Una strategia che sappia inquadrare lo scenario dello sviluppo del "commercio elettronico"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2000 23:49
Una strategia che sappia inquadrare lo scenario dello sviluppo del

Riceviamo dal prof. Paolo Manzelli (LRE@blu.chim1.unifi.it) e volentieri pubblchiamo:
L'economia dell'e.commerce va differenziandosi rispetto alla economia tradizionale in primo luogo per la costruzione stessa del valore delle merci che, dalla catena lineare definita dalla serie, produzione- intermediazione- vendita- consumo , si trasforma in "ragnatela del valore" , fondata sulla aggregazione di networking di partners di impresa ,che si aggregano connettivamente in settori di Business to Business (BtB) e di Business to Consumer (BtC) in rete telematica interattiva .
Il fondamento economico che rende necessario ristrutturare e riconvertire la produzione, la logistica dei trasporti , e il settore delle vendite in "networking economici" strutturati i termini di alleanze di "partenariato di impresa" , e' determinato dal crescere della concorrenza nella globalizzazione dei mercati.
La evoluzione del mercato globale produce infatti mutamenti sostanziali nei riguardi delle configurazioni economiche tradizionalmente conosciute dai mercati che si attuano in sede locale ( Place Market ).
Il valore d'uso delle merci infatti decresce in funzione della loro quantità disponibile.
Pertanto il "Prezzo" decresce nel tempo che intercorre a partire dalla offerta della primizia o del prototipo ( prezzi alti) al momento in cui il mercato locale diviene saturo e di conseguenza il valore di scambio tende ad annullarsi.

La "utilita' marginale decrescente" agisce quindi come determinante della dinamica delle curve di sviluppo tra domanda ed offerta che conducono alla definizione di intersezione del prezzo di merci o servizi.
Da cio' consegue che per il l'economia tradizionale l'offerta e' elevata quando i margini di profitto a prezzi elevati sono convenienti , inversamente la domanda è alta quando il prezzo di mercato diminuisce.
Nella economia di rete la espansione del mercato globale facilitata dal ricorso alle tecnologie telematiche, sviluppa condizioni per le quali il principio dei "rendimenti decrescenti", applicabile alle condizioni prossime alla saturazione del mercato locale, (gia' minimizzate dalla continua innovazione tecnologica che riduce il differenziale temporale tra il prototipo e il prodotto affermato ), non ha piu' validità nell'ambito del mercato spaziale in internet (Space Market).
Nel mercato elettronico spaziale la relazione classica tra domanda ed offerta, che stabilisce e stabilizza l'andamento della curva di definizione del valore delle merci, subisce un continuo e cosi' rapido spostamento nello spazio del World Wide Web (il WWW e' la rete ad estensione mondiale di internet) tale da giungere ad invertire il principio classico dei rendimenti decrescenti (R.D.); tale inversione oltre al fattore estensione globale del mercato , è attribuibile anche allo sviluppo di un mercato sempre piu' specializzato ed innovativo, la cui differenziazione e' funzione della accresciuta interattivita' tra domanda ed offerta; quest'ultima tende ad aumentare la diversità nella produzione ed ampliare il ventaglio dei consumi, allontanando in tal guisa il fenomeno di saturazione del mercato, che implica la applicazione classica del principio dei Rendimenti Decrescenti.
Per adeguarsi a tale nuovo sistema del mercato elettronico proprio della New-Economy, si determinano nel WWW condizioni di "networking economici" strutturati in rete (generalmente visibili nel web tramite "portali di informazione di e.commerce "), per i quali ogni nuova connettivita' correlata nel network in termini di BtB/e/o/BtC, produce un valore di scambio crescente, visto in relazione alla minore dimensione preesistente della alleanza tra produttori e/o venditori.
In casi ottimali si giunge ad mettere in atto un circolo virtuoso formulato sulla base dei rendimenti crescenti (R.C.), cio' significa che al crescere dell'abbondanza delle merci, anziche' diminuire, il prezzo tende ad aumentare favorendo lo sviluppo della offerta e quindi delle imprenditorialita' e del lavoro nel commercio elettronico.
Quanto sopra reppresenta un sistema di accumulazione del capitale che non ha del miracoloso, infatti diviene possibile uno sviluppo di tipologia R.C., ogni qual volta che, le societa' che operano in rete telematica interattiva (online), hanno ben coordinati ed ampi networking di impresa, che agiscono assieme come una "extended enterprise" finalizzata a dare risposta allo sviluppo della qualita' delle produzione in funzione della estensione e della differenziazione del mercato, facilitando una loro organizzazione interattiva, operante anche allo scopo di delocalizzare i costi fissi e di individuare strategie di logistica dei trasporti per un mercato ormai senza frontiere, che agisce nel flusso di informazione del WWW.
Pertanto e' necessario affermare che la NET-ECONOMY non e' seplicemente caratterizzata da una nuova fase della "guerra dei prezzi" almeno finche' il nuovo mercato globale non entrera' in saturazione.
Lo stato attuale di sviluppo delle "net-economy", e' in una fase di crescita e di ampia trasformazione ancora incopleto , pertanto si attua una separazione tra il cosi' detto mercato dei BIT ( e cioe' di tutto cio' che puo' essere dematerializzato, digitalizzando il bene vendibile in internet ( come servizi di informazione e consulenza, libri, riviste ,giormali, musica ecc..) ed il mercato cosidetto degli "Atomi" , e cioe' dei beni materiali non digitalizzabili); quanto sopra trova corrispondenza nella distinzione in borsa tra i titoli tecnologici e quelli del mercato tradizionale.
In questa fase di transizione e' stata formulata la teoria del , che separa la informazione "globale" da quel vasto settore della economia che rimane ancora una peculiarita' "locale" ; cio' per giustificare la tendenza del mercato ancora ancorato ad una sua definizione territoriale nel perseguire con una certa dose di inerzia il sistema tradizionale della creazione del valore.

Pertanto attualmente il principio delle rendite crescenti (R.C.) rimane appannaggio per il settore ICT (Information Communication Tecnology) ed è più facilmente applicabile alla economia dei BIT, nella quale incide fortemente il procedere della la dematerializzazione delle relazioni economiche , mentre non e' ancora definitivamente applicabile il mercato delle merci (leggi Economia degli atomi pesanti) dove permane sostanzialmente valido il principio delle rendite decrescenti. (R.D ).
La globalizzazione effettiva, che si attuera' per la diffusione del commercio elettronico al di la della attuale fase di transizione, integrerà completamente l'effetto della dematerializzazione delle relazioni economiche, che sarà corrispondente ad una riorganizzazione complessiva e complessa della imprenditorialità produttiva e commerciale propria della NETWORKED-DIGITAL -ECONOMY ( o piu' semplicemente detta NET-ECONOMY).
Cio' che incide notevolmente nella attivita di sviluppo della " net-economy " e che quindi agisce nel trasformare il principio "entropico" (in quanto crea disordine) dei rendimenti decrescenti (R.C.) di un sistema di mercato locale della vecchia economia, nel prinicipio (neg-entropico - in quanto determina un ordine nuovo) dei rendimenti crescenti (R.C.) della nuova-economia , risiede fondamentalmente nella equivalenza dinamica che sussiste tra "tempo e denaro".
Infatti le comunicazioni telematiche, organizzate tra aziende affiliate in un "partenariato di impresa", permettono di accelerare ed espandere gli scambi commerciali.
Una fonte di copioso risparmio, che incide notevolmente nel favorire lo sviluppo della net-ecomomy , si realizza nella attuazione della "logistica telematizzata dei trasporti", la quale conduce ad una notevole diminuzione dei tempi di dislocazione delle merci.

La "logistica integrata", si affida infatti a un sistema di regolazione dei flussi di informazione affidati a cabine di regia, gestione e pilotaggio del traffico merci. Tale organizzazione telematica del trasferimento merci determina una crescita del valore aggiunto estraibile dal mercato che si globalizza, perseguendo l'obiettivo denominato "JUST IN TIME PRODUCTION", il quale corrisponde ad una notevole minimizzazione dei tempi di trasporto delle merci dai centri di produzione ai clienti.
Quanto sopra implica una complessa integrazione del management di attivita' in precedenza separate , cioe' quelle relative alla individuazione dell'approvigionamento (e-procurement) , di movimentazione dello stoccaggio ed infine di snellimento dei tempi di percorrenza della distribuzione.
Con la logistica integrata dei flussi di informazione della spedizione delle merci (e.Integrated Logistics) , i mezzi di trasporto viaggiano costantemente a pieno carico, mentre le operazioni di immagazzianaggio possono trarre persino vantaggi dalle gestione delle scorte, sia in funzione del valore temporaneo delle monete, che del mantenimento precauzionale a fini assicurativi , pur mantenendo ottimale il massimo di efficienza dei tempi di consegna delle merci.
E' opportuno notare che la possibilita per la NET-Economy di realizzare flussi di informazione in tempi rapidi (QUICK-TIME MANAGEMENT), ha un suo fondamento di indole "non-tecnologica ma mamageriale", cioe' e' incentrata sul fattore umano.
Viene infatti definita "SKILL SHORTAGE", la carenza di risorse umane dotate del bagaglio culturale e di competenze capaci di rendere effettiva l' utilizzazione efficace della ICT, al fine di organizzare il mananagement del commercio elettonico nel settore dei trasporti , cosi come, nell' ambito della globalizzazione dell'intero settore produttivo e commerciale e bancario.
Dobbiamo considerare infatti come il vecchio modello di costruzione del valore e stato orientato da intermediari del commercio (camere di commercio , associazioni di produttori e di venditori, agenzie di servizi ecc.ecc..

) che hanno condiviso la realizzazione di equilibri economico-sociali correlati alla territorialità del mercato (place marchet).
Oggi l'estensione dello "Space Market" elettronico, comporta un profondo cambiamento della intermediazione del mercato per cui il management degli intermediari del mercato, necessita di un profondo cambiamento di ruolo e di funzioni, che può verificarsi in duplice soluzione: l'una consiste o nella "disintermediazione" di tali enti , " l'altra piu' auspicabile in una loro trasformazione in entità capaci di gestire la "info-mediazione telamatica" per lo sviluppo del e.commerce.

E' necessario quindi un profondo cambiamento delle funzioni di lavoro della intermediazione del mercato, che in sostanza dovra' perseguire il modificarsi della concezione stessa che e' a fondamento della "net-economy", la quale conduce a trasformare gli < Enti di Servizio> in .
Quanto sopra rappresenta il nodo cruciale per adeguare alla nuova economia della costruzione della nuova "ragnatela del valore" ; infatti la capacita' di una nuova intermediazione del mercato elettronico sara' fondata su un sistema di "telecentri" gestiti sulla base di un innovativo " info-mediary management".
In questo scenario di evoluzione dei mercati globali, evidentemente le "rigidità cognitive", pesano come macigni chiudendo in una autarchia territoriale un impossibile sviluppo locale, facilmente falcidiato da una concorrenza di livello mondiale.
Putroppo tale rigidita' mentale permea una ristretta visione politica dello sviluppo contemporaneo ; esempio importante e' il fatto che , nella definizione delle azioni di politica-economica, che potrebbero agire virtuosamente per un adeguamento flessibile del circuito produzione-occupazione-reddito-consumi, pesa quale palese assurdita', una concezione della flessibilita' del lavoro, indubbiamente necessaria per lo sviluppo della Net-Economy, sostanziamente interpretata per mettere in discussione solo e soltanto i diritti acquisiti dei lavoratori ed estrometterli dal mercato, anziché quella piu' propriamente finalizzata per attuare una loro formazione concettuale e cognitiva flessibile, adeguata a dare espressione creativa a quella "intelligenza manageriale connettiva", l'unica capace di determinare e gestire il cambiamento della accumulazione del capitale in favore dello sviluppo della nuova economia.

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