La lotta dell'associazione IDRA

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2001 18:25
<B> La lotta dell'associazione IDRA </B>

IDRA è nata nel 1998 allo scopo di tenere testa ai problemi causati dai cantieri per la ferrovia ad altra velocità a Firenze, Terzolle, Mugnone, Mugello e Sesto Fiorentino. L’associazione lotta principalmente per la solidarietà sociale nel campo della tutela e della promozione della qualità della vita e dell’ambiente, e dei diritti dei cittadini.
IDRA è finanziata dai membri stessi che versano una contribuzione di Lit. 60.000, da sostenitori che offrono il doppio e da donazioni volontarie.

Gli associati non accettano il denaro pubblico o degli sponsort privati (anche ambientalistici) perché potrebbe nascere allora un meccanismo di autocensura e vogliono assolutamente conservare la loro libertà di azione. Per di più, preferiscono salvare la loro identità e trasmettere un messaggio chiaro alla popolazione, è la ragione per la quale non collaborano con lo Stato o con altre associazioni ambientalistiche. I membri dell’associazione si riuniscono una volta alla settimana per prendere ogni decisione insieme e scelgono le idee che apparono come le più razionali.


IDRA rimprovera ai progetti per i treni ad alta velocità che le linee per ragioni tecniche provocano spesso la distruzione del paesaggio e dell’ambiente. Per di più, queste linee ferroviarie impediranno l’interconnessione dei treni a causa del voltaggio che non è lo stesso dello linee tradizionali. Per quanto riguarda il voltaggio utilizzato le linee ad alta velocità necessitano di corrente alternata che è una delle cause principali della leucemia.
Eppure gli investimenti per le linee ad alta velocità sono sempre più numerosi allorché queste linee non servono a sostituire il trasporto delle merci su gomma per il quale si vogliono costruire ancora nuove autostrade.

Questo appare come una risposta affaristica agli interessi e non come una soluzione per i trasporti.
IDRA conduce la lotta con pazienza e costanza perché in questo campo i risultati sono raramente immediati. Un altro problema è quello del monitoraggio, cioè analisi delle condizioni dell’aria, dell’acqua e del sole prima dell’opera, che è affidato al costruttore. C’è un conflitto d’interesse quando chi è interessato all’opera fa gli studi preparatori, soprattutto senza investire abbastanza soldi per fare i controlli.


Inoltre, la Regione Toscana ha dato all’Università di Firenze il compito di studiare i siti protetti da una direttiva europea. Alcuni siti potrebbero essere distrutti dall’alta velocità perché una parte dei soggetti che realizzano questi studi lavora per la Regione, o il Comune, committenti le opere ferroviarie. Dunque quale autonomia per gli enti pubblici che sono amministratori, committenti e controllori.


(FB e NP)

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