V Censimento Generale Dell'Agricoltura: una flessione del -10,2% per le aziende agricole e un calo significativo pertutte le tipologie di allevamenti (-42,5% per i suini)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 luglio 2001 14:30
V Censimento Generale Dell'Agricoltura: una flessione del -10,2% per le aziende agricole e un calo significativo pertutte le tipologie di allevamenti (-42,5% per i suini)

Firenze, 5 luglio 2001 - La Camera di Commercio di Firenze ha presentato i dati provvisori rilevati in occasione del V Censimento Generale dell'Agricoltura (22 ottobre 2000) per la provincia di Firenze. derivanti dalle informazioni trasmesse dagli Uffici Comunali di Censimento in sede di monitoraggio delle operazioni di raccolta dati e di riepilogo finale dei risultati conseguiti.
La maggior parte dei fenomeni rilevati indica un ulteriore ridimensionamento del settore primario fra il 1990, anno del precedente censimento, ed il 2000.

Ciò ha riguardato in misura non irrilevante tanto le aziende passate da 19.040 unità del 1990 alle 17.098 del 2000, con una flessione del 10,2%, quanto le superfici (-14,7% per il totale, -12,6% per la S.A.U, e - 16,5% per le superfici a vite) e ancora il bestiame con un calo che ha interessato in modo consistente tutte le tipologie di allevamenti (con percentuali pari al -26% per i bovini e bufalini, al -37,1% per gli equini, al - 38,9% per gli ovini e caprini, al -42,5% per i suini).
In definitiva, quello che emerge da questa prima lettura dei dati - pur con le necessarie cautele dovute al fatto che, trattandosi di informazioni non ancora verificate e validate con la lavorazione statistica dei questionari di censimento (operazione questa che si concluderà con il rilascio di dati definitivi presumibilmente entro la fine del presente anno), queste potrebbero differire dai risultati definitivi - è un quadro che indica un sostanziale ridimensionamento delle strutture agrarie, cosa del resto rilevata non solo a livello provinciale ma anche nel contesto regionale e nazionale.

Ciò, tuttavia, non deve portare a valutazioni pessimistiche sull'evoluzione del settore primario: non mancano, infatti, elementi di una qualche positività legate ad una migliore strutturazione delle aziende con maggiori caratteristiche imprenditoriali, al mantenimento e, laddove possibile, sviluppo di alcune specializzazioni intorno alle vocazioni territoriali, all'impulso di attività secondarie collegate al fenomeno agricolo aventi un buon livello di remuneratività dei fattori. Non va poi trascurato il rilievo ed il ruolo che le strutture agricole continuano a svolgere per la salvaguardia ambientale e paesaggistica del territorio provinciale.

Sensibili differenze si registrano nella dinamica dei fenomeni sopra richiamati per le aree nelle quali viene tradizionalmente suddivisa la realtà provinciale.

Se il censimento non ha modificato la precedente graduatoria delle singole aree (l'ordine sulla base di un indice grezzo di ruralità risulta il seguente: Mugello, Chianti, Valdarno Fiorentino, Valdisieve, Empolese Valdelsa, Area Fiorentina) l'esame delle singole variabili (numero aziende, superficie ecc.) mostra una tendenza alla concentrazione delle aziende agricole nell'Empolese-Valdelsa (37% sul totale aziende) area che mantiene il primato anche in termini di S.A.U. (30,1%) mentre in termini di superficie totale, con il 30,2%, si pone al primo posto il Mugello area che, peraltro, assume i valori più significativi per il settore degli allevamenti (anche per entità di capi); A livello dei singoli Comuni la graduatoria per l'indice grezzo di ruralità (calcolato quale rapporto fra la media delle quote di appropriazione per le variabili aziende, S.A.U.

e capi di bestiame e la quota di popolazione che insiste sul territorio comunale) ha mostrato qualche variazione significativa: al primo posto, occupato in precedenza da Palazzuolo sul Senio (ora retrocesso di una posizione) c'è Firenzuola (in precedenza era al terzo posto). Nelle prime posizioni seguono S. Godenzo, Marradi, Vicchio e Montaione. Agli ultimi posti si confermano Firenze, Sesto Fiorentino, Signa, Campi Bisenzio e Scandicci. Scostamenti significativi sono stati registrati, in positivo, per Borgo San Lorenzo (ora 11° rispetto al 16° posto del 1990), Castelfiorentino (ora 18° , in precedenza 35°), Capraia e Limite (con il 20° posto rispetto al 31° del 1990), in negativo, per S.

Piero a Sieve (sceso dal 13° al 19° posto), Barberino di Mugello (ora 24° rispetto al precedente 17° posto), Vaglia (prima 21°, ora 28°) e Pelago (sceso dal 24° al 30° posto); Nell'analisi dei dati comunali per superficie investita per le principali forme di utilizzazione dei terreni risultano con una forte caratterizzazione di utilizzo:
Per i seminativi i Comuni di Firenzuola, Montespertoli, Castelfiorentino e Montaione;
Per le coltivazioni legnose agrarie i Comuni di Greve in Chianti, S.

Casciano Val di Pesa, Montespertoli e Pontassieve; i primi tre Comuni presentano anche i valori più consistenti di superficie vitata (ma quote percentuali significative si rilevano anche per Certaldo, Cerreto Guidi, Vincie Barberino Val d'Elsa;
Per i boschi Borgo San Lorenzo, Greve in Chianti, Marradi, Reggello e Firenzuola (questi Comuni insieme rappresentano circa il 35% dell'intera superficie boscata della provincia);
I dati relativi al patrimonio zootecnico evidenziano le seguenti specificità territoriali: Il numero più rilevante di capi bovini e bufalini è appannaggio del Comune di Firenzuola (tremila capi rispetto ai 14mila dell'intera provincia), seguono nell'ordine Borgo San Lorenzo (circa 1.800 capi), Vicchio (oltre 1.600 capi), Scarperia, Dicomano e Marradi (tutti con valori intorno ai 1.200 capi);
Nel comparto degli ovini e caprini detiene il primato il Comune di Vicchio (con poco più del 10% sul totale provinciale) cui seguono Castelfiorentino, Scarperia e Figline Valdarno;
Nell'ambito degli allevamenti suinicoli il Comune di Borgo San Lorenzo da solo detiene poco più del 44% dell'intero patrimonio provinciale, seguito a notevole distanza dal Comune di Vicchio di Mugello.

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