'Cronaca di una morte annunciata'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 agosto 2000 09:51
'Cronaca di una morte annunciata'

Il Sindaco di Bagno a Ripoli, Giuliano Lastrucci, interviene sulla situazione politica in vista delle prossime elezioni nazionali:
"L'autunno vedrà l'avvio della prossima campagna elettorale. Un appuntamento che ha l'aria di essere epocale: può segnare l'inizio di un inedito governo di Centrodestra che, per la prima volta nelle democrazie occidentali, basa il suo successo non su un programma politico ben preciso, bensì sul consolidamento degli interessi del suo leader, il quale, oltre a detenere l'assoluto predominio sui mezzi di informazione (tutti: televisioni, giornali, case editrici, etc.), è anche il finanziatore di tutti i partiti che lo sostengono.
Un appuntamento inquietante.
Altrettanto inquietanti sono l'atteggiamento e lo spirito con cui le vittime designate, il Centrosinistra, si avvicinano a tale data.
'Cronaca di una morte annunciata' titolerebbe Garcia Marquez, oppure, senza ricorrere a citazioni latine, si potrebbe ricordare che, mentre il Senato (quello romano) discuteva, Sagunto veniva espugnata.
Un insolito spirito di rissa, l'odio di un alleato verso l'altro, l'ansia di apparire e distinguersi sembrano i tratti salienti della coalizione di Centrosinistra.

Ma ancor di più pesa la mancata consapevolezza della portata catastrofica della sconfitta e la sostanziale estraneità del confronto interno e del relativo dibattito dal territorio e dai problemi reali che si vivono nelle città, nelle campagne, nei Comuni grandi e piccoli, dove a nessuno (o a pochi) interessano le ultime uscite di Mastella o i distinguo di Castagnetti, né le precisazioni di Salvi, e così via.
Rischiamo di apparire un'alleanza di potere, senza anima, divisa su molti importanti aspetti.
E come allora riuscire ad essere affidabili per il governo del Paese? E' vero che abbiamo operato bene, ma la scarsa coesione, il litigio e l'estraneità del territorio vanificano i risultati ottenuti e minano il nostro radicamento.
Un appello accorato sorge allora da quanti, come chi scrive, amministrano i Comuni, gli enti locali dove si è forse fin troppo immersi nella quotidianità.
Uno dei primi aspetti che dobbiamo dirimere è quello della scelta delle candidature nei collegi: usiamo questa necessaria procedura per ricomporre l'alleanza, evidenziare i programmi, radicare la coalizione.

Come è avvenuto, in fondo, per la scelta dei candidati sindaci, il cui processo ha segnato la sintesi e l'accordo tra le diverse forze e ci ha consentito di offrire agli elettori un patto di programma, verificabile e pietra di paragone dei giudizi e dei rapporti.
La mia proposta è quella di non operare quadrature a livello nazionale, da proiettare poi inesorabilmente sui territori inconsapevoli.
Occorre avere il coraggio di procedere all'inverso: partire dai collegi, stilare i capisaldi dell'impegno programmatico, chiarire la qualità e l'intensità dei rapporti con il collegio, definire così anche l'identità del candidato.
In tal modo, si creano i presupposti per l'accordo tra le forze politiche e si consente alle inevitabili mediazioni nazionali di atterrare non su un luogo vergine, da strumentalizzare come serbatoio di consensi elettorali, ma su realtà vive che portano, sì, voti, ma chiedono anche impegni e radicamento, indispensabili per dare e ridare significato alla politica.
In questo processo, a mio avviso indispensabile, gli attori principali, i punti di riferimento non possono che essere i Sindaci - dove governiamo - o coloro che hanno rappresentato la sintesi della coalizione.
E questo per l'ovvio motivo che essi sono, appunto, l'espressione non di una singola forza, bensì dell'intera alleanza, e vi è oggi bisogno di unità, di reciproca fiducia, di capacità di lavorare assieme, se vogliamo riuscire ad affrontare degnamente la sfida che ci aspetta.

Noi ci siamo, siamo una ricchezza per la coalizione, siamo disponibili: non considerarlo è un errore".

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