Turismo e città d'arte: Assessore Bruzzesi, una risorsa fondamentale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2000 22:17
Turismo e città d'arte: Assessore Bruzzesi, una risorsa fondamentale

’Più del 40 per cento di entrate turistiche in Italia vengono imputate al turismo culturale, ma è una sottovalutazione perché di fatto il motivo culturale diventa elemento fondamentale nella composizione di qualsiasi pacchetto e soggiorno turistico’’. Lo ha detto l’assessore al turismo Stefano Bruzzesi intervenendo ad una tavola rotonda su ‘Il turismo nelle città d’arte: risorsa o calamità?’, organizzato dalla Fondazione ‘La città di ieri per l’uomo di domani’, in collaborazione con ‘Network for Tourism management in Heritage Cities’, alla facoltà di Scienze politiche.
‘’I tour-operator operano in questo modo prevalentemente in Italia, e questo è un altro aspetto atipico del nostro Paese.

Abbiamo un aumento, ogni anno, tra il 4% ed il 5% dei flussi del turismo organizzato per interessi culturali. Il 70% dei visitatori dei musei statali – ha spiegato Bruzzesi - sono raggruppati nelle tre regioni Lazio, Campania, Toscana; l'88% dei visitatori in Toscana sono raggruppati a Firenze. Qui abbiamo un turismo culturale che è composto dallo stesso numero di turisti che visitano in un anno l'intera Sicilia, con tutta una serie di problemi particolari, complessi, ed anche stimolanti’’.


Dopo aver ribadito, quindi, l’importanza del turismo per l’economia fiorentina, e quindi per l’economia in genere delle città d’arte, l’assessore Bruzzesi si è soffermato sui numeri delle gite scolastiche: ogni anno gli studenti che arrivano con gite organizzate si avvicinano al mezzo milione. ‘’Quest’anno quelli che Firenze ha ospitato in inverno attraverso progetti didattici sono stati 40.000. Pochi rispetto al totale, ma un esempio di come si può intervenire per facilitare il rapporto tra luogo e turista’’.

‘’A Firenze ci sono poi circa 28.000 i visitatori al giorno, con una incidenza del 23,2% sul totale dei movimenti in città. Tutto ciò di fronte alle 140.000 persone in arrivo e uscita per lavoro e studio ai quali occorre aggiungere 170.000 fiorentini che si spostano all’interno del comune. Il 74,42% dei turisti raggiunge il centro a piedi impiegando una media di 6 minuti, il 40, 14% utilizza l’autobus, il taxi è utilizzato dal 4,86%, il 2,3% adopera l’auto propria’’. Numeri che secondo Bruzzesi possono chiaramente sono quelli tipici del turismo di massa, ma che ‘’non ci autorizzano a condannarlo per i problemi che pone anche alla gestione dei beni culturali; perché occorre comprendere fino in fondo l’opportunità enorme che il turismo ci offre se viene programmato e governato, grazie alle sue stesse proprietà di favorire l’armonizzazione delle politiche del territorio’’.

Un obiettivo, questo, che per l’assessore al turismo deve essere ben presente nella programmazione delle attività delle amministrazioni locali, ‘’in particolare di quelle dove il turismo, di massa o individuale che sia, non è certo legato ad episodi sporadici’’.

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