Les Italiens, special guest Antonello Salis, il 26 e 27 giugno alle ore 21.30 al Castello dell'Acciaiolo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2001 15:10
Les Italiens, special guest Antonello Salis, il 26 e 27 giugno alle ore 21.30 al Castello dell'Acciaiolo

L’Orchestra, che sta lavorando da alcuni mesi al cd di esordio previsto per l’autunno, è un vero esempio, tra i pochissimi nella storia della musica d’uso e del jazz di oggi, di laboratorio permanente in cui pure si esprime un solido equilibrio e una partecipazione totale di tutti i componenti, oltre che il talento del suo leader e, in questo caso dell’ospite speciale ANTONELLO SALIS, e dunque l’originalità e la spettacolarità assoluta del suo repertorio.
L’orchestra Les Italiens è nata nel 1998 come progetto di area prodotto da C.A.M.

(Centro Attività Musicali) e Scandicci Cultura (Istituzione per i servizi culturali del comune di Scandicci). L’intento era quello di riunire una serie di musicisti che condividessero un forte interesse per la ricerca di linguaggi musicali nell’ambito della world music. Il risultato oggi raggiunto è quello di aver formato un organico di ottimi musicisti che, esprimendosi attraverso un sound “mescolato“ fra sapori etnici (in prevalenza mediorientali), jazz e pop, esegue un repertorio che alterna composizioni originali a riletture di brani appartenenti a diverse culture popolari, fra cui, non ultima, quella italiana.

L’attuale formazione dell’orchestra comprende: Alessandro Di Puccio (percussioni/band leader/vibrafono), Alessandro Fabbri (batteria), Paolo Casu (percussioni), Francesca Taranto (basso elettrico/acustico), Gianni Zei (chitarra elettrica / acustica), Luca Gelli (chitarra acustica), Emanuele Parrin (violino), Luca Marianini (tromba), Niko Gori (clarinetto / flauto), Simone Santini (sassofoni), Marco Bini (sassofoni). Per i concerti di questo periodo, oltre che per il cd in lavorazione, l’ospite principale, presente in entrambe le serate, è il grande pianista, fisarmonicista, leader, poeta sardo ANTONELLO SALIS.

Al Castello dell’Acciaiolo il gruppo si misura in una due giorni nella quale percorre tutta la propria storia e il proprio repertorio in due programmi diversi “Swing Manouche” (26/6) e “Ottomania” (27/6).
Il repertorio dell’orchestra è composto da molti brani, in larga parte composizioni originali, caratterizzate da forti tinte arabeggianti inserite in un contesto “provincial-metropolitano”: stile contraddistinto da un velato e malinconico provincialismo ispirato in parte anche da artisti e musicisti del passato come Renato Carosone e il Nino Rota “Felliniano”.

Un malinconico e benevolo sguardo all’indietro, a quel provincialismo tipico di chi, guardando una fotografia di un luogo distante e “incantato”, può solo affidare alla sua immaginazione il compito di scoprire nuovi mondi.
Le composizione non originali più significative sono due riletture di brani appartenenti una al mondo del cinema comico italiano del dopoguerra e l'altra alla tradizione popolare italiana. Si tratta, nel primo caso, della canzone del film Totò Le Mokò (che dà il nome al progetto musicale ed a cui è stato affidato il compito di rappresentare un ponte immaginario fra l’occidente ed il mondo arabo) e la canzone, simbolo della resistenza, Bella Ciao sulla quale è stato riadattato, senza modificarne il contenuto, un testo parte in francese parte in lingua magrebina, da cui poi la conseguente traduzione del titolo in lingua francese Ma Belle Adieu.
Entrando più dettagliatamente all'interno del progetto, va specificato che la maggior parte dei brani che compongono il repertorio, condividono supporti di strutture armoniche e soggetti melodici legati al linguaggio jazzistico che si inseriscono o fanno da cornice ad elementi musicali appartenenti ad una più evidente natura etnica e popolare.

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