La pittrice giapponese Ikuyo Toba Chiba a palazzo Patrizi di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2000 23:03
La pittrice giapponese Ikuyo Toba Chiba a palazzo Patrizi di Siena

Il Comune di Siena, con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone, dell’Istituto Giapponese di Cultura e dell’Associazione Italiana per l’amicizia con il Giappone, organizza dal 18 novembre al 5 dicembre 2000 la mostra antologica della pittrice Ikuyo Toba.
Nata a Tokyo, Ikuyo Toba si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di quella città. Per dieci anni ha insegnato al Liceo Artistico di Tokyo. Si è trasferita in Italia insieme al marito, il pittore Sho Chiba, nel 1959. Ha vissuto dapprima a Siena, poi a Milano (dove ha frequentato l’Accademia di Brera), infine a Roma, dove negli anni Settanta ha aperto una scuola di ikebana e tecniche tradizionali di pittura giapponese.
La mostra raccoglie circa cento opere, dai grandi paraventi preparati in foglia d’oro, agli appunti dal vero realizzati durante i numerosi viaggi in Oriente e in Africa.
Una delle caratteristiche del lavoro di Ikuyo è la ricerca di un punto di incontro tra la cultura figurativa occidentale e la tradizione giapponese, così accanto ai dipinti ad olio ed acrilico troviamo opere realizzate secondo i principi filosofici ed estetici della pittura Sumi (inchiostro nero), ed altre dipinte con tecniche e colori giapponesi.
Leggerezza, sintesi della forma e senso dello spazio, portano l’artista a operare in una dimensione in cui non hanno senso le consuete divisioni tra figurazione e astrazione, tutto diviene espressione della personalità dell’artista e della sua intima comunione con le forze e gli elementi della Natura.
Numerose sono le opere dedicate al paesaggio senese e toscano, al quale la pittrice è legata da un profondo affetto, avendovi trascorso i primi tempi della sua vita in Italia.

In un testo, scritto appositamente per la mostra, Ikuyo Toba racconta come in questi luoghi la sua passione per la natura, abbia trovato una piena definizione.
Il catalogo della mostra, edito da De Luca, è curato da Valerio Rivosecchi e contiene gli scritti di Pierluigi Piccini, Sohei Yoshino, Mauro Civai, Carlo Fini, Ikuyo Toba e le testimonianze di Fortunato Bellonzi e Sawayanaghi Daigoro.

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