Greenpeace farà un'iniziativa oggi a Scandicci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2001 07:53
Greenpeace farà un'iniziativa oggi a Scandicci

Greenpeace rilancia oggi in tutta Italia la campagna contro gli OGM nei mangimi. Attivisti dell’associazione di fronte ad alcuni supermercati distribuendo dèpliant che mettono in guardia i consumatori sul rischio di ritrovare gli OGM nel piatto attraverso i mangimi.
Rispediti al mittente dai consumatori, gli OGM non hanno mai lasciato l’Italia e l’Europa, venendo largamente consumati dall’industria zootecnica. Soia, mais e colza costituiscono, insieme al cotone, il 98% circa delle coltivazioni OGM nel mondo e, mentre diminuiscono progressivamente le industrie alimentari che ancora ricorrono a materie prime OGM, il loro maggiore utilizzo avviene sotto forma di mangimi destinati a pollame, suini, bovini, pesci.
Ai supermercati coinvolti chiediamo di ottenere dai propri fornitori garanzie sull’esclusione degli OGM da tutta la catena alimentare dei prodotti che commercializzano.


Greenpeace vuole anche portare all’attenzione dei consumatori la scelta del produttore dei polli AIA che, per dichiarazione rilasciata a Greenpeace dal Vice Presidente del gruppo nonché Presidente onorario di Assalzoo (l’associazione di categoria dell’industria mangimista), non sono e non saranno alimentati con mangimi non-OGM.
Proprio per attrarre l’attenzione sulla filiera del pollame gli attivisti di Greenpeace manifesteranno mascherati da polli.
Greenpeace si rivolge anche alle istituzioni e chiede ai cittadini di firmare la petizione rivolta al governo perché vari una legge sull’etichettatura dei prodotti animali ottenuti alimentando il bestiame con OGM.
“Gli OGM continuano dunque ad essere massicciamente introdotti nella catena alimentare attraverso la porta di servizio dei mangimi, una destinazione che non si manifesta chiaramente agli occhi dei consumatori, ma che produce sull’ambiente problemi identici - sottolinea Luca Colombo, responsabile della Campagna OGM di Greenpeace Italia.

L’inquinamento genetico da piante geneticamente manipolate non muta infatti con gli utilizzi finali delle colture, siano esse consumate direttamente dall’uomo o per interposto animale.”

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