La strada dello sviluppo passa attraverso l'innovazione del sistema produttivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2001 20:53
La strada dello sviluppo passa attraverso l'innovazione del sistema produttivo

Il vicepresidente della Provincia, Piero Certosi affronta in questo intervento i grandi temi della crescita locale, anticipando le indicazioni del nuovo Piano Provinciale di Sviluppo:
"Innovare per uno sviluppo sostenibile e solidale": su questa linea l’Amministrazione Provinciale lancia la sua proposta di governo.
L'innovazione che ci coinvolge è di più tipi: tecnologica, dei prodotti e dei servizi, organizzativa, istituzionale e nella formazione. Le varie problematiche sono però profondamente interconnesse.
Per quanto concerne l’innovazione istituzionale, al fianco del completamento del processo in atto di decentramento esemplificazione, occorre creare le condizioni perché, al momento opportuno, quando il dibattito sulla Città Metropolitana si trasformerà in attività concreta l’Amministrazione Provinciale sia presente con una sua proposta fattiva, ma soprattutto sia uno dei soggetti amministrativi in grado di esprimere scelte concrete e condivise.
L’Amministrazione Provinciale si è riorganizzata profondamente.

Ora, in collegamento con l'introduzione della firma elettronica e del documento elettronico, la Giunta Provinciale intende procedere, da subito, ad una radicale revisione delle procedure burocratiche, per renderle più rapide e trasparenti e snellire i percorsi decisionali, mettendo le sue esperienze al servizio anche agli altri Enti Locali.
Per la prima volta, grazie soprattutto all’iniziativa politica dell’Amministrazione Provinciale, alcune parti del Comune di Firenze e di alcuni importanti Comuni contermini, potranno usufruire dei Fondi Strutturali della Comunità Europea.

Anche su questo versante l’Amministrazione Provinciale si è rinnovata, per svolgere un ruolo di coordinamento per individuare, insieme ai Comuni interessati, quei progetti che hanno valenza sovracomunale e di conseguenza una ammissione pressoché certa ai benefici comunitari. Ne ricordo alcuni.
Sul fronte dell'innovazione tecnologica, insieme al Comune di Firenze, all’Università, alla Camera di Commercio e con l’accordo dei Comuni interessati dall’Obiettivo 2, stiamo lavorando alacremente alla realizzazione di un sistema policentrico di incubatori d'impresa legati all’alta tecnologia che consenta di attivare quel processo virtuoso che porta ad un costante sviluppo del sistema nel suo complesso.
Particolare significato occorre annettere al "Progetto Arno", che ha il compito di assemblare ed omogeneizzare tutti i progetti che i Comuni rivieraschi hanno già prodotto per poi prevederne la realizzazione.
Il 2001 sarà l’anno della chiusura sostanziale del Piano Provinciale per lo smaltimento dei rifiuti con l’individuazione, insieme a tutti gli Enti Locali interessati, del sito dove allocare il termovalorizzatore.
L’investimento nella risorsa "uomo" non può essere solamente quella, peraltro importantissima, della formazione professionale, rispetto alla quale si sta tendendo verso un sistema di formazione continua che consenta un innalzamento qualitativo del sistema ma anche politiche in favore delle fasce più deboli.

Anche in questo settore esiste un importante progetto, condiviso da tutti i Comuni dell’Obiettivo 2, da realizzarsi a San Donnino, che ha lo scopo di realizzare un polo formativo e di educazione all’intercultura.
Dopo la realizzazione della "Rete Civica Unitaria" e dello Sportello unico delle attività produttive, è necessario procedere ulteriormente sul sentiero dei servizi informativi, sia sotto l'aspetto materiale, il cablaggio, che sotto quello immateriale delle reti. Bisogna traguardare l’azione amministrativa nell’ottica dell’interesse del cittadino e non in quella dell’interesse della burocrazia.

In altre parole diventare una "casa di vetro".
Con il prossimo aggiornamento del Piano Provinciale di Sviluppo si avranno già le prime indicazioni operative, sulle quali si riflette l'effetto positivo dell'omogeneità politica fra i principali soggetti istituzionali.
Firenze deve ritornare ad essere il punto di riferimento economico, sociale e culturale della Regione. Essere una "capitale" al servizio del suo territorio, di tutta la Toscana, dell'Europa.
Per troppi secoli la città ha ragionato con la testa rivolta all’indietro.

Questo ha comportato ritardi in termine di infrastrutture, ritardi che ora non solo appaiono superati ma ci consentono di sviluppare anche una corretta mobilità urbana e metropolitana a favore del trasporto pubblico.
Tutto ciò però non basta a rilanciare il ruolo di Firenze. In primo luogo la città non è più quella autosufficiente di una volta, ma è divenuta il centro di un territorio che corrisponde, praticamente, al territorio della Provincia che costituisce, di fatto, il suo retroterra industriale.

Il mondo produttivo, inteso nella sua accezione più completa, ed il mondo scientifico devono essere, insieme agli Enti Locali, i principali protagonisti di questo nuovo modo di operare. Dobbiamo essere capaci di costruire le condizioni necessarie perché quelle migliaia di piccole aziende che sono nate spontaneamente intorno ai nuovi modi di impostare le attività economiche possano essere aiutate a rafforzarsi ed a costituire esse stesse punto di riferimento per tutti coloro che avranno la voglia e la capacità di intraprendere.
Una città con la storia di Firenze non può limitarsi solo a questi aspetti.

Deve mantenere quell’autorità morale che l’ha contraddistinta nel mondo rilanciando i temi della pace, dei diritti civili, dell’amicizia dei popoli ma soprattutto combattendo le ingiustizie sociali e accogliendo come propri concittadini tutti coloro che, da qualsiasi parte del mondo provengano, hanno ritenuto di stabilirsi nel suo territorio e lo aiutano a svilupparsi.
Società, cultura ed economia fiorentine devono saper trasmettere un messaggio di speranza, la culla dell’umanesimo non può che porre al centro del suo operare l’uomo".

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