Il mondo intero deve ringraziare Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2000 09:17
Il mondo intero deve ringraziare Firenze

Senza il suo straordinario contributo non si sarebbe evoluto così come si è evoluto e oggi sarebbe molto più povero. E’ un onore per me ricevere da Firenze tale riconoscimento”. E’ con queste parole che, ieri mattina, il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha accolto la cittadinanza onoraria conferitagli unanimemente dal consiglio comunale. Nel corso della cerimonia nel salone dei Cinquecento, al fianco del sindaco Leonardo Domenici e del presidente del consiglio comunale Alberto Brasca, Annan ha espresso una “profonda gratitudine” a Firenze, città d’arte di valore inestimabile e grande aiuto per l’intera umanità, da sempre impegnata in prima fila nell’affermazione dei diritti dell’uomo.

E proprio su questo tema il segretario delle Nazioni Unite ha speso parole significative, facendo riferimento al precedente intervento del sindaco. “Sono d’accordo con lei – ha detto rivolto a Domenici – Ci vogliono società che rispettino i diritti dell’uomo. Diritti che devono essere salvaguardati nella loro singolarità. Dobbiamo sempre più elevarci verso una nuova sfida che è quella della protezione dell’individuo all’interno di tutti gli Stati”. Annan si è poi soffermato sui gravi danni che l’ambiente sta subendo in tutto il mondo.

Alle persone della sua generazione ha ricordato un vecchio proverbio africano, “il mondo non è nostro, lo abbiamo in mano solo per un po’”, ai più giovani ha rivolto, invece, l’appello di iniziare da subito ad impegnarsi per la difesa dell’ambiente. “Stiamo utilizzando le risorse del mondo in modo scriteriato – ha detto Annan –. Il consumo dei beni del pianeta deve essere sostenibile; dobbiamo cercare di lasciare ai bambini qualcosa di significativo”. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha quindi concluso il suo intervento con un saluto in italiano rivolto a Firenze, “una città stupenda, mille grazie”, nella quale ieri l’altro ha festeggiato il suo compleanno in compagnia della moglie: “E’ stata una giornata molto felice”.


“Vogliamo il diritto ad essere bambini”, è questo il messaggio che i ragazzi di alcune scuole fiorentine hanno letto in tre lingue, italiano, inglese, cinese al segretario generale dell’Onu. Più di 40 bambini accompagnati da insegnanti e genitori hanno consegnato al segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan un messaggio di pace da divulgare nel mondo. “Chiediamo che a tutti i bambini sia garantito il diritto di avere una famiglia, quello di essere istruiti, di giocare e di vivere in un ambiente sano”, c’è scritto nel messaggio consegnato dai ragazzi delle scuole elementari e medie Cairoli (classe VA e B), San Piero Martire, Don Minzoni e Paolo Uccello (classe II B, classe II C e III B) .

I ragazzi hanno esortato i “Grandi della terra” a creare un mondo migliore: “Fateci camminare sulle vostre impronte, noi andremo più lontano”.
A Firenze un convegno mondiale sul nuovo diritto internazionale e un incontro tra le città dei paesi ricchi e quelle dei paesi poveri. Sono le due proposte lanciate dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici, nel suo saluto di benvenuto a Kofi Annan durante la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria al segretario generale delle Nazioni Unite.

“Questa – ha detto il sindaco – è una domenica particolarmente significativa per Firenze. Da oggi la nostra città ha un cittadino in più: il segretario generale delle Nazioni Unite. E’ il terzo segretario generale dopo U Thant e Javier Pérez De Cuéllar che riceve la cittadinanza onoraria di Firenze”. Spiegando il significato della scelta di dare la cittadinanza onoraria al numero uno dell’Onu, Domenici ha ricordato che Firenze, nel 1987, è stata designata dall’assemblea del Palazzo di Vetro “città messaggera di pace”.

Un ruolo che, ha precisato il sindaco, “la città vuole svolgere attivamente, in un mondo che ancora oggi ha bisogno di affermare e valorizzare la convivenza pacifica tra i popoli. “Con il conferimento della cittadinanza onoraria a Kofi Annan – ha detto il sindaco – vogliamo sentirci uniti a chi, nel mondo, dedica la propria vita, il proprio impegno alla crescita della democrazia, allo sviluppo degli uomini e della pace, all’affermazione dei diritti umani fondamentali”. Parlare di pace vuol dire in primo luogo parlare di diritti umani, ha spiegato Domenici: “Oggi, a pochi mesi dall’inizio del nuovo millennio, dobbiamo dire ancora con più forza che il presupposto di qualunque pace sono i diritti dell’uomo”.

E ricordando il valore fondamentale che ha ancora la Dichiarazione universale (“E’ il parametro di riferimento quando parliamo di dignità e diritti umani”), il primo cittadino di Firenze ha evidenziato la necessità che “in un mondo attraversato da così profondi cambiamenti” ci sia l’esigenza di adeguare questo parametro, di aggiornarlo, di affiancare alla dichiarazione Universale “nuovi strumenti che la rendano efficace e incisiva”. Da qui la proposta di fare di Firenze “una delle sedi naturali per il dialogo, per disegnare i nuovi scenari della politica internazionale”.

“La comunità internazionale – ha detto ancora il sindaco – può e deve iniziare ad assumersi la responsabilità di decidere ‘che cosa è intollerabile’ e agire di conseguenza. E la bussola di questa nuova dimensione della politica internazionale non può essere che quella dei diritti. I principi di democrazia, di sovranità nazionale e lo stesso concetto di sovranità popolare, vanno sottoposti alla questione dei diritti umani. Non si può più pensare che essi siano una sorta di sfera specialistica separata dai problemi politici e dai rapporti internazionali, dalle questioni economiche, finanziarie, commerciali e dalle stesse strategie militari: questo è il punto cruciale.

In realtà, bisogna battersi perché ‘i diritti umani’ pervadano ogni campo del sapere e della ricerca, penetrino in tutti i campi delle relazioni internazionali, siano determinanti per valutare le responsabilità non solo dei singoli stati, ma anche degli attori privati, che, in questo mondo globalizzato, hanno non di rado un potere maggiore degli stessi governi”. Per questo Firenze vuole essere il centro dell’attività di studio, di ricerca e di dibattito su questi temi, con l’intenzione di approdare a un convegno mondiale che abbia come fulcro proprio la definizione dei compiti della comunità internazionale di fronte ai massacri e ad agli altri crimini contro l’umanità.

“Sarebbe per noi un grande onore – ha sottolineato il sindaco - se questa attività potesse portare alla realizzazione di una ‘Dichiarazione di Firenze’ su pace, guerra e diritti umani, frutto del lavoro e del confronto di studiosi, politici, intellettuali di tutto il mondo. La nostra speranza e il nostro augurio è che anche Lei, illustre segretario generale dell’Onu, possa partecipare e offrire il suo alto contributo al confronto e al dibattito”. Citando le stesse parole del segretario generale dell’Onu, Domenici ha ricordato che “anche sul nostro pianeta esiste una guerra sotterranea che miete milioni di vittime: si chiama povertà.

Non possiamo pensare che chiudendo le frontiere questo problema, questa contraddizione fondamentale della nostra epoca, non si ripercuota pesantemente su di noi, sui paesi più ricchi”. Ricordando l’impegno della nostra città per la richiesta di cancellazione del debito (cui hanno già aderito Nazareth e Lisbona, Providence negli Usa e Reims in Francia) Domenici ha proposto che Firenze sia la sede di un primo incontro tra le città dei paesi ricchi e quelle dei paesi più poveri. “I nostri paesi – ha concluso il sindaco – devono fare di più per aiutare i popoli in via di sviluppo”.

In evidenza