La Conferenza regionale su Commercio e Turismo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2001 23:56
La Conferenza regionale su Commercio e Turismo

"Le Camere di Commercio si presentano alla conferenza regionale commercio e turismo con un lavoro preparatorio di grande spessore e di notevole contributo -ha sostenuto oggi il dr. Pierfrancesco Pacini, Presidente Unioncamere Toscana, presentando alla conferenza uno studio sull'evoluzione della rete distributiva nel decennio 1990-2000 Insieme con gli altri soggetti abbiamo lavorato in concreto sui temi in discussione, abbiamo fatto un interessantissimo lavoro di analisi e soprattutto ci siamo sforzati di dare il nostro contributo in termini di proposte, in particolare, con lo studio sull'evoluzione della rete distributiva nel decennio 1990-2000".
"Le Camere di Commercio che si attiveranno con i Comuni, con le Associazioni di categoria per promozione e la costituzione dei Centri commerciali naturali, per la rivitalizzazione dei centri storici nel segno di quegli obiettivi di qualità e di quell'equilibrio tra forme distributive che mi sembrano essere i temi fondamentali di oggi".

"E' nostra intenzione mettere in campo tutte le risorse del sistema, anche di livello nazionale (INDIS), per una alleanza forte con Regione Toscana, ANCI, Associazioni di categoria".
"Commercio e turismo assieme, e non solo in questa conferenza, ma anche nelle strategie di intervento. Una regia comune (province - cciaa) quale strumento forte per ottimizzare le risorse economiche a favore della qualità e dell'innovazione".
Le Camere di Commercio toscane condividono gli obiettivi e i principi emersi nel lavoro fin qui prodotto, e cioè:
* Equilibrio tra varie forme distributive
* Centralità del ruolo esercizi di vicinato
* Innovazione e qualità quale fattore prioritario per la grande distribuzione
* Riequilibrio territoriale quale principio guida per i nuovi grandi insediamenti
* Rispetto del valore della tipicità toscana
* Programmazione concertata dal basso
Ci sarà posto nelle nostre discussioni per studiare nuove risorse finanziarie per le imprese, ma ci dovrà essere posto anche per altre questioni, senza perdere mai di vista quel taglio che ormai ci contraddistingue e cioè quello della sussidiaretà tra pubblico e privato rispetto alla quale ci sentiamo di assumere esplicitamente le nostre responsabilità.

Laddove si rinvenga l'esigenza di intervenire nel settore, si intervenga consentendo al privato di sopperire alla mancata tempestività del pubblico e viceversa. Il nuovo corso è stato tracciato in questo senso dall'esperienza dei CAT ai quali sono state delegate da parte della Regione Toscana funzioni di integrazione/ applicazione rispetto a competenze specifiche che la Regione non ha ritenuto al momento di gestire operativamente.
Un altro esempio concreto viene dalla politica di sostegno per la multifunzionalità degli esercizi commerciali, che va sviluppata e coltivata con particolare riguardo a quelle aree dove queste iniziative possono consentire di mantenere importanti presidi sul territorio.
Tra le nostre proposte, la prima non puÚ non riguardare una migliore predisposizione ed articolazione dell'osservatorio commercio secondo i seguenti 5 progetti:
Rapporto annuale sul commercio: Regione Toscana, UTC, IRPET, ANCI, dovrebbero impostare una pubblicazione con periodicità annuale relativamente al settore.

L'analisi consentirebbe di raccordare i vari filoni di monitoraggio, arricchendo con valutazioni più organiche il complesso dei dati. Il modello potrebbe essere il rapporto sull'artigianato e quello sull'agricoltura.
Verifica legislazione Toscana: Impostare, con il supporto di INDIS, uno studio continuo e comparato tra la legislazione toscana in materia di commercio e quella delle altre regioni italiane. Con ciò si verificherebbero le soluzioni adottate per problematiche specifiche e comuni, oltre alla relativa tempistica di predisposizione e messa in atto dei provvedimenti.
Intranet Commercio: Strutturare una rete intranet tra Regione Toscana, UTC, ANCI, che consenta lo scambio di dati, informazioni e progettualità, riservate e non, relative al settore.

L'accesso sarebbe filtrato a seconda degli interessi dei rispettivi enti; il coinvolgimento operativo sarebbe garantito dalla più stretta interazione tra gli stessi. In questo senso, tappa fondamentale è la ricostruzione dell'entità della rete distributiva.
Bisogna predisporre uno strumento che permetta, tramite lo scambio telematico di dati tra Camere di Commercio e Comuni, di ricostruire lo stock delle informazioni garantendo al tempo stesso il loro immediato aggiornamento. Importante sarà individuare strumenti operativi (es.

lettore ottico modelli dei Comuni) quanto più propri considerando le già emerse problematiche della collaborazione tra Camere di Commercio e molti Comuni, oltre al non elevato grado di informatizzazione di questi ultimi.
Logo commercio: Pubblicizzare il logo (nave etrusca) che contraddistinguerà il commercio toscano. Tale logo costituirà elemento di garanzia scientifica e al tempo stesso di riconoscibilità per tutti gli operatori e consumatori interessati.
Indice delle vendite a livello provinciale: realizzare l'analisi delle vendite al dettaglio in sede fissa, condotta ad oggi a livello regionale, su una base territoriale provinciale.

In questo senso saranno preziose le competenze dei CAT per l'ampliamento dell'indagine ed il reperimento di nuove risorse.
Non ci possiamo dimenticare peraltro che l'osservatorio con tutte le articolazioni possibili rappresenta, oltre che un elemento di analisi uno strumento di programmazione, ed allora diventa importante dedurre sia dai dati consuntivi dell'osservatorio stesso, sia dai principi generali regole ed indicatori da utilizzare per definire i processi di programmazione della rete commerciale nella nuova normativa.
Proponiamo allora di lavorare per inserire tre indici: Indicatore di impatto economico-ambientale: l'indice potrebbe essere costruito tenendo conto di molte variabili, in primo luogo quelle urbanistiche ambientali, ma anche dei risultati delle continue analisi della rete distributiva, in particolare sui rapporti piccola/ grande impresa.

L'indice non dovrà assumere contenuti particolarmente rigidi, ma esprimere campi di variabilità sui quali ragionare con lo strumento della concertazione.
Indice di monitoraggio delle forme distributive: sulla base delle rilevazioni dell'osservatorio, occorre verificare continuamente il rapporto tra le superfici delle varie forme distributive con l'obiettivo di assicurare nel breve e medio periodo il massimo possibile di equilibrio anche con riferimento ad aree territoriali (bacini, SEL,, ÖÖ.) ed ai dati medi regionali.
Modello toscano per la valutazione delle dinamiche di comportamento dei consumatori: uno dei punti cardine della nuova normativa commerciale introdotta dalla Bersani è sicuramente la soddisfazione del consumatore e pertanto si rende necessario approntare strumenti idonei a monitorare l'evoluzione dei comportamenti dei consumatori in relazione ai vari formati distributivi.

UTC ha in fase di completamento un'iniziativa in tal senso i cui primi risultati sono stati posti in cartella.
Non entro nel merito delle prime conclusioni dell'osservatorio in quanto sono agli atti della Conferenza. Mi permetto solo tre considerazioni suscettiibili di essere sicuramente approfondite: Non sempre e non su tutto il territorio toscano si è verificata l'equazione insediamenti di grande distribuzione uguale crisi devastante del vicinato.
In parte questo è vero soprattutto nel periodo in cui si sono sommati gli effetti derivanti da notevoli e decisi incrementi di grande distribuzione considerati con quelli della crisi dei consumi.
La crisi strutturale del vicinato non è lineare perchÈ ancora una volta spiccano differenze territoriali molto evidenti.
Il commercio di vicinato anche in Toscana sta percorrendo una propria strada di sviluppo sul piano delle specializzazioni e della copertura della domanda in zone particolari: segno di una presenza di operatori più sensibili e più qualificati rispetto alle esigenze del mercato.

Non è un caso che i piccoli esercizi siano cresciuti in questi ultimi due anni.
Un'ultima proposta peraltro tutta da verificare, soprattutto con le associazioni di categoria: vi sembra fuori del tempo pensare ad una fiera del commercio in Toscana con contenuti specifici di innovazione e qualità?
Lo scopo sarebbe quello di favorire l'operatore che voglia conoscere e sperimentare nuovi sistemi di vendita, nuove tecnologie e strumentazioni.
Mi pare di poter concludere dopo queste proposte con uno slogan: la rete istituzionale con le caratterizzazioni della sussidiarietà è sicuramente il volano per dare valore aggiunto e reale a quanto oggi abbiamo espresso.
Non ci resta che augurarci che proposte e rete da oggi camminino di pari passo per far crescere un commercio ed un turismo toscano sociale, innovativo e di qualità.

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