Palazzo delle Papesse: la mostra Collezionismi: De Gustibus

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2002 18:38
Palazzo delle Papesse: la mostra Collezionismi: De Gustibus

A partire dal 2 marzo 2002 Palazzo delle Papesse e Santa Maria della Scala ospiteranno un grande evento a cura di Achille Bonito Oliva e Sergio Risaliti: De Gustibus. Collezione privata Italia.I curatori costruiranno una sorta di itinerario di storia dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta alla nostra epoca selezionando una serie di veri e propri capolavori, attraverso un percorso che si snoderà nelle due sedi espositive in relazione agli spazi del Centro d’Arte Contemporanea e del complesso museale di Santa Maria della Scala.Le opere sono state scelte tra quelle di alcuni dei maggiori collezionisti italiani, quasi mai esposte in Italia e perciò rimaste sconosciute al grande pubblico.

Sarà questa al contempo l’occasione per rivelare come il collezionismo privato costituisca uno degli strumenti per una maggiore conoscenza delle vicende artistiche e un’autorevole chiave di lettura della storia dell’arte e delle sue alterne vicende.Collezionismi, giunto alla terza edizione dopo la mostra dedicata alla Collezione della Fondation Cartier, Artisti Collezionisti e Jim Dine: 1960-1970. Opere dalle collezioni private italiane, è un progetto ideato da Sergio Risaliti per il Palazzo delle Papesse che prevede l’esposizione periodica di significative raccolte nazionali e internazionali.

Presentando esempi di mecenatismo privato e pubblico, l’iniziativa intende avvicinare lo spettatore a opere non facilmente fruibili, offrendo di volta in volta nuovi spunti di riflessione e motivi di approfondimento intorno all’idea di collezione e quindi di museo. Il progetto espositivo rappresenta inoltre un’occasione per mettere a fuoco pratiche e inclinazioni eterodosse del collezionare che rivelano quella pluralità di motivazioni e atteggiamenti – adesione intellettuale o sentimentale, pulsione ossessiva, semplice brama di possedere – che sorregge il collezionismo dal Rinascimento ai nostri giorni.La scelta del critico e dello storico dell’arte, capace di inserire le opere in un quadro storico più ampio, declina il gusto soggettivo nella dimensione pubblica dell’istituzione museale che ha non solo il compito di produrre eventi ed esporre opere, ma anche e soprattutto quello di fissare l’evoluzione della storia dell’arte contemporanea e delle sue tappe salienti.

In evidenza