Per gli immigrati una opportunità dalla scuola edile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2001 21:07
Per gli immigrati una opportunità dalla scuola edile

Muratori, intonacatori, scalpellini, piastrellisti, stuccatori: mestieri antichi per i quali la disoccupazione non esiste e che, al contrario, rappresenterebbero un discreto serbatoio in termini occupazionali anche per quanto riguarda i giovani immigrati extracomunitari o i soggetti appartenenti all’area del disagio sociale. Lo ha riferito Angelo Grazzini, presidente della Scuola professionale edile di Firenze, al vicepresidente della Regione Toscana Angelo Passaleva che si è incontrato con il cda della scuola visitando le Scuderie dell’antica Villa Medicea di Pratolino il cui restauro è affidato proprio agli allievi di questa scuola professionale.
Passaleva ha convenuto sull’importanza di sostenere i cosiddetti mestieri tradizionali “attivando percorsi adeguati di formazione professionale nonché i canali di informazione necessari per far conoscere agli immigrati questo tipo di possibilità”.

Il comparto edile – ha aggiunto Passaleva – è certamente “un settore determinante per la difesa, la manutenzione e il recupero del patrimonio architettonico e ambientale: la Regione Toscana ha presente non solo le difficoltà derivanti dalla mancanza di ricambio qualificato per gli antichi mestieri legati all’edilizia, ma anche le potenzialità che dal settore emergono per affrontare in termini non assistenziali i problemi dell’immigrazione interna ed extracomunitaria nonché i bisogni del mondo del disagio sociale partendo dagli ex carcerati.

Credo che nel tavolo di concertazione sull’immigrazione – ha concluso Passaleva – possa aprirsi un confronto interessante che dia spazio anche al protagonismo delle scuole professionali edili provinciali, nei cui Consigli di Amministrazione siedono i rappresentanti dell’imprenditoria e del sindacato”.
Nell’incontro a Villa Demidoff, sede della Scuola Edile di Firenze, Passaleva è stato anche informato sugli aspetti più innovativi che, in collaborazione con l’Università, caratterizzano il comparto dell’edilizia: nuovi materiali (fibre di carbonio, titanio, resine …), nuove tecnologie di restauro, sperimentazioni basate sul recupero delle tecniche tradizionali.

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