Teatro Puccini : stagione teatrale 2001-2002

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2001 22:21
Teatro Puccini : stagione teatrale 2001-2002

Il Teatro Puccini di Firenze, con la direzione artistica di claudio bisio, ha visto riconfermati anche per la passata stagione teatrale un considerevole incremento di abbonati e un ampio e partecipe entusiasmo da parte del pubblico che ha rilanciato il desiderio di offrire proposte innovative a una platea che si mostra sempre più curiosa, attenta ed esigente. Nella scelta delle linee artistiche che definiscono la programmazione della stagione teatrale 2001-2002 il teatro puccini torna a riaffermare la sua identità di teatro stabile della satira e della contaminazione dei generi e il suo ruolo di palcoscenico “off”.

Un palcoscenico che lascia spazio alla tradizionale presenza di “indomiti satiri” e “comici irriverenti” e si apre verso nuovi e stimolanti confronti con autori e attori della nuova drammaturgia italiana - nuova nei linguaggi e nello stile, originale nelle scelte e nei progetti, diversa e lontana dalle forme e dalle ricerche che caratterizzano e connotano gli aspetti propri dell’avanguardia, che ha a firenze i suoi legittimi spazi teatrali.
La stagione 2001-2002 segna inoltre un percorso importante nella storia del teatro che festeggia ad ottobre i suoi primi dieci anni di attività.

Dieci anni, una storia, un viaggio fatto tra eventi, mostre, incontri e spettacoli per testimoniare, come diceva qualcuno, che “una piccola luce in un grande vuoto è una grande luce”. Il decennale tragitto ha portato il teatro puccini a scavalcare il millennio creando una nuova realtà teatrale su una scena fiorentina che è ancora povera di spazi, in compagnia di tanti ospiti e molti amici, troppi per elencare una breve lista, ma fra i quali ricordiamo marco paolini, paolo rossi, beppe grillo, dario fo, franca rame, moni ovadia, lella costa, paolo hendel, antonio albanese, aldo giovanni e giacomo e molti altri che hanno reso questo palcoscenico il teatro off che vuole continuare ad essere.

Ad inaugurare il primo appuntamento con la prossima stagione sarà la pièce di eve ensler i monologhi della vagina portato in scena da athina cenci e anna meacci.

Dopo il debutto, cinque anni fa, in un teatro off-off broadway, lo spettacolo è trionfato in america grazie anche alla partecipazione di volti famosi come susan sarandon, glenn close, wynona ryder, thandie newton, kate winslet. Il testo è un distillato di 200 interviste a donne di età, razze e culture diverse che ha impegnato la ensler a sdoganare, con irresistibile sense of humor, un tema tabù e una parola impronunciabile: la vagina. Il testo - presto assurto a fenomeno choc e caso teatrale - ha suscitato clamori e scandali per il coraggio di riuscire ad indagare con grazia ed eleganza nell’intimo dell’universo femminile.

Prezioso appuntamento sarà anche quello con il nuovo allestimento del laboratorio teatro settimo macbeth concerto, firmato dalla regia di gabriele vacis e la scenofonia di roberto tarasco. Nella messa in scena del classico shakespeariano il teatro settimo torna a lavorare sulle suggestioni musicali e visive che il teatro nasconde in sé. Su un tappeto sonoro che amplifica le zone di luci e di ombra la storia di macbeth è quella raccontata dalla parte delle streghe, le uniche creature oneste di questa sporca vicenda di potere, tradimento e corruzione.

Incroci di musica e teatro anche nello spettacolo tango d’amore e coltelli con la voce graffiante di alessandro haber in sorprendente veste di cantante per un appassionato concerto fra borges e piazzola in compagnia delle note della banda del barrio e la regia di giorgio gallione. Lo spettacolo, che reinterpreta il tango del compositore e bandoneonista argentino astor piazzola su testi di jorge luis borges e horacio ferrer, racconta in forma di “tanghedia” un mondo di speranza e disillusione con il pathos e l’ironia tipica della musica e della cultura sudamericana.

Attore altrettanto estroso e versatile, dall'attività disordinata e feconda, che spazia dai grandi classici alla produzione moderna, mario scaccia è protagonista accanto a massimo venturiello del nuovo lavoro di guglielmo ferro jacques e il suo padrone di milan kundera. Suo unico testo teatrale, kundera scrisse questa commedia dopo l’invasione russa della cecoslovacchia. Definito un “divertimento in tempi di peste” il testo evade dall’oppressione del presente con un tuffo nella letteratura attraverso l’opera di un autore amato.

Al pari del romanzo di diderot “jacques il fatalista”, la pièce unisce intelligenza humor e fantasia in questa storia struggente e grottesca che vede due uomini affrontare un viaggio onirico nei loro ricordi. Tematiche poetiche e filosofiche prendono spazio anche nell’originale progetto di una delle migliori nuove compagnie italiane, quella del teatro di castalia con il maestro e margherita. In scena attori italiani (provenienti in gran parte dalla scuola del teatro stabile di torino), moldavi (diplomati a mosca alla scuola di vaktangoff) e russi (tra cui l’attrice Oxana kitchenko, già étoile del bolscioi) riuniti attorno al regista andrea battistini.

Mescolando il registro allegro a quello sentimentale ed epico lo spettacolo conserva e ripropone tutto lo spirito dell’opera di michail bulgakov: la spiritosa e necessaria cattiveria, la lucida comprensione della stoltezza umana, la fede incrollabile nel potere dell’amore e dell’immaginazione.

Altri importanti appuntamenti con autori italiani sono ospiti nel cartellone del teatro puccini. La leggerezza sferzante dell’ironia alberga il nuovo lavoro di angela finocchiaro che in benneide presenta schegge e frantumi del mondo presente, oggetti privilegiati dello sguardo e della scrittura di stefano benni.

Il percorso narrativo dello spettacolo – accompagnato dalle musiche di andrea ceccon – parte dagli editoriali scritti da benni in questi ultimi anni e porta in scena l’innocenza e lo stupore di una stralunata alice contemporanea per un viaggio nel paese dei meravigliosi orrori. Fedele ospite del palco del puccini, alessandro benvenuti torna con l’atletico ghiacciaia nel ruolo di autore, regista e interprete. Con una scrittura teatrale alternativa rispetto alla comicità di largo target e protagonista di un interessante percorso per la ricerca di un nuovo linguaggio comico, l’autore fiorentino presenta uno spettacolo dove convivono e si intrecciano, fino a perdere i propri confini, i sentimenti di un padre e di un figlio.

Narrando il rapporto fra un drammaturgo e le sue passioni, il testo è anche una dichiarazione d’amore alla terra toscana e un omaggio alla figura di gino, presente nella saga dei “gori” e ispiratore di “gino detto smith e la panchina invisibile”. Attore caro a benvenuti, vito è invece protagonista della pièce diretta da marco baliani, regista da tempo interessato ad approfondire la ricerca sulla narrazione orale. Lo spettacolo, ambientato ai primi del ‘900 nella campagna padana, si ispira alle opere di giulio cesare croce, cantastorie di piazza e scrittore di componimenti burleschi nato 450 anni fa.

Protagonista della storia è bertoldo, rozzo ma arguto contadino che prende in giro i potenti, riproponendo il vecchio conflitto tra chi ha e chi non ha, tra chi è e chi non è, tra ragionamento sacro e scaltrezza profana. Autori di percorsi tanto differenti quanto originali per altri due lavori sempre di firma italiana: con piccole donne: il musical! lo storico spettacolo di tonino pulci sbarca sul palco del puccini per ridisegnare, tra satira, parodia e farsa, gli episodi delle quattro sorelle march.

Ideato nel clima di sperimentazione della fine degli anni settanta, lo spettacolo stravolge il romanzo di mary louise alcott e scardina le regole del musical dissacrando le perversioni nascoste sotto squisiti e irreprensibili atteggiamenti vittoriani; figlio degli anni ottanta annibale ruccello è stato invece fra i protagonisti di una fervida stagione di rinnovamento della drammaturgia italiana. Scomparso all’età di trent’anni nel 1986 ruccello era attivo come regista autore e attore soprattutto a napoli prima di approdare nel panorama nazionale.

Proprio a napoli presentò in un piccolo teatro della città le cinque rose di jennifer, lo spettacolo oggi riproposto dalla messa in scena di geppy gleijeses con gennaro cannavacciuolo. Al centro della storia una trama ordita dalle visioni e dai deliri del protagonista, un travestito che si atteggia a femme fatale ascoltando canzoni di mina e patty pravo in cerca di un disperato sogno d’amore.

La satira e la comicità tornano a dominare il palcoscenico del teatro puccini con il ritorno di daniele luttazzi per il nuovo efferato monologo luttazzi satyricon, comicità sovversiva dove la risata offre un senso di prospettiva agli avvenimenti dei fatti e della cronaca quotidiana che induce l’autore a dire la verità anche quando fa male.

Atteso ritorno anche per francesca reggiani che con un divertente monologo fra teatro e cabaret e con allegre dissacrazioni e molta ironia sale sul palco per presentare una nuova carrellata di personaggi. Il gioco delle disavventure spesso comiche del rapporto di coppia unisce e accomuna due divertenti e spiritose commedie: california suite con neri marcorè e lunetta savino narra in tre episodi i disagi e i constasti spesso comicissimi di tre coppie diverse con l’umorismo e gli straordinari dialoghi di neil simon, sicuramente il più prolifico e geniale autore del teatro comico della seconda metà del novecento; giobbe covatta è invece protagonista della pièce circo a due del drammaturgo australiano barry creyton.

Realizzato dal teatro parioli di roma questo nuovo allestimento italiano è uno spettacolo che mette in scena i tentativi e i problemi di una coppia di ex coniugi consapevoli che l’amore dilania e tiene separati come insegna il classico “né con te né senza di te” di trauffutiana memoria. Tre appuntamenti speciali portano sul palco i nuovi lavori teatrali di ale e franz, natalino balasso e gabriele cirilli, attori già protagonisti della trasmissione zelig. Nuovo spettacolo anche per il genovese maurizio crozza, allievo della scuola di gian maria volontè, noto al pubblico per le sue imitazioni di arrigo sacchi, l’allenatore del perugia serse cosmi e il “maestro” carmelo bene.

Nuova proposta del teatro puccini per la prossima stagione è il trasformista ennio marchetto. Attore veneziano conosciuto soprattutto all’estero come the living cartoon arriva per la prima volta a firenze con cartonissima, spassoso e coloratissimo spettacolo per un percorso fantastico fra miti e mode del nostro tempo. In scena quaranta personaggi del passato e del presente che ennio marchetto rivisita con la fantasia. Da marylin monroe a una scatenata liza mannelli da un pavarotti buongustaio a eminem, da raffaella carrà a madonna, l’attore reinterpreta e ricostruisce divi e miti celebri con abiti accessori e acconciature rigorosamente creati con molteplici strati di carta colorata.

catalyst
Prosegue anche per la stagione 2001/2002 la collaborazione tra la compagnia catalyst e il teatro puccini.

Ottimi risultati sono stati infatti ottenuti nella scorsa stagione, sia con il progetto “la scuola va a teatro” (15 matinée con una presenza di circa 4.000 studenti e oltre 60 incontri realizzati nelle diverse sedi scolastiche), sia con l’esperienza di coproduzione dello spettacolo le cosmicomiche di italo calvino, sia con le presenza nel cartellone serale degli spettacoli della compagnia (l’uomo di moda, le cosmicomiche, shakespeare chi?, vulva). La residenza della catalyst al teatro puccini rappresenta una sfida reciproca: per il teatro un segno di grande apertura verso le nuove realtà del panorama teatrale regionale, e per la compagnia il confronto con una platea da settecento posti che stimola verso scelte produttive in cui la possibilità di fruizione da parte di una più ampia fascia di pubblico sia strettamente connessa alla qualità artistica.

Per la prossima stagione la catalyst allestirà al teatro puccini due nuove produzioni: il signor de molière, uno spettacolo sulla vita di molière (debutto previsto per marzo 2002) e papesatan, un progetto multimediale sull’inferno di dante coprodotto con officina giovani di prato (debutto previsto per maggio 2002). Verrà inoltre intensificato il progetto rivolto alle scuole medie inferiori e superiori, con alcune riprese - le cosmicomiche, le città invisibili, shakesperare chi?, leggere montale - e due nuove produzioni nuove cosmicomiche e mille in un minuto-un percorso attraverso un millennio di poesia.

não fala politica
le mostre a cura di fabio norcini
Satira e humour di alto livello, con l’imperativo di non parlare di politica (não fala politica) come recita un bel refrain di dulce pontes.

Una precisa scelta di campo nella stagione del decennale del teatro puccini per proporre un ciclo espositivo tra i più impegnativi. Denominatore comune degli artisti che compongono questo carosello di immagini è infatti il privilegio della sfera del costume, l’osservazione minuta delle pieghe del vivere quotidiano. Un modo di fare politica assai più arduo di quello della cosiddetta “satira politica” che straripa sui quotidiani e nei mass-media, ormai canonizzata nella caricatura alla forattini e seguaci.

La quale altro non fa che consacrare il potere: con la punzecchiatura, l’innocua battuta compiacente che legittima i suoi detentori, che fa dei propri bersagli simpatici personaggi ai quali porge gratuita pubblicità. Non parlare di politica significa dunque farla; preferire i fatti ai discorsi, la storia alla cronaca, la letteratura al giornalismo. C’è infatti assai più critica e feroce invettiva nelle storie della linea di osvaldo cavandoli o del signor rossi di bruno bozzetto che nelle facce degli andreotti dei craxi e dei berlusca di turno.

Più acredine polemica e interpretazione del reale nelle visionarie tavole di coco o nella tenera poetica di ernesto cattoni che nelle boutade torpiloquenti dei vignettisti “antagonisti” resi miliardari da regime e opposizione; maggiori motivi di riflessione negli arabeschi visivi di marco biassoni, o nelle sbadate parabole di dino aloi, che nei grevi commenti dei fatti del, si scusi il termine, “teatrino della politica”; più furore contestativo nei surreali disegni di umore di gianni chiostri o nei “giochi pericolosi” di carlo squillante che nelle illustrazioni dei vignettisti a cottimo sulle beghe di palazzo.
Un programma ambizioso i cui protagonisti, sopra citati, abbisognerebbero di spazi più idonei rispetto a quelli attualmente offerti dal puccini.

Ci adopereremo perché ciò avvenga, con sconfinamenti non solo di luogo, ma anche di mezzi (proiezioni di film, messinscene, concerti, performance ecc.).

da novembre 2001 a giugno 2002: dino aloi, marco biassoni, bruno bozzetto, ernesto cattoni, osvaldo cavandoli, gianni chiostri, coco, carlo squillante.

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