Perché con i dati ARPAT a disposizione Martini non ha confermato l'iniziativa legale verso CAVET promessa un anno fa?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2001 16:05
Perché con i dati ARPAT a disposizione Martini non ha confermato l'iniziativa legale verso CAVET promessa un anno fa?

Claudio Martini, appena insediato nella carica di presidente della Giunta regionale toscana, annunciò in Mugello oltre un anno fa, al termine di una visita ai cantieri e alle sorgenti colpite Case d'Erci, che la Regione Toscana avrebbe asssunto un'iniziativa legale nei confronti del Consorzio costruttore dell'Alta Velocità fra Firenze e Bologna, il CAVET (con società leader Impregilo Spa), per i gravi danni ambientali emersi a marzo 2000 in quella stessa galleria di Marzano che oggi perde una quantità indeterminata di acqua al secondo.
"Prendiamo atto -scrive l'Associazione di volontariato Idra- che in oltre un anno la Regione Toscana, il cui assessore alla Sanità nella passata legislatura è diventato nella primavera del 2000 presidente della Giunta, non ha saputo trovare sufficienti indizi di danno ambientale da parte di CAVET, nonostante tutte le maggiori evidenze di emergenza anche solo di tipo idrogeologico pregresse e aggiuntive rispetto all'evento di Marzano del marzo 2000:
 estate 1998: messa a secco irreversibile delle frazioni di Visignano e Castelvecchio, nel Comune di Firenzuola, e moria di trote e crostacei;
 aprile 1999: sprofondamento (annunciato) di campi agricoli (Comune di Borgo San Lorenzo);
 novembre 1999: nuovi sprofondamenti, di 7 metri, a 70 metri di distanza dal fronte di scavo (Comune di Borgo San Lorenzo);
 settembre 2000: seccano i pozzi sul versante nord di Monte Morello (Comune di Vaglia);
 dicembre 2000: si prosciuga una sorgente (parco di Villa Ginori) sul versante sud di Monte Morello (Comune di Sesto Fiorentino;
 marzo 2001: si prosciuga un'ulteriore sorgente (Fonte Mezzina) sul versante sud di Monte Morello (Comune di Sesto Fiorentino);
 aprile 2001: l'ARPAT documenta un mezzo disastro ambientale locale in località Rio Cucco (Comune di Firenzuola);
 giugno 2001: va a secco il torrente Carzola (Comune di Vaglia).
Abbiamo sentito in queste ore il presidente della Regione Toscana vantare, d'altra parte, il ruolo centrale giocato dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPAT) nell'individuazione e documentazione dei danni che hanno indotto la magistratura a intervenire.

L'Associazione di volontarato Idra si domanda allora: come mai, nonostante la Regione disponesse prima di chiunque altro di risultati e dati così consistenti, essa non ha mai provveduto a dar seguito all'impegno pronunciato da presidente Claudio Martini appena insediato? Cosa c'era ancora da dimostrare?"
Idra consegnerà nei prossimi giorni alla Procura un voluminoso esposto sui danni da TAV (in materie anche aggiuntive rispetto a quelle che le cronache attribuiscono all'iniziativa di sequestro avviata in questi giorni), e chiederà una rigorosa verifica delle eventuali responsabilità istituzionali proprio della Regione Toscana (in particolare delle Presidenze della Giunta, e degli assessorati all'Ambiente e alla Sanità, nel corso della passata e della presente legislatura) durante la fase dell'approvazione del progetto Alta Velocità e durante l'esecuzione dei controlli sulle conseguenze sanitarie, ambientali e erariali della cantierizzazione.

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