Nutrizione e attività fisica per la salute delle ossa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2000 23:24
Nutrizione e attività fisica per la salute delle ossa

Oltre 3 milioni di italiani hanno le ossa malate e fragili, soffrono cioè di osteoporosi. In Europa e in America si contano ben 40 milioni di casi. Nel mondo un quarto di miliardo. Cifre peraltro destinate a crescere con l’invecchiamento della popolazione. Le vittime?
Per lo più donne ultra cinquantenni (una su tre si ammala dopo la menopausa) con quote d’invalidità assai alte causate anche dalle frequenti fratture. Solo per il femore, in Italia se ne contano ogni anno 70 mila che occupano il 30% dei posti letto in ortopedia.

Al sistema sanitario costano 1000 miliardi, ma l’aspetto più grave è che per i più anziani una frattura al femore equivale al crollo dell’autonomia: 30 su cento muoiono nel giro di un anno.
“E’ possibile salvarci da questa ecatombe? Sì”, dichiara Maria Luisa Brandi, docente di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo all’Università di Firenze, “A patto di cambiare radicalmente il nostro stile di vita. In Italia se ne sa poco e si fa pochissimo. Ma la scienza ha ormai capito che l’osteoporosi è essenzialmente una malattia pediatrica, ovvero che occorre intervenire fin dall’infanzia con diete ricche di calcio e attività sportive.

Da noi, purtroppo, gli stessi pediatri ignorano il problema”.
Il 1° Congresso internazionale sulla Nutrizione e sulle Malattie Ossee che si terrà al Palazzo dei Congressi di Firenze il 19 e 20 Ottobre prossimi con la partecipazione dei più importanti specialisti servirà dunque non solo per definire il livello delle conoscenze e per confrontarsi sui progressi della ricerca, ma anche per lanciare all’opinione pubblica un messaggio incoraggiante così sintetizzabile: “L’osteoporosi si può guarire prima di ammalarsi.

Basta volerlo”.
Organizzato con il prezioso contributo della società Acqua e Terme di Uliveto, il Congresso è coordinato dalla professoressa Brandi e dal professor Giovanni Caldarone, già noto come responsabile del Dipartimento di Medicina dello Sport del Comitato Olimpico Italiano. Tra gli enti professionali patrocinatori, ADI (Associazione Italiana di Dietologia e Nutrizione Clinica), SIMM (Società Italiana di Metabolismo Minerale), SIOP (Società Italiana dell’Osteoporosi e delle Malattie Metaboliche dell’Osso) e SIMA (Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza).
“Noi specialisti”, spiega la professoressa Brandi, “siamo convinti che contro l’osteoporosi si debba lavorare in termini di prevenzione.

Ma se una sana attività fisica è senz’altro importante, decisivo è il regime alimentare. Su questo argomento la medicina alternativa ne sa molto di più di quella ufficiale. La scienza vanta comunque due certezze: 1) fin da bambini dobbiamo assumere una giusta quantità di calcio per fortificare le ossa: dunque dobbiamo nutrirci di latte, latticini e bere molta acqua minerale; 2) occorre fare vita all’aria aperta perché il calcio è assimilabile dall’organismo solo grazie alla luce solare.

Per la nostra generazione, ma soprattutto per quelle future che vivranno in un mondo sempre più vecchio, queste conoscenze devono diventare la base di una rivoluzione dello stile di vita. La scienza promette di farci vivere fino a 100-110 anni portandoci al nostro potenziale massimo. Sarà dunque importantissimo far invecchiare bene anche il nostro amico scheletro”.
Gli specialisti sono concordi: il segreto quotidiano per tener lontana l’osteoporosi è nascosto nella borsa della spesa.

“Questa battaglia si combatte soprattutto a tavola”, ricordano i professori Eugenio Del Toma (Università di Roma) e Bess Dawson-Hugues (Usa), relatori al 1° Congresso internazionale di Firenze.
La scienza cerca dunque un alleato naturale quanto formidabile nello sterminato esercito delle casalinghe. Chi in famiglia pensa a rifornire il frigorifero? Chi fa da mangiare? Chi si occupa dei figli? La risposta, eccezioni a parte, è scontata: le donne, casalinghe di professione o massaie occasionali.

Ma perché la battaglia abbia efficacia occorre che le donne si impadroniscano di alcune informazioni di base e seguano alcune regole fondamentali. Si tratta dell’ABC dell’alimentazione. Impararlo a memoria è tutt’altro che difficile.
1) Dieta non significa restrizione alimentare, bensì alimentazione corretta.
2) Per alimentazione corretta si intende un apporto equilibrato di varie sostanze nutritive, tra le quali il calcio.
3) Per prevenire l’osteoporosi è importante un adeguato apporto di calcio.

Ne occorrono da 1200 a 1800 milligrammi negli anni dall’infanzia alla pubertà, 1000 da adulti, 1500 alle donne dopo la menopausa.
4) Il calcio si trova in molti alimenti (carne, pesce, vegetali, ecc.), ma quasi sempre in piccolissime quantità. Le uniche sostanze che ne contengono a sufficienza per garantire il fabbisogno quotidiano sono i prodotti caseari (latte, yogurt, formaggio) e l’acqua minerale. Un litro di latte, per esempio, ne contiene 1200 milligrammi. Una bottiglia di minerale da 200 a 400.
Ma non basta immettere nell’organismo calcio a sufficienza.

Bisogna anche evitare di assumere durante lo stesso pasto sostanze capaci di interferire con l’assorbimento del calcio. Nel mettere a tavola la famiglia, la casalinga deve dunque essere consapevole dei seguenti rischi: 1) Un eccesso di proteine causa perdite di calcio attraverso le urine.
2) Il sale fa aumentare la perdita di calcio sempre con la pipì.
3) Un eccesso di cibi ricchi di fibre ne riduce invece l’assorbimento intestinale.
4) Spinaci, pomodori, asparagi (ovvero gli ossalati) si legano al calcio addirittura bloccandone l’assorbimento.
Un ultimo suggerimento indispensabile: una sana e corretta alimentazione non serve a niente se non si fa anche vita all’aria aperta.

Perché l’intestino riesca ad assorbire il calcio occorre infatti il sole, ovvero i raggi ultravioletti che attraverso la pelle sintetizzano la vitamina D. La quale mette in moto l’assorbimento intestinale del calcio e del fosfato.

In evidenza