Sgherri (Rifondazione): «Riaffrontare quanto prima in Consiglio la questione della Centrale del Latte. La privatizzazione, se necessario, dovrà essere rivista»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2001 23:18
Sgherri (Rifondazione): «Riaffrontare quanto prima in Consiglio la questione della Centrale del Latte. La privatizzazione, se necessario, dovrà essere rivista»

Il Consiglio comunale dovrà riaffrontare, quanto prima, la questione della Centrale del latte e la privatizzazione di quest’ultima, se necessario, dovrà essere rivista. Lo ha detto la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri a proposito della «decisione del consiglio di amministrazione della società di effettuare in due tempi il trasferimento dello stabilimento nell’area Mercafir e rimandando ulteriormente quello delle produzioni ora concentrate a Pistoia e Livorno». «Sono esterrefatta – ha puntualizzato la Sgherri – gli indirizzi approvati dal Consiglio comunale erano chiarissimi, come hanno potuto i rappresentanti del Comune nella Centrale decidere diversamente? E perché il Consiglio comunale non ha saputo delle possibili difficoltà nel trasferimento?».

«Visto che questa società sta per essere privatizzata - si è poi domandata la capogruppo di Rifondazione - come è credibile che ad un ridimensionamento del progetto non corrisponda poi, invece, una diminuzione nella produzione? Il Comune come potrà convincere Pistoia e Livorno a non chiudere o rimandare la chiusura delle loro produzioni? Cosa fa presumere, se è vero che ci sono difficoltà all’interno di Mercafir a spostare il mercato ittico che doveva far posto al nuovo stabilimento della Centrale del latte, che sia possibile superare queste difficoltà che oggi appaiono insormontabili? Che fine ha fatto il piano industriale? Le organizzazioni sindacali sono state attivate in queste ultimi decisioni del consiglio di amministrazione?».

«Mi sembra ci sia un rischio di strapotere da parte del consiglio di amministrazione - ha concluso la Sgherri - in barba agli indirizzi approvati dal Consiglio comunale ed in barba alle relazioni sindacali. Il Consiglio dovrà riaffrontare quanto prima la questione e, se necessario, rivedere la privatizzazione della Centrale: l’interesse prioritario deve rimanere la salvaguardia di questa importante realtà produttiva».

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