Sgherri (Rifondazione): «Spese condominiali folli per inquilini del Comune in stato di bisogno»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2000 18:30
Sgherri (Rifondazione): «Spese condominiali folli per inquilini del Comune in stato di bisogno»

Le spese condominiali sono altissime. Ma gli inquilini di 14 monolocali di uno stabile di proprietà del Comune sono anziani o handicappati seguiti dai servizi sociali. E’ quanto denuncia la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri in una interrogazione sulla gestione dell’immobile in via Pier Capponi.
«Il Comune - si legge nell’interrogazione - ha acquistato dall’istituto di Montedomini un immobile in via Pier Capponi composto da 14 monolocali provvisti di servizio igienico mentre nel seminterrato due locali, ad uso collettivo, sono adibiti a cucina e sala da pranzo».

«Questi monolocali - ha sottolinea la Sgherri - sono stati assegnati a persone in stato di bisogno anziani e o portatori di handicap e gli assegnatari di questi monolocali sono seguiti dai servizi sociali».
Secondo la capogruppo di Rifondazione Comunista «gli assegnatari hanno ricevuto dall’amministratore del condominio una notula a consuntivo delle spese del biennio 1998-1999 da saldare in una unica soluzione, che oscilla da un minimo di un milione fino a un massimo di 10 milioni, importo che viene a sommarsi alle spese di gestione ordinaria del 2000 quantificata in 6 rate di circa 500 mila lire, determinandosi cosi un costo gravoso ed insostenibile per i singoli ospiti».


Per questo motivo la Sgherri chiede di sapere «se e quali forme di controllo delle spese ha stabilito l’amministrazione comunale, trattandosi di un proprio immobile, al fine di accertarsi della congruità ed economicità della gestione»; «se non ritiene grave che soggetti socialmente deboli, assistiti dal Comune, siano costretti a una gestione amministrativa delle spese che comporta oneri così gravosi per i soggetti medesimi e soprattutto con una retroattività insostenibile economicamente».

Infine la Sgherri vuole conoscere «se non si ritiene opportuno individuare una modalità di gestione amministrativa del condominio più economica e puntuale per i soggetti medesimi».

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