Centrale del Latte: dibattito in consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2001 19:03
Centrale del Latte: dibattito in consiglio comunale

«I Verdi stanno dalla parte degli allevatori, degli agricoltori e dei cittadini ed esprimono preoccupazione e dissenso per le modalità di dismissione della Centrale del Latte». E’ quanto hanno dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini e il portavoce fiorentino Sergio Paderi. «Premesso che non siamo pregiudizialmente contrari alle privatizzazioni come abbiamo dimostrato più volte col nostro voto - hanno spiegato i due esponenti del centrosinistra - non possiamo non dichiarare la nostra totale insoddisfazione e dissenso per il testo del “bando per l’invito a manifestazione d’interesse per l’acquisto della Centrale del Latte di Firenze”.

E’ positivo la valorizzazione che compare nel bando delle cordate economiche a carattere locale, ma, a fronte di precise prese di posizione del Consiglio Comunale sulla richiesta di chiare garanzie per i lavoratori della Centrale del Latte, sull’ubicazione del nuovo stabilimento e, soprattutto, sul mantenimento dell’acquisto della quota di latte toscano da parte della Centrale le garanzie sono del tutto insufficienti o addirittura assenti». «Mentre sulla questione dei lavoratori si afferma nel bando che le trattative sono in corso e che quindi non c’è niente di certo - hanno aggiunto Papini e Paderi - sullo stabilimento si afferma che lo stabilimento “potrà” essere costruito secondo l’attuale progetto della Centrale che prevede lo spostamento a Novoli nell’area Mercafir, quindi deciderà il nuovo proprietario come più gli aggrada.

Il punto peggiore in assoluto è quello in cui si afferma che l’obbligo di acquisto del latte toscano, 35 milioni di litri anziché gli attuali 40-45 prodotti, sarà vigente “purchè lo stesso abbia un prezzo allineato a quello di mercato”, il che significa la certezza che la Centrale potrà tranquillamente acquistare latte a basso costo di produzione estera». «La mancanza di garanzie sull’acquisto del latte toscano – hanno sottolineato - rischia anche di far saltare la prevista partecipazione di Regione e Provincia nel futuro assetto azionario della Centrale, perché non si capisce il motivo per cui la Regione o la Provincia dovrebbero partecipare ad un’azienda che vende latte, ad esempio, neozelandese o polacco.

Anche se è vero che il Comune ha percepito dalla cessione delle Farmacie una cifra minore a quella prevista troviamo pericolosissimo pensare di recuperare il mancato introito rinunciando a garanzie sulla Centrale. Infatti mentre la privatizzazione delle farmacie non andava a ledere nessun interesse economico locale, quella della Centrale del Latte rischia di danneggiare il sistema agricolo e dell’allevamento del Mugello e di tutta la Toscana e di far bere ai fiorentini latte estero a basso costo e di provenienza incerta nell’attuale mercato globalizzato.

Il rischio è anche quello di un ulteriore spopolamento delle zone rurali». «Siamo quindi solidali con le associazioni di categoria dell’agricoltura che hanno protestato per il testo del bando - hanno concluso Papini e Paderi - e lavoreremo insieme per modificarlo nel testo del bando definitivo. Troviamo grave anche che ad una nostra richiesta ufficiale di incontro, sottoscritta anche dai Democratici e dai Comunisti Italiani, del testo del bando, l’assessore abbia risposto dandoci appuntamento per il 27 dicembre, cioè una settimana dopo l’uscita del bando stesso.

A questo punto non ci resta che lavorare sul bando definitivo per capire quanto sia già compromesso e cosa si possa ancora modificare».
L'esplicitazione del sistema delle garanzie è oggetto del vero e proprio bando che uscirà in primavera - ha voluto precisare l'assessore alle aziende partecipate del Comune Simone Tani- non della lettera di manifestazioni di interesse Gli allarmismi sulla procedure di dismissione della Centrale del Latte sono quindi ingiustificati" L'assessore ha ribadito che la realizzazione del nuovo stabilimento, il mantenimento dei livelli occupazionali del conferimento di latte toscano, nuove opportunità di sviluppo sono capisaldi della procedura di dismissione graduale, per il bene dei cittadini toscani.

"Ciò deve avvenire , dice Tani- anche grazie al partner privato e non nonostante esso. La procedura che hanno avviato i comuni soci è la più garantista mai vista in Italia per le altre centrali del Latte e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario, mentre siamo disponibili a confrontarci e a parlare con tutti".

In evidenza