Il Consiglio Comunale di Firenze ha avviato ieri sera la discussione del Piano Strategico

Redazione Nove da Firenze
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30 ottobre 2001 07:54
Il Consiglio Comunale di Firenze ha avviato ieri sera la discussione del Piano Strategico

Il processo, che attualmente ha prodotto un primo rapporto di analisi e di proposte provvisorie, proseguirà nel Forum pubblico che si svolgerà in Palazzo Vecchio (Salone dei 500) mercoledì 31 ottobre prossimo. Successivamente verrà costituito un Comitato di Coordinamento e attivati diversi Gruppi di lavoro tematici. Il lavoro dovrebbe concludersi intorno al maggio 2002. Si tratta di un'occasione potenzialmente importante per ridefinire l'idea di città, tuttavia non priva di rischi e ambiguità.
«Il piano strategico costruirà le condizioni politiche, sociali, economiche per superare il pluridecennale immobilismo della città, dovuto non tanto a decisioni non prese, ma quanto a decisioni prese e rimesse continuamente in discussione».

E’ quanto ha dichiarato il consigliere dei Ds Antongiulio Barbaro intervenendo in Consiglio comunale. «Con questo piano - ha aggiunto Barbaro - si eviterà anche che, di fronte ad una qual certa litigiosità dei soggetti sociali e all'empasse nell'attuazione di alcuni progetti ambiziosi, che la città e la sua classe dirigente si accontentino di sopravvivere di espedienti, di mezze soluzioni frutto di tatticismo e di un certo politicismo deteriore». «Ma bisogna anche evitare - ha proseguito Barbaro - l'idea illusoria che bastino alcune buone soluzione tecnico-scientifiche, costruite magari con piglio tecnocratico da qualche apprezzato intellettuale frequente ospite delle colonne dei quotidiani locali.

Ben venga, naturalmente, il supporto analitico della scienza e delle conoscenza, chiamata oggi a fornire informazioni utili ed il necessario supporto alle decisioni politiche; tuttavia a me pare che la storia insegni come Firenze abbia prodotto i momenti più alti di progettualità quando ha saputo coniugare idee innovative ad una partecipazione ampia e condivisa dei suoi cittadini. Occorre quella che definirei una "mobilitazione democratica"». «Da chiarire e completare, invece - ha concluso il consigliere diessino - il ruolo che dovrà svolgere questo Consiglio comunale, come le altre assemblee elettive dell'area.

Non è ammissibile che il Consiglio si trovi a ratificare ex-post le proposte del piano: mi pare invece necessario individuare fin da subito le modalità adeguate a far sì che il Consiglio, o una sua rappresentanza qualificata, sia parte integrante del processo di definizione. In tal senso la proposta avanzate oggi dal Sindaco di istituire una commissione consiliare speciale è certamente da accogliere».
«Il CCD non accoglie la proposta del Sindaco di istituire una commissione speciale per elaborare il piano strategico di Firenze».

E’ quanto ha dichiarato il capogruppo della Vela Federico Tondi che anche annunciato «di non volervi partecipare nel caso in cui questa commissione venga varata». «Il Sindaco - ha detto Tondi intervenendo in Consiglio comunale - è stato abile nel proporre al Consiglio comunale di partecipare al forum che dovrà elaborare il piano strategico che dovrà tracciare, nelle intenzioni di chi lo ha proposto, una linea comune lungo la quale istituzioni, associazioni di categoria e università dovranno costruire la Firenze del futuro.

Se il Sindaco non avesse fatto questa proposta avrebbe dato uno schiaffo enorme alla legittimità istituzionale del massimo organo rappresentativo della città; avendola fatta, invece, Domenici attrae a sé l’opposizione in un dibattito sui massimi sistemi che rischia di attenuare fortemente lo sforzo di controllo e critica costruttiva in Consiglio comunale». «Davanti alla prospettiva di una grande “marmellata politica” io dico no - ha aggiunto Tondi - e preferisco svolgere con chiarezza il ruolo di opposizione al di fuori del forum, mantenendo invece rapporti con le associazioni di categoria, i sindacati e l’università, che ben fanno a parteciparvi».

«Se i punti di convergenza evocati dal Sindaco sono il rilancio di un turismo di qualità e migliorare la mobilità interna, siamo tutti d’accordo - ha concluso Tondi - Non posso però dimenticare che la mia elezione è strettamente legata ad un programma elettorale che prevedeva scelte talvolta radicalmente divergenti da quelle del Sindaco: noi per la metropolitana, lui per la tranvia; noi per la circonvallazione Rifredi-Rovezzano, lui per la terza corsi autostradale, senza dimenticare l’alta velocità ed il trasporto pubblico».

«Com’è possibile che in un affollato forum tutte queste differenze possano trovare un punto di convergenza? - ha concluso il capogruppo del CCD - con questa mossa il Sindaco otterrebbe anche il risultato di neutralizzare l’opera di controllo e di critica delle opposizioni. Credo invece che sia ancora più necessario per la città, in questa fase, poter contare su una opposizione vivace in Consiglio comunale, senza rischi di fraintendimenti, con grande chiarezza».

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