Le politiche museali del sottosegretario Sgarbi scatenano la polemica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2001 16:22
Le politiche museali del sottosegretario Sgarbi scatenano la polemica

«Da quale pianeta è atterrato il sottosegretario ai beni culturali Vittorio Sgarbi? Le considerazioni fatte questa mattina al convegno nazionale sui musei prescindono completamente da una considerazione della realtà e dal ruolo che lo stesso Sgarbi riveste istituzionalmente». E’ quanto ha dichiarato l’assessore alla cultura Simone Siliani. «Si può anche teorizzare, come ha fatto Sgarbi, l’accesso gratuito ai musei - ha aggiunto Siliani - ma un secondo dopo il sottosegretario di un governo deve impegnarsi a coprire con apposite risorse i mancati introiti.

E, soprattutto, deve essere coerente con quanto successivamente sostenuto». «Sgarbi - ha sottolineato l’assessore alla cultura - ritiene che i musei siano una sorta di santuari nei quali solo gli esperti, grandi sacerdoti di questi templi, possono accedere con qualche possibilità di comprenderli. Tutti gli altri possono fare a meno di entravi perché non capiscono. Si tratterebbe poi di capire chi sarebbe la somma autorità a decidere è degno di entrare nei musei». «Ma - ha proseguito Siliani - anche per questo Sgarbi ha una risposta: lui stesso.

Sarebbe lui, cioè, il nume tutelare della bellezza che stabilisce quando un’opera architettonica è bella oppure no ed a chi un museo deve essere aperto oppure no. Resta da dire che il suo successore potrà arrogarsi analogo diritto e stabilire che è bello ciò che Sgarbi ritiene brutto». «Noi invece pensiamo come il soprintendente Paolucci - ha concluso l’assessore - che i musei siano anche un importante luogo di aggregazione, uno speciale fattore di identità collettiva che quindi possano essere conosciuti, pur con diversi gradi di approfondimento e consapevolezza, anche da comuni mortali.

Ovvero dai cittadini che possono crescere umanamente e culturalmente dall’accesso ai musei e anche grazie a strumenti e metodologie che facilitino la comprensione e migliorino la qualità dell’esperienza in un museo. Sgarbi ha ragione a dire che erroneamente, negli ultimi anni, si è parlato solo di economia dei musei: infatti la nostra esperienza punta sulla qualità dell’offerta culturale. Sgarbi ha nuovamente ragione a sostenere che le visite scolastiche nei musei non sono state occasione di crescita culturale e, all’opposto, hanno contribuito alla banalizzazione del consumo culturale: infatti la nostra esperienza del Museo dei Ragazzi ha favorito una consapevolezza maggiore da parte di migliaia di ragazzi sul significato del museo di Palazzo Vecchio.

Di questo abbiamo voluto parlare al convegno di questa mattina, in rapporto con i più grandi musei del mondo che su questo terreno si stanno misurando e fra i quali l’esperienza del Museo dei Ragazzi in Palazzo Vecchio spicca come una delle più avanzate».
«Il sottosegretario Sgarbi ha sicuramente avuto il pregio di dire ciò che i suoi predecessori non hanno mai avuto il coraggio di ribadire. Fino a questo momento, infatti, si è parlato solo di economia dei musei, come se la preoccupazione maggiore sia quanto si ricava da questi ultimi».

Lo ha dichiarato il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. Secondo Toccafondi «anche a Firenze la preoccupazione maggiore degli ultimi tempi riferita ai musei è questa e non è un caso che da tempo in città non si parla che di tassa di scopo e di aumento dei prezzi dei biglietti. Penso quindi che il sottosegretario ai beni culturali Vittorio Sgarbi sia atterrato proprio sul pianeta giusto».

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