Nuove misure di sicurezza per Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2001 23:10
Nuove misure di sicurezza per Palazzo Vecchio

Un maggiore controllo agli accessi e nuove misure di sicurezza. Sono queste in linea di massima le misure per accrescere la tutela di Palazzo Vecchio, illustrate questa mattina dal responsabile dell’Ufficio Città sicura Stefano Filucchi durante la riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (COSP). Si tratta di una serie di interventi tutti concordati con i vari uffici del Comune interessati alla gestione del Palazzo (Polizia Municipale, Protezione civile, Fabbrica Palazzo, assessorato al turismo, alla cultura) : “questi provvedimento nascono in relazione alla situazione nazionale, - ha detto Filucchi, - e tengono conto del fatto che non esiste nessun segnale specifico di particolare allarme per Palazzo Vecchio”.

Nel corso dell’incontro il responsabile di Città Sicura ha sottolineato al Comitato la piena disponibilità ad un eventuale aumento e all’introduzione di nuove misure di sicurezza(aumento del personale addetto e introduzione di strumentazioni), nel caso in cui vengano rappresentate esigenze specifiche. Il rafforzamento dei controlli sarà attivo nei prossimi giorni e prevede il raddoppio della presenza della Polizia Municipale (presidi fissi e itineranti) e l’aumento del personale addetto al Museo .

Verrà chiusa un’entrata del Palazzo e le rimanenti tre saranno costantemente presidiate dalla polizia Municipale. Già finanziato e in fase di predisposizione anche un posto di controllo (guardiola) che verrà sistemato alla base della scalinata che porta agli uffici comunali nel cortile dell’anagrafe. “Appare palese, - ha detto Filucchi- come la varietà delle destinazioni del Palazzo e la variegata presenza di uffici di diverse tipologie, renda estremamente difficoltose l’opera di controllo agli accessi.

Verrà dunque costituito un gruppo di lavoro, insieme alla cultura e al turismo, con la partecipazione degli uffici interessati per ridisegnare la loro collocazione e stabilire una nuova regolamentazione per manifestazioni e riti”.
Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente nazionale dell’Anci (l’Associazione dei Comuni italiani) ha scritto al segretario della Federazione nazionale della stampa Italiana Paolo Serventi Longhi “per avviare una riflessione comune sull’importanza e la necessità di una informazione trasparente, ma non allarmistica, nella delicata situazione che la popolazione sta vivendo in questo momento”.

“Ho assunto questa iniziativa – ha precisato il sindaco Domenici – senza alcun intento polemico: non è né un monito, né un richiamo. E’ un invito alla collaborazione rivolto a tutti i soggetti della vita pubblica italiana, a tutti i livelli, e dunque anche al mondo dell’informazione”. “Penso che non sia di utilità a nessuno creare inutile allarmismo – ha spiegato il sindaco –Al contrario penso che l’informazione debba essere precisa e puntuale, soprattutto per quanto riguarda la vita quotidiana dei cittadini, la loro incolumità, la possibilità di usufruire di mezzi e servizi.

Non serve a nessuno un’informazione che crei angoscia. Non si può negare però che in questi giorni tracce di allarmismo accentuato si siano riscontrate sui mass-media, nazionali e locali”. A Firenze in particolare oggi è stata pubblicata la notizia, completamente infondata, di forme particolari di vigilanza e controllo per l’acquedotto e la Centrale del latte, indicati come “possibili obiettivi” del terrorismo. “Per evitare che si verifichino questi insopportabili eccessi allarmistici, dannosi per la vita quotidiana dei cittadini – sottolinea Domenici - penso quindi sia utile e necessario che, anche in sede locale, chi è investito di responsabilità di governo collabori con coloro che hanno responsabilità nel mondo dell’informazione.

Un conto sono le necessarie ma comunque limitate precauzioni per luoghi pubblici come Palazzo Vecchio, altro sono notizie infondate che rischiano di alimentare paura e tensione".
C'è "una singolare coincidenza con questa azione e con il movimento anti-globalizzazione che si è manifestato da un anno a questa parte". E' quanto ha osservato Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti, oggi a Berlino, dove si trova per incontri con il presidente russo Vladimir Putin e con il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Parlando degli anti-global, Berlusconi ha osservato che "proprio dall'interno dell'occidente si sono portate critiche al modo di pensare e di vivere dell'occidente.

Si cerca di colpevolizzare l'occidente". Si cerca di dare "la colpa all'occidente", ha detto ancora Berlusconi, per la "povertà" di cui ancora si soffre in tanta parte del mondo. Ricordando i fatti del G8, il presidente del consiglio ha detto che a Genova c'è stata la pressione "dei giovani occidentali che in modo strenuo e violento hanno manifestato contro la civiltà occidentale". Il presidente del consiglio ha ricordato che uno degli obiettivi delle azioni dei terroristi islamici, autori dei recenti attentati contro gli Usa, era quella di cercare una reazione violenta da parte degli Usa e del mondo occidentale.

Questo, allo scopo di creare una reazione popolare nei paesi arabi. Ma da parte della comunità occidentale c'è stata la reazione "prudente e saggia". Un altro dei moventi è stato appunto quello di fermare la contaminazione da parte della civiltà occidentale. C'è "una singolare coincidenza" tra questa azione e il movimento anti globalizzazione.

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