Impianto per farine animali a Chiusi: l’assessore ha chiesto il blocco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2002 07:38
Impianto per farine animali a Chiusi: l’assessore ha chiesto il blocco

FIRENZE- “La realizzazione di impianti di stoccaggio e incenerimento di farine animali destinate allo smaltimento perché a rischio mucca pazza nell’ex Centro carni di Chiusi è in aperto contrasto con la politica della Regione, una politica che punta sulla valorizzazione delle produzioni tipiche e tradizionali, all’insegna della qualità e nel rispetto dell’ambiente”. L’assessore all’agricoltura Tito Barbini non ha dubbi. L’opposizione della Regione al progetto del ministro dell’agricoltura Giovanni Alemannno di realizzare, nel cuore della Chianina Doc, impianti per lo stoccaggio e anche per lo smaltimento delle farine di origine animale, è ferma e netta.

La Toscana è conosciuta nel mondo per la qualità delle sue produzioni agroalimentari, per la bellezza e la purezza del suo ambiente naturale, per una qualità della vita che è anche garanzia di tutela della salute di cittadini e consumatori. Accostare il nome della Toscana a quello della “mucca pazza” sarebbe un colpo gravissimo per la sua immagine e per la sua economia. Ma non è tutto. Del progetto, portato avanti dal ministero senza curarsi dei pareri negativi espressi dalla Regione in più di una occasione, non è mai stata data notizia ufficiale.

“Ciò è particolarmente grave – continua Barbini – perché il Centro carni di Chiusi, insieme ad altri tre impianti in Toscana, avrebbe dovuto già da tempo essere trasferito alla Regione sulla base di un decreto del presidente del consiglio del maggio scorso”.
Oltre a rilevare i danni ipotizzabili dall’infelice accostamento, quasi dal sapore di una beffa, dei luoghi d’origine della Fiorentina con le famigerate farine animali a rischio Bse, Barbini stigmatizza, dunque, anche il metodo che ha caratterizzato l’iniziativa del ministro.

“Un metodo - afferma - che ignora costantemente il ruolo e l’interesse delle Regioni”.
E’ quanto si è verificato anche con quest’ultimo episodio della vicenda del centro di Chiusi. L’assessore, facendosi portavoce anche delle posizioni dei Comuni della zona, aveva in più occasioni chiesto al ministro e al commissario straordinario del Centro carni di Chiusi di sospendere la realizzazione dell’impianto e attuare in tempi rapidi il trasferimento della struttura alla Regione. Tutte sollecitazioni rimaste, ad oggi, senza risposta.

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