Genova: una nuova strategia della tensione? I diritti non si possono sospendere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2001 12:28
Genova: una nuova strategia della tensione? I diritti non si possono sospendere

A seguito dei fatti di Genova il PRC sta presentando in tutte le istituzioni ove é presente un ordine del giorno. A Scandicci il consigliere Mencaraglia presenta il seguente:
"Premesso
· che oltre 300.000 persone hanno manifestato pacificamente a Genova per un altro mondo possibile e contro il G8 illegittimo;
· che si è evidenziata l'esistenza di un grande movimento, pluralistico per culture ed appartenenze, che contesta la prepotenza della globalizzazione capitalistica e propone un'alternativa;
· che a Genova, durante il G8, si sono verificati gravissimi episodi di violenza;
· che per il cosiddetto "blocco nero" il vero nemico è stato il movimento pacifico anti G8;
· che alle ore 17.27 del 20 luglio 2001 è stato assassinato, da un appartenente alle forze dell'ordine, Carlo Giuliani, un giovane genovese di 23 anni;
· che nella notte tra il 21 luglio e il giorno 22 luglio 2001 è stata commessa, da parte delle forze dell'ordine, un'inaudita violenza ai danni dei ragazzi di tutto il mondo che stavano riposando in una scuola messa a disposizione dalle istituzioni locali;
· che il Genoa Social Forum ha emarginato ogni tentativo violento rifiutando, politicamente, la violenza come mezzo di dissenso denuncia
· come inammissibile la situazione nella quale i responsabili dell'ordine pubblico hanno reso possibile l'uccisione di Carlo Giuliani e procurato oltre 1.000 feriti;
· come inconcepibile che siano stati impiegati ragazzi di vent'anni in servizio ausiliario e privi della dovuta esperienza utile a fronteggiare situazioni di gravità quali quelle vissute nei giorni scorsi a Genova;
· come intollerabile che sia stato previsto l'utilizzo di armi da fuoco per fronteggiare i possibili disordini di manifestazioni pacifiche causati da infiltrati di dubbia provenienza;
· come inaccettabile che gruppi violenti siano giunti a Genova ed abbiano potuto scorrazzare, imperversare e distruggere una parte importante della città quasi fosse, strategicamente e preventivamente, stato deciso cosa sacrificare mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e violando la natura pacifica e pacifista della manifestazione contro il G8;
· come ingiustificabile che obiettivi a rischio, come le Carceri di Marassi, non siano stati tutelati ed abbiano subito danni ingenti che potevano anche degenerare al peggio;
· come ignobile e fuori da ogni canone democratico-costituzionale il metodo violento adottato per perquisire i manifestanti ospitati nella sede della scuola Pertini e Diaz, nella lunga notte cilena tra il 21 e il 22 luglio senza dare la possibilità di assistenza agli avvocati e ai parlamentari;
chiede al Sindaco/Presidente della giunta provinciale/regionale
di farsi interprete, nei confronti delle Autorità competenti, delle esigenze di tutti quei cittadini democratici che chiedono che siano accertate con ogni mezzo democratico messo a disposizione della nostra Costituzione, tutte le gravissime responsabilità sopra denunciate e conseguentemente siano adottati tutti i provvedimenti che la Magistratura e tutti gli organismi preposti riterranno di dover applicare nel rispetto di uno Stato di diritto proprio di una società civile.
Infine valuta
la gravità dei fatti dovuta all'inadeguatezza del sistema di ordine pubblico che doveva essere esercitato nell'ambito della pienezza delle garanzie costituzionali.
Chiede
nel rispetto del ruolo di garante quale quello rivestito dal Ministero degli Interni e di fronte alle responsabilità politiche riguardo all'uccisione di Carlo Giuliani, alle centinaia di pacifici cittadini feriti, alla devastazione di Genova, le dimissioni del Ministro degli Interni
Il Consiglio........
esprime il proprio lutto e cordoglio alla famiglia di Carlo Giuliani".

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