la Guida 2002 di Turismo Verde. La pubblicazione racconta di un settore economico giovane, ma ormai in una dimensione importante non solo per l’agricoltura, ma anche per l’intero sistema economico. La Toscana rappresenta un quinto del mercato ed è seconda soltanto al Trentino Alto Adige.

Il numero delle aziende agrituristiche è in crescita (+7,4% rispetto all’anno passato), ma anche il giro d’affari è cresciuto (+8,3%) nonostante la stabilità degli arrivi. La Guida all’agriturismo in Italia 2002 pubblica schede di oltre 1.000 aziende, con prezzi, tipicità e servizi specifici.
La guida pubblica anche un’indagine che rileva come la scelta agrituristica sia dettata dall’accoglienza familiare dell’azienda,preferita al rapporto impersonale degli alberghi. L’agriturista straniero predilige le aziende dell’Italia centrale (inglesi e tedeschi in particolare) e specialmente quelle vicine alle città d’arte e ai luoghi che hanno attrattive culturali e religiose,ma cerca anche, tra i servizi più richiesti, la piscina e il cavallo.

L’agriturista ha un’età compresa fra i 30 e i 45 anni, si sposta con la famiglia e ha un reddito e un livello culturale medio-alto.

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