Informazione libera e pluralista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2002 17:47
Informazione libera e pluralista

Il Consiglio comunale ha approvato, ieri sera, un risoluzione «per un'informazione libera e pluralista». Il documento, presentato dal capogruppo dei Ds Ugo Caffaz e dai consiglieri Antongiulio Barbaro e Giorgio Bonsanti, prende spunto dalle recenti dichiarazioni rilasciate in Bulgaria dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi contro Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e Michele Santoro, sottolineando come siano «indice di un'erronea e illegittima percezione nutrita dal Presidente del Consiglio sulla potestà del governo su scelte redazionali e di palinsesto di esclusiva competenza, invece, dei giornalisti in questione e degli organi di gestione della Rai, prefigurando altresì una sinistra ingerenza dell'esecutivo».

La risoluzione, inoltre, ricorda «l'anomalia italiana che vede Berlusconi proprietario del più importante complesso informativo e pubblicitario privato italiano, condizione che lo pone in evidente conflitto con l'alto incarico di governo attualmente ricoperto, che non è minimamente attenuata dal consenso riscosso nelle elezioni politiche del 2001». Per questi motivi la mozione esprime «solidarietà nei confronti di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi, nonché nei confronti di tutti i giornalisti della carta stampata e del sistema radiotelevisivo pubblico e privato»; si dichiara preoccupata «per il clima intimidatorio che da mesi aleggia sul sistema informativo, ed in particolare sulla Rai»; invita i presidenti dei due rami del parlamento e la commissione parlamentare di indirizzo e di vigilanza sul sistema radiotelevisivo «ad esercitare il controllo più attento sulla Rai affinché le scelte redazionali non siano influenzate dal governo e siano pienamente coerenti con i principi di libertà e di pluralismo tutelati dalla Costituzione»; ed infine invita il Parlamento «ad approvare quanto prima una legge che stabilisca in modo chiaro la separazione tra l'esercizio del potere esecutivo e la proprietà di mezzi di informazione di massa, e più in particolare l'incompatibilità tra incarichi pubblici e la proprietà di società esercenti di concessioni di servizi pubblici»(mr)

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