Tondi (CCD) e Pieri (FI): «Perché una banca francese si occuperà della privatizzazione delle farmacie comunali?»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2000 13:31
Tondi (CCD) e Pieri (FI): «Perché una banca francese si occuperà della privatizzazione delle farmacie comunali?»

La privatizzazione dell’Azienda farmaceutica comunale ed in particolare la volontà espressa dall’amministrazione di avvalersi, come consulente per questa operazione, di un’importante banca d’affari francese è al centro di un’interrogazione del capogruppo del CCD Federico Tondi e dal consigliere di Forza Italia Massimo Pieri.
«La società francese - si legge nell’interrogazione - totalmente controllata dalla banca Societé General, oltre ad una società di consulenza pura, è anche e soprattutto banca di affari che annovera tra i suoi clienti società farmaceutiche o di gestione di catene di farmacie».


Secondo Forza Italia ed il CCD «l'attribuire un incarico così importante ad una società che svolge attività di banca di affari, si ritiene possa far assurgere la Toscana, e per quello che ci riguarda Firenze, a terreno di conquista per società straniere ed essere motivo di scarsa trasparenza nella prosecuzione del processo di trasformazione e nella eventuale successiva cessione di una quota dell'Afam».
«Sebbene Societé General - proseguono i due consiglieri - sembra abbia le necessarie competenze è da ritenersi che il panorama italiano offra ampia scelta di consulenti puri, o banche di affari come San Paolo, Imi, Monte dei Paschi e le altre che hanno sia le competenze sia la conoscenza della realtà locale da consigliare la loro consultazione, e possibilmente la loro partecipazione all'attività suddetta al fine di assicurare al Comune una possibile migliore offerta funzionale ed economica».


Nell’interrogazione si chiede anzitutto di sapere «se è stato fatto un doveroso e preliminare approfondimento al competente assessorato di Bologna per conoscere caratteristiche, tempi e competenze della società francese visto che si è di fronte ad un esperienza già conclusa, e se il medesimo approfondimento è stato eseguito presso il Comune di Milano ove tale esperienza, ad oltre un anno dal conferimento dell'incarico alla società Societé General non si è ultimata incagliandosi in varie problematiche».


In secondo luogo Tondi e Pieri chiedono che il Sindaco spieghi «se risulti veritiero il fatto che l'assessore competente a seguire le procedure per la eventuale trasformazione e privatizzazione dell'Afam, abbia espresso la volontà di suggerire all'Afam stessa di avvalersi, quale consulente, della società francese». E, infine, «se per un incarico di tale rilevanza non si ritenga necessario definire una short list di società di consulenza ed invitarle a proporre un'offerta in relazione al lavoro da svolgere».

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