Il consiglio provinciale ha approvato il consuntivo del '99

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2000 00:19
Il consiglio provinciale ha approvato il consuntivo del '99

"Il consuntivo - ha commentato l'assessore al bilancio Massimo Masi - rappresenta motivo di soddisfazione, tenendo conto che il '99 è stato un anno di grandi trasformazioni nel ruolo della Provincia e nella ridefinizione delle risorse finanziarie". "Il 1999 è stato l'anno della svolta vera per il trasferimento delle nuove funzioni alla Provincia - ha spiegato il Presidente della Provincia Michele Gesualdi - Sul piano politico è una svolta esaltante, ma sul piano amministrativo ha creato a volte qualche incertezza perché non sempre alle nuove funzioni è corrisposto il trasferimento di risorse economiche".

Diverse le contestazioni che hanno motivato il voto negativo del Polo: le variazioni di bilancio, l'avanzo di amministrazione, il rapporto ritenuto negativo tra progetti e realizzazioni. Rifondazione comunista, d'altra parte, ha accusato la giunta di non aver investito risorse nei settori nevralgici per i cittadini, soprattutto nei servizi.
Ecco alcuni dati presentati al consiglio provinciale. Sul fronte delle entrate tributarie si è determinato negli ultimi mesi dell'anno un gettito di 4 miliardi e 515 milioni (per circa 3 miliardi grazie al gettito dell'Imposta provinciale di trascrizione di novembre e dicembre e, per la cifra rimanente, in virtù dell'andamento della riscossione dell'Imposta sulle assicurazioni Rcauto).

Per quanto riguarda le entrate extratributarie si è registrato un maggior gettito di 1 miliardo e 253 milioni, in gran parte dovuto all'adeguamento dei canoni di locazione attivi (a fine anno la Prefettura ha pagato un acconto su quanto dovuto per canoni arretrati). Circa la spesa corrente i costi di gestione sono passati dagli oltre 154 miliardi del '98 ai circa 140 del '99 ("contenimento difficilmente prevedibile - sottolinea l'assessore al bilancio Massimo Masi - da chi riteneva di essere in presenza di un bilancio elettorale").

In conseguenza del Patto di stabilità è stata privilegiata la spesa per investimenti, mentre è stata contenuta la dinamica della spesa corrente, interessata dalla spinta inflativa ma soprattutto dall'accresciuto carico delle competenze e delle funzioni delegate. Gli investimenti in opere pubbliche sono stati di oltre 36 miliardi. "Il livello complessivo di investimenti - ha spiegato Masi al consiglio provinciale - è stato pressoché uguale a quello del 1998 con un minore indebitamento nell'esercizio di circa 6 miliardi e mezzo".
La Provincia ha ricevuto la delega relativa alle politiche attive del lavoro, tra poche settimane otterrà quella in materia di turismo e di Azienda di promozione turistica.

"Sono passaggi difficili - continua Masi - La Provincia si è trovata ad operare in un quadro normativo in rapida evoluzione, al centro di nuove ulteriori competenze e funzioni delegate, con risorse finanziarie sostitutive, priva di una sostanziale autonomia regolamentare ed impositiva, con la spada di Damocle del riequilibrio del gettito, i cui meccanismi non sono a tutt'oggi stati definiti". Si è determinato un avanzo di amministrazione "in virtù del risultato positivo della gestione della competenza e dei residui".

L'avanzo è di circa 15 miliardi.
Il consigliere Demetrio Donati (Forza Italia) ha contestato l'uso diffuso delle variazioni di bilancio ("anche i sindaci revisori hanno raccomandato di contenerle"), una mancata "revisione globale dei mutui" e un controllo di gestione "che non è stato effettivamente attivato". Non esisterebbe, inoltre, "nessun archivio dei dati a cui fare riferimento".
Per Alessandro Corsinovi, capogruppo del Ccd, il consuntivo "non segna un miglioramento delle capacità di governo della Provincia", perché "non si possono verificare i risultati a causa della mancanza di indicatori di riferimento", perché "mancano un segnale sui rapporti con la realtà del mercato e una contabilità economica analitica"; vi sarebbero, a fronte della maggiore autonomia impositiva, "più tasse e meno servizi".

Le dieci delibere di variazione di bilancio del '99 "non sono il segnale di una buona programmazione".
Secondo il capogruppo di Rifondazione comunista Eugenio D'Amico il segno positivo di un consuntivo è dato dal rapporto "tra le scelte e le risposte che si danno ai cittadini". Si devono dare "più risposte sul sociale e sul lavoro, mentre in questo consuntivo le risorse diminuiscono nei settori nevralgici per i cittadini, ad esempio pubblica istruzione (- 5,75 per cento) e sviluppo economico (-72,63).

Così si spiana la strada al centrodestra". "La poca spesa per i settori del bisogno e dei servizi alla gente - ha poi aggiunto - dice quali scelte sono state fatte". Su questa linea l'intervento del consigliere di Rifondazione Sandro Targetti.
"Nessuno può smentire - ha detto invece Fabrizio Bandinelli (Ds) - che il consuntivo ci offre indicatori e dati di bilancio estremamente positivi". Bandinelli ha mostrato apprezzamento per la somma accantonata dalla Provincia con gli espropri e chiesto all'assessore di fare un punto su questo tema nei prossimi mesi.

Il consiglio "si deve porre l'obiettivo di approvare gli strumenti regolamentari necessari per la buona gestione amministrativa come ad esempio il regolamento economale". Circa l'avanzo di amministrazione "più rilevante di quanto atteso", Bandinelli ha invitato la giunta ad avanzare "una proposta di utilizzo che attenendosi al programma di governo della coalizione confermi le priorità approvate dal consiglio in più occasioni e in particolare nel settore dell'edilizia scolastica, la formazione professionale, le infrastrutture sul territorio, elementi utili allo sviluppo economico della nostra comunità".
Di segno opposto la valutazione di Pier Giuseppe Massai (An), per il quale "mancano i risultati della gestione: non si vedono, ma si percepiscono tra i numeri e dicono che non è diminuito l'indebitamento pro capite e non è diminuita la pressione tributaria".

"Il bilancio - ha aggiunto - non può essere solo la somma dei soldi ma l'interfaccia tra le risorse che abbiamo e ciò che con quei soldi vogliamo fare. Mancano le indicazioni per gli investimenti, da fare con l'avanzo di amministrazione".
"Si fanno confronti senza senso con gli anni precedenti - attacca il vicepresidente Piero Certosi - Non si tiene conto che si sono verificati cambiamenti radicali. Che senso ha discutere di bilanci portando dati inconfrontabili gli uni con gli altri. Le variazioni di bilancio? Sono poche.

L'ente deve avere a cuore parametri che tutelano i cittadini: non si possono prevedere tutte le variazioni necessarie in un anno. Invito ad alzare il livello del confronto. Teniamo conto che dal 26 per cento di autonomia impositiva siamo saliti ad oltre l'80, altro che bilancio elettorale".
"Ringrazio per la provocazione politica - ha detto per parte sua Fabio Filippini (Forza Italia) - Interpretare i dati? Non è all'improvviso che lo Stato trasforma l'ordinamento degli enti locali. Noi chiediamo di coniugare nelle voci di bilancio progetti e risultati.

Tra un preventivo e un consuntivo c'è di mezzo quel che si è fatto".
Massimo Marconcini (Comunisti Italiani) apprezza il bilancio, invitando a tenere conto del passaggio delle nuove deleghe alla Provincia e a verificare il grosso lavoro fatto in materia di Collocamento, con la creazione dei Centri per l'impiego.
Pasquale De Luca (Democratici) attribuisce all'avanzo di amministrazione ai fatti transitori che si sono verificati nel '99.
"C'è stato un cambiamento legislativo nella finanza locale che ha investito nel 1999 le Province - ha replicato l'assessore Masi - Alla luce di questa trasformazione si debbono leggere anche gli indici perché vi sono stati trasferimenti di tipo tecnico delle cifre che vanno letti in un certo modo altrimenti fanno equivocare, tanto che se si guardano le cose in modo tecnicamente esatto si vedrà che la spesa nei confronti delle fasce di popolazione più debole in realtà è stata aumentata".

Non è vero, inoltre, "che non svolgiamo una ricognizione sui mutui".
"D'Amico interpreta le cifre - ha detto poi il Presidente della Provincia Michele Gesualdi - ma bisogna farlo avendo un quadro complessivo, comprensivo cioè delle risorse date dalla Regione e dallo Stato per le nuove funzioni. Questo non è stato un bilancio né elettorale, né di fine legislatura e nemmeno di inizio, ma di piena legislatura, tanto che ci siamo presentati alle elezioni con la certezza della conferma di questa coalizione.

Nel nostro caso vi è stato un governo che ha camminato con forte intensità fino all'ultimo giorno della scorsa legislatura, per riprendere poi la corsa, nella nuova, con la stessa intensità e forse con ancora più forza. La saggezza amministrativa induce alla prudenza: meglio avere un avanzo che si può poi spendere. Il 1999 è stato l'anno della svolta vera per il trasferimento delle nuove funzioni alla Provincia. Sul piano politico è una svolta esaltante, ma sul piano amministrativo ha creato a volte qualche incertezza perché non sempre alle nuove funzioni è corrisposto il trasferimento di risorse economiche.

Riforme di questa dimensione che toccano gran parte della società non possono fallire. Se fallisce la riforma del collocamento e di altre funzioni, fallisce il federalismo con conseguenze pesanti nel rapporto con la popolazione. Se si legge attentamente questo consuntivo, per esempio, per le politiche attive del lavoro, in attesa dei trasferimenti dallo Stato abbiamo impegnato un miliardo di risorse dirette, per non fare fallire questo importante progetto. La necessità del buon funzionamento del servizio ha sottratto risorse.

Un'amministrazione coraggiosa e disposta alla realizzazione di progetti può produrre avanzi di amministrazione. Nessun progetto è rimasto sulla carta. Anzi le cose sono andate più forte d quanto previsto. Abbiamo ereditato un patrimonio storico eccellente. Abbiamo condotto un'azione talmente positiva che allo stato attuale il nostro patrimonio mantiene se stesso. In questi sei mesi di cambiamenti sostanziali per la Provincia abbiamo portato a termine il piano di smaltimento dei rifiuti, abbiamo contribuito alla realizzazione dell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, abbiamo chiuso la questione delle deleghe al circondario empolese".


Il capogruppo dei Popolari Giovanni Vignoli ha difeso l'utilizzo delle variazioni di bilancio "perché il bilancio è una cosa viva". Per Carlo Bevilacqua (capogruppo di Forza Italia) non c'è stata "nessuna risposta ai quesiti di opposizione e di maggioranza. Quando si arriva a quindici miliardi di avanzo non si può parlare di saggezza amministrativa". Circa la valorizzazione di Palazzo Medici Riccardi, "fin d'adesso Forza Italia è disponibile a dare un appoggio per riconsegnare Palazzo Medici Riccardi all'utilizzo di tutti i cittadini, ma suo questo non si possono inserire le polemiche con l'inquilino del piano di sopra per il centro di accoglienza.

Liberiamo questo palazzo anche da altri inquilini come l'Istituto storico della Resistenza.
A favore del consuntivo il capogruppo dei Ds Tiziano Lepri "non per dovere d'ufficio o per allineamento. La relazione dei sindaci revisori ci dice che abbiamo un bilancio in buona salute e quindi la verifica dei conti torna".

In evidenza