Giorno della Memoria: a Prato confronto tra 600 studenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2001 20:37
Giorno della Memoria: a Prato confronto tra 600 studenti

Un film, Il cielo cade, dove sono gli occhi di una bambina a leggere le trame tragiche della storia e un confronto a cui parteciperanno oltre 600 studenti per non dimenticare le deportazioni e i campi di sterminio. Così la Provincia e il Comune di Prato, insieme al Provveditorato agli studi, al Comitato unitario per la difesa dell’Ordine democratico, all’Associazione degli ex deportati, e all’Associazione combattenti e reduci hanno deciso di celebrare il Giorno della memoria, istituito nel luglio scorso da un’apposita legge per ricordare la persecuzione e lo sterminio dei campi nazisti.

Al dibattito che seguirà la proiezione del film parteciperanno i registi, Andrea e Antonio Frazzi, l’autrice del volume da cui è tratta la pellicola, Lorenza Masetti (con questo romanzo vinse il premio Viareggio nel 1961) e Gianfranco Maris, presidente dell’Associazione nazionale ex deportati. Nella territorio della Provincia di Prato furono diverse centinaia gli uomini, prevalentemente giovani, che vennero deportati. Tornarono solo in diciassette. “La memoria e il ricordo sono un valore – ha affermato la vicepresidente della Provincia, Gerardina Cardillo presentando l’iniziativa di domani insieme al sindaco Mattei - se crediamo in questo valore dobbiamo partire dalla nostra storia locale, dagli scioperi e dalle deportazioni del ’44 che segnarono tragicamente la nostra realtà.

Dobbiamo ricordare le vittime e valorizzare l’operato di coloro si sono impegnati per far conoscere ai giovani il loro vissuto”. Le istituzioni pratesi sono fortemente impegnate nella realizzazione del progetto regionale che ha l’obiettivo di salvaguardare le ricostruire la memoria degli eventi del ‘44 in Toscana. “ Il senso della memoria è profondamente radicato nella nostra gente, in nome di un generico spirito di conciliazione non si può riscrivere la storia omettendo la verità – ha messo in evidenza il sindaco Mattei - E’ un dovere verso i giovani e verso una città costruire una cultura storica.

Per questo è giusto e sono orgoglioso che proprio a Figline, con buona pace di chi sta si sta utilizzando polemiche inesistenti, nasca il Museo della Deportazione e della Resistenza”. Alla presentazione delle iniziative di domani hanno partecipato Anna Agostini, del Provveditorato agli studi, Pietro Vannucci del Comitato unitario per la difesa dell’Ordine democratico, Roberto Castellani dell’Associazione ex deportati e Mario Tassi dell’Associazione combattenti e reduci. Proprio l’Associazione combattenti i reduci premierà un gruppo di studenti per i loro temi sulla deportazione.

A questo proposito la professoressa Anna Agostini ha ricordato che negli istituti superiori pratesi sono stati attivati alcuni Laboratori sulla storia del 900 con l’obiettivo di approfondire le tematiche delle vicende locali. Roberto Castellani dell’Aned ha ricordato di aver incontrato nel corso del 2000 circa 109 classi di studenti pratesi. “Avrei preferito - ha detto - che fosse stata scelta come data per il Giorno della memoria non quella dell’apertura dei cancelli del capo di Auschwitz, ma l’8 maggio che segna la fine della guerra”.

Pietro Vannucci, del Comitato unitario per l’Ordine democratico, ha annunciato l’impegno per valorizzare, nella ricostruzione delle vicende del ’44 nell’Italia centrale, il ruolo del territorio della Calvana.

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