Domenica 21 aprile (ore 21,30) Ottavia Piccolo a Guardistallo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2002 11:52
Domenica 21 aprile (ore 21,30) Ottavia Piccolo a Guardistallo

Con “Buenos Aires non finisce mai”, in scena domenica 21 aprile alle 21,30, si conclude la stagione invernale di Armunia al Teatro Marchioneschi di Guardistallo. Tratto dal romanzo-documento “Le Irregolari (Buenos Aires Horror Tour)” di Massimo Carlotto, la trasposizione teatrale narra una terribile storia di “desaparicion”, emblematica dell’ immensa tragedia che ha segnato l’Argentina. Lo spettacolo si avvale del patrocinio di Amnesty International. Commissionato all'autore da Ottavia Piccolo, è stato scritto da Vito Biolchini e Elio Turno Arthemalle, messo in scena da Silvano Piccardi, protagonista la stessa Piccolo.

Dall'agghiacciante e densissima materia contenuta ne “Le irregolari”, “Buenos Aires non finisce mai” (il titolo è un verso di “Milonga de un triste” di Maurizio Camardi, Massimo Canotto e Ricky Gianco) trae essenzialmente una storia di desaparicion. In Argentina, a partire dalla fine degli anni 70, un'intera generazione – 30.000 uomini donne e bambini – è stata cancellata per volontà e per mano della giunta militare. Proporre oggi, in Italia, una riflessione e una presa di coscienza su questo “buco nero” del XX secolo è un gesto civile che riguarda da vicino la nostra società: si è celebrato recentemente a Roma il processo contro alcuni militari della giunta accusati di aver fatto sparire cittadini argentini di origine italiana, compresa una bambina sottratta, appena nata in carcere, alla madre prigioniera, Laura Carlotto.

Il legame “di patrie” e l'attualità giudiziaria non sono gli unici impulsi da cui muove questa operazione: l'intera società civile deve essere portata a fare i conti con la propria passata disattenzione nei confronti di una tragedia che vede in primo piano non soltanto la responsabilità diretta della giunta militare, ma anche il silenzio colpevole della comunità internazionale, persino la più democratica e garantista, la diretta connivenza di potentati economici, cui si aggiunsero l'incoraggiamento e “l'assoluzione prenotata sul conto” di alti rappresentanti delle gerarchie della chiesa cattolica.

Il tutto, beffardamente coperto dal gioioso clamore mediatico dei mondiali di calcio. Un discorso scomodo, tanto più che nella follia della giunta militare c'era metodo, e proprio quel metodo - fatto di sparizioni improvvise, di annientamento della documentazione anagrafica relativa ai cittadini presunti scomodi e di dispersione dei loro resti è stato esportato con grande fortuna in varie parti del mondo, ovunque fosse in atto un conflitto etnico e fino alle porte di casa nostra, nella ex Jugoslavia.

A distanza di oltre vent'anni dai tragici avvenimenti, le madri e le nonne di Plaza de Mayo, nella loro pazza (las locas) e pervicace ricerca di verità e nell'instancabile tentativo di recuperare l'identità dei neonati di allora, “rubati” dai carcerieri e carnefici dei loro genitori, si trovano a dover dimostrare alle autorità, prima ancora che la sparizione dei congiunti, la loro precedente esistenza in vita. Per questo motivo si è affacciata l'idea di un significativo coinvolgimento di “nonne italiane”, che partecipano al finanziamento dell'iniziativa “tassandosi” con contributi liberi: mischiare una testimonianza di coscienza civile con i meccanismi dello spettacolo e con l'esborso di danaro è operazione assai delicata.

Per questo, la produzione sarà gestita nella massima trasparenza e, in ogni caso, dei fondi raccolti attraverso il “passaparola” della società civile il 50% sarà destinato alle necessità di messa in scena e di borderò giornaliero delle repliche; l'altro 50%, il “salvadanaio” delle nonne italiane, sarà messo a disposizione delle nonne della Plaza de Mayo, per contribuire alle spese delle loro numerose e sempre impari azioni di lotta per il ripristino della verità in Argentina e nel mondo.

Ottavia Piccolo, intensa ed appassionata protagonista di questa vicenda, interpreta una madre di Plaza de Mayo. La regia è di Silvano Piccardi. Le musiche sono di Maurizio Canardi Ottavia Piccolo ha esordito in teatro nel ruolo della bambina cieca, sorda e muta di “Anna dei miracoli”con Anna Proclemer per la regia di Luigi Squarzina nel 1960. Subito dopo è approdata al cinema: è stata Caterina, una delle figlie del principe di Salina (B:Lancaster) ne Il Gattopardo di L.Visconti..La sua è una carriera artistica che non si è mai interrotta, tra teatro cinema e sceneggiati Tv, contraddistinta da grandi successi che la confermano di diritto uno delle più grandi attrici italiane.
Prezzi biglietti posto unico 12,91 euro
Ridotto abbonati Teatro Solvay 10,33 euro
I possessori della carta diritti giovani del comune di Rosignano M.mo hanno diritto alla riduzione del 50% sul costo dei biglietti.
Per informazioni e prenotazioni Armunia telef.0586 754202-759021.

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