Il progetto fiorentino: distribuire i Rom in Toscana e fuori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2000 23:39
Il progetto fiorentino: distribuire i Rom in Toscana e fuori

Piace al ministro dell’interno Enzo Bianco il progetto fiorentino che dovrebbe consentire il progressivo superamento dei campi nomadi.
L’ipotesi è stata presentata stamani dal sindaco Leonardo Domenici, dal Prefetto Achille Serra, dal vicepresidente della Regione Toscana Angelo Passaleva e dal Questore Vincenzo Boncoraglio, nel corso dell’incontro con ministro Bianco al Viminale.
La delegazione fiorentina ha illustrato anche la situazione in città: due campi rom irregolari, Draghe e Masini che ospitano oltre 300 nomadi; due campi regolari, Poderaccio e Olmatello, sovraffolati (con circa 200 persone in esubero).

Domenici, Serra, Passaleva e Boncoraglio hanno presentato al ministro Bianco anche le varie fasi del progetto di superamento dei campi nomadi. Il primo appuntamento riguarda l’insediamento delle Draghe entro il 10 novembre. Le persone accampate nella zona verranno assistite dalla Caritas, dalla Madonnina del Grappa e dall’Arci. Per affrontare la successiva chiusura del campo Masini e il sovraffollamento del Poderaccio e dell’Olmatello e per avviare il processo di progressivo superamento dei campi, Domenici, Serra, Passaleva e Boncoraglio hanno chiesto aiuto e sostegno del ministro per agevolare e supportare i Comuni che accoglieranno nuclei familiari nomadi.


L’obiettivo del progetto “Una famiglia per Comune” non è quello di creare nuovi campi nomadi ma, grazie al sostegno economico alle amministrazioni locali, quello di inserire uno o due nuclei familiari regolari nei Comuni della Toscana e anche in altre regioni. In questo modo, non solo si potrà dare soluzione alloggiativa, ma sarà possibile anche un percorso di integrazione nelle singole realtà.
“Mi sembra che l’idea di procedere per tappe successive – ha aggiunto il ministro Bianco – sia il modo giusto per procedere.

Occorrerà verificare il tipo di disponibilità da parte dei singoli Comuni ad ospitare nuclei familiari nomadi e poi verificare successivamente il fabbisogno finanziario. In ogni caso i sindaci vanno aiutati”.
“E’ necessario che il Governo e il Parlamento intervengano con un provvedimento d’urgenza indirizzato a sostenere i Comuni, particolarmente le aree metropolitane nello sforzo quotidiano per gestire il grande problema dell’emergenza immigrazione, e in modo più specifico quella che proviene dai Balcani”.
Così Leonardo Domenici, il quale ricorda che l’immigrazione balcanica non è legata esclusivamente alla devastante situazione procurata in questi paesi dalla guerra, ma permane anche a conclusione dei conflitti ed è indirizzata soprattutto nel nostro paese e nelle nostre grandi aree urbane.


Non si tratta solo di affrontare un problema legato alla solidarietà, ma è altresì necessario garantire la sicurezza della città e degli stessi immigrati, sia dal punto di vista dell’ordine pubblico che da quello igienico – sanitario, città che non possono essere lasciate sole a gestire problemi così gravi e per i quali necessitano nuovi strumenti finanziari e legislativi.
Domenici, ricorda, che nel bilancio dell’Unione Europea, esistono risorse destinate alla gestione dell’impatto di flussi migratori, con particolare riguardo alle aree di crisi ed invita il Presidente del Consiglio ed il Ministro degli Esteri a rappresentare con forza l’esigenza dei territori italiani, fra i più esposti dell’Unione ai gravi problemi dell’immigrazione.


Domenici invita inoltre il Ministero del Lavoro che è responsabile della programmazione del “Programma EQUAL” ad un confronto con l’Anci per stabilire modi e tempi dell’utilizzo delle risorse, per la coesione sociale e contro la discriminazione, che ammontano complessivamente a 1400 miliardi circa.

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