La fiera di Birmingham chiama il Gruppo Masala

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2002 12:53
La fiera di Birmingham chiama il Gruppo Masala

Per allestire la prossima edizione di Itma, la più importante campionaria di macchine tessili europea (1200 espositori per altrettanti stand su 160 mila metri quadrati), la Fiera di Birmingham farà ricorso agli specialisti del Gruppo Masala, l’azienda fiorentina ormai affermatasi come una tra le più innovative a livello mondiale.
E’ la prima volta che la Fiera di Birmingham chiama tra i fornitori ufficiali un’azienda non inglese.
“Per il nostro gruppo”, commenta il presidente Antonello Masala, “si tratta di un nuovo importante riconoscimento dopo gli incarichi ricevuti per il G8 di Genova, il vertice europeo di Laeken e gli stati generali del mondo finanziario a Lodi all’inizio di febbraio”.


Sede a Calenzano, creato e diretto dall’ex calciatore della Fiorentina e del Parma, il gruppo Masala ha fatto in pochi anni passi da gigante. Da piccola azienda specializzata nel noleggio di sedie (1991) a società strutturata, con circa 70 dipendenti, un parco di veicoli imponente e un fatturato di oltre 20 miliardi (2001), capace di formidabili performance tecniche che hanno rivoluzionato il settore.
“Per il G8”, racconta Masala, sardo di Olbia, 42 anni, sposato, tre figli, “all’interno della fiera di Genova abbiamo realizzato dal niente, in appena 28 giorni, un albergo di 3000 camere destinato ad accogliere il personale addetto alla sicurezza, la sala stampa per 1800 giornalisti e 200 uffici a disposizione delle delegazioni”.
Il metodo di lavoro che sta facendo le fortune del gruppo si chiama pre-allestito ed è stato ideato e brevettato dallo stesso Masala.

Si tratta, in sintesi, di un sistema di assemblaggio funzionale e solido che anziché usare viti, bulloni e altre complicazioni, consente montaggi facili e rapidi in virtù di un perfetto gioco d’incastri.
“Negli ultimi 30 anni”, spiega Masala, “il settore degli allestimenti è stato dominato da tecniche di origine tedesca basate sulla modularità. E sul binomio legno/metallo. Noi abbiamo abolito il metallo. Usiamo solo il legno. Grazie a questa e ad altre innovazioni, solidità ed estetica si accompagnano all’efficienza: i tempi di montaggio si sono ridotti di un terzo, diminuendone i costi.

Non solo: grazie a una macchina da noi messa a punto, siamo in grado di cambiare facilmente il colored i pannelli e arredi.”
Negli ultimi anni il fatturato del gruppo ha registrato una decisa impennata: 1,7 miliardi nel 1997, 7 nel 1998, 10 un anno più tard, 13 nel 2000, 21 nel 2001. Grazie a una serie di acquisizioni, il gruppo ha poi avuto la possibilità di possibile varare un intenso programma di ricerca e sviluppo per perfezione il pre-allestito.
“Abbiamo creduto molto in questo progetto”, ricorda Masala, “e oggi ne vediamo i risultati: sono continue anche le richieste di partnership dalla Francia, Inghilterra, Germania, Emirati, perfino dal Giappone e dagli Stati Uniti”.

Dopo anni di investimenti, il 2002 è l’anno del consolidamento finanziario e della capitalizzazione: “In questi mesi accettiamo solo commesse che non prevedono ulteriori investimenti”, spiega Masala, “Il nostro obiettivo è di consolidare il conto economico per consentire all’azienda di riorganizzarsi in vista di un 2003 molto intenso, destinato a registrare un ulteriore, considerevole aumento di fatturato”.

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