Amici della Musica Firenze: Kim Kashkashian, viola di lusso da Bach ad Hindemith

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2001 23:27
Amici della Musica Firenze: Kim Kashkashian, viola di lusso da Bach ad Hindemith

Protagonista del concerto di Sabato 10 Novembre per gli Amici della Musica Firenze, alla Pergola (ore 16), è il timbro struggente della superba viola di KIM KASHKASHIAN, per l’occasione affiancata dal pianoforte di PÉTER NAGY (che sostituisce l’indisposto Robert Levin). Il programma include adattamenti per viola di pagine celeberrime di Bach e Schubert (il noto “Arpeggione”), e si spinge sino alle moderne inquietudini di Hindemith e della sua Sonata per viola del 1939.
Torna così Kim Kashkashian, violista di Detroit ma d’origini armene, interprete di fama mondiale che ha anche registrato la colonna sonora dello “Sguardo di Ulisse” (1995) di Theo Angelopulos.

Impegnata a suonare con orchestre o con gruppi cameristici (come il Quartetto Guarnieri, l’Emerson ed il Tokyio), ha parallelamente coltivato un’assidua ricerca di nuove espressioni artistiche, instaurando importanti collaborazioni con compositori contemporanei come la Guibadulina, Penderecki, Kancheli, Kurtag, Eötvös, ed ampliando così in maniera considerevole il ristretto repertorio della viola. Oltre ad aver formato un nuovo trio assieme a Leonidas Kavakos e Natalia Gutman, la Kashkasian è presente nelle maggiori sale concertistiche del mondo.

Sabato, al suo fianco, c’è Péter Nagy, uno dei più giovani rappresentanti della nuova brillante generazione di pianisti ungheresi.
Domenica 11 Novembre, il Saloncino della Pergola (ore 21) ospita il TRIO ALTENBERG, formidabile formazione di origine e cultura autenticamente viennesi che non a caso porta il nome di Peter Altenberg, poeta di spicco nella Vienna fin de siècle di Gustav Klimt ed Egon Schiele. Costituitosi nel 1994, il Trio Altenberg unisce il pianoforte di Claus-Christian Schuster, il violino di Amiram Ganz ed il violoncello di Martin Hornstein, tutti artisti con alle spalle una brillante carriera e che per l’occasione propongono un programma diviso fra il Novecento del russo Sostakovich e dell’americano Ives, nella prima parte, il classicismo di Haydn e la nobile purezza formale di Brahms, nella seconda.
Acclamato nelle principali città concertistiche del mondo, il Trio Altenberg è particolarmente legato a Vienna, città che ne è la sede geografica ed il principale centro di attività concertistica (dove, fra l’altro, è trio di residenza al Musikverein) ma alla quale rimanda soprattutto il suono, tipicamente viennese, che affonda le sue radici nella più antica tradizione di quella civiltà musicale.

Il repertorio del gruppo guarda così in particolare all’epoca d’oro della capitale austriaca (gli anni 1862-1938), ma si estende dalla metà del Settecento fino ai giorni nostri ed è anche guidato da un’entusiasta volontà di ricercare pagine nuove e poco note. Una voglia di riscoperta che è testimoniata da una pregevole serie di registrazioni, dove possiamo trovare una versione finora inedita del noto Trio op. 100 di Schubert ed anche pagine americane di Ives, Copland e Bernstein.

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