Tav e tranvia: lettera aperta al ministro Lunardi di Abbate, Cigliana e Leoni (Fi) per rivedere i progetti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2001 17:26
Tav e tranvia: lettera aperta al ministro Lunardi di Abbate, Cigliana e Leoni (Fi) per rivedere i progetti

Rivedere i progetti per il sottoattraversamento Tav di Firenze e per il sistema delle tranvie cittadine: è l’auspicio contenuto in una lettera aperta al ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi, inviata dal consigliere comunale di Forza Italia Valerio Abbate, primo firmatario dell’iniziativa insieme al capogruppo degli azzurri Rodolfo Cigliana e al consigliere Francesco Leoni. Nella lettera, inviata anche sottosegretario all’Ambiente e coordinatore regionale toscano di Forza Italia Roberto Tortoli, Abbate prende spunto dall’incontro avuto con Lunardi durante l’intervento del ministro al Caffè della Versiliana, il 22 agosto scorso.

“Il nostro gruppo consiliare al Comune di Firenze – scrivono i tre esponenti azzurri - si è strenuamente battuto nelle sedi istituzionali contro i progetti tranviari sostenuti dall’amministrazione comunale. Oltre all’elaborazione di atti di competenza consiliare con i quali abbiamo sollecitato il governo cittadino a fornire risposte serie ai dubbi da noi sollevati sulle caratteristiche tecnico - funzionali del progetto tranviario, abbiamo anche raggiunto i cittadini residenti nelle zone interessate dal 1° lotto tranviario mediante un’azione di informazione condotta in modo capillare sul territorio.

Nessuna sorpresa nel verificare che i cittadini non erano informati dei reali progetti dell’amministrazione, nonostante la tanto sbandierata politica di partecipazione popolare delle sinistre ed abbiamo raccolto tanti dissensi e richieste di intervento per fermare il progetto”. “Il progetto tranviario che il governo di Firenze intende realizzare si articola in 3 linee – spiega la lettera - 1° linea Scandicci – Firenze S.M.Novella, 2° linea Piazza Beccaria – Peretola (percorso intorno al Duomo), 3° linea Careggi – Rovezzano.

Il 1° lotto, finanziato in parte con contributi statali e con fondi TAV, che doveva già essere stato appaltato per un importo di oltre 200 miliardi, ha subìto varie battute d’arresto l’ultima delle quali è dovuta a contenziosi aperti dalle imprese che hanno concorso all’appalto e il cui esito è legato al pronunciamento del TAR di Firenze e del Consiglio di Stato. I vertici dell’Ataf, l’azienda di trasporto pubblico cittadino che gestisce l’appalto per conto del Comune di Firenze, parlano di un probabile scioglimento del contenzioso per l’anno 2002, ma è logico prevedere che i tempi si allunghino.

Questo stop si colloca in un quadro disastroso, in termini di tempi di realizzazione, di quello che l’amministrazione cittadina ritiene un fiore all’occhiello del proprio piano della mobilità. Tale lotto infatti doveva essere completato entro la primavera del 2004. Abbiamo ragionevoli motivi per ritenere che i finanziamenti concessi dallo Stato, vincolati a tempi di realizzazione definiti, siano fortemente a rischio per il non rispetto di detti tempi”. “I suoi uffici, signor ministro – scrivono ancora Abbate, Cigliana e Leoni - potrebbero procedere a questa verifica poiché noi, in questa roccaforte delle sinistre, non riusciamo ad avere informazioni certe, le risposte istituzionali sono evasive, l’accesso agli atti è faticoso.

Le aperture, riportate dalla cronaca dei quotidiani, ad una revisione da parte del governo nazionale del progetto TAV relativamente al sottoattraversamento di Firenze, legato peraltro alla realizzazione di un servizio di trasporto metropolitano, ci hanno fortemente entusiasmato: si compirebbe quanto Forza Italia ha sempre sostenuto essere indispensabile per la città. Il centro storico di Firenze, a cui afferiscono migliaia di persone fra turisti e lavoratori, è di limitate dimensioni, presenta un’elevatissima concentrazione di opere d’arte ed ha una configurazione urbanistica che non consente di essere raggiunta da mezzi delle dimensioni di una tramvia.

E’ necessario collegare l’esteso interland fiorentino con la città tramite un sistema metropolitano e assicurare gli spostamenti nel cuore di Firenze mediante piccoli mezzi, ad alimentazione elettrica o comunque non inquinanti, a rapida frequenza”. Prosegue la lettera aperta: “Il governo della città, schiacciato su un progetto obsoleto, ispirato a modelli tranviari osservati oltre 10 anni or sono in alcune capitali europee, ormai superati, si appresta a realizzare il 1° lotto tranviario con cui intende collegare un Comune periferico, quello di Scandicci, con la stazione di S.M.Novella, ripetendo un percorso identico a quello già esistente effettuato con successo da una linea extraurbana Ataf: un percorso di 7.600 mt, che non intercetta alcun punto nevralgico della città né alcun parcheggio scambiatore, con l’unico risultato di garantire un vantaggio di circa 2 minuti sulla frequenza delle corse effettuate dai mezzi di trasporto su gomma.

Ciò vorrebbe dire buttare al vento centinaia di miliardi, mettere in ginocchio la città con cantieri per anni e non risolvere alcun problema di mobilità . Firenze rimarrebbe ingessata dalla realizzazione di un piano della mobilità tanto miope divenendo sempre meno vivibile, incapace di acquisire una fisionomia moderna e al tempo stesso salvaguardare l’armonia estetica del proprio patrimonio monumentale. Il gruppo dispone dei tracciati e dei provvedimenti deliberativi nel caso se ne ritenga utile la consultazione”.

“Il gruppo consiliare di Forza Italia, tramite il capogruppo Rodolfo Cigliana – si legge ancora - ha richiamato la sua attenzione su quanto sopra in data 21 giugno e 31 luglio scorsi, sperando vivamente in un suo autorevole intervento. Sono stati successivamente interessati anche il ministro all’Ambiente Matteoli, il ministro dei Beni Culturali Urbani, l’onorevole Bonaiuti, mentre confermiamo – concludono Abbate, Cigliana e Leoni - che il sottosegretario all’Ambiente Tortoli da sempre ha seguito i nostri progetti concordando con le scelte tecniche da noi assunte”.

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