Marketing territoriale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 febbraio 2000 19:20
Marketing territoriale

Integrazione, dinamicità e capacità di intrecciare relazioni per costruire un serio percorso di sviluppo del territorio. Di questo principalmente si è parlato nel corso della giornata di studio sul "marketing territoriale" che si è tenuta ieri presso la sala conferenze del castello Pasquini di Castiglioncello nell’ambito del corso di formazione per addetti allo "Sportello Unico per le Imprese" organizzato dal CSP – BIC di Livorno grazie ad un finanziamento della Provincia.
A seguire i lavori un pubblico composto dai quaranta corsisti dei dieci Comuni della Bassa Val di Cecina, dagli Amministratori locali e dai rappresentanti delle Camere di Commercio, delle Poste Italiane, degli Istituti bancari del comprensorio e delle associazioni di categoria dei commercianti, degli artigiani, degli industriali e degli agricoltori.


Ad illustrare le strategie ed il funzionamento del "marketing territoriale" sono stati il Prof. Lucio Poma, Docente di Economia e Politica Industriale dell’Università di Bologna, nonché Presidente del Centro di Ricerca di Politica Industriale Antares, ed il ricercatore Lorenzo Ciapetti, Direttore dell’Agenzia AROC. "In questo caso il marketing – hanno spiegato i due docenti parlando di sviluppo e di Patti Territoriali – serve ad individuare gli strumenti con i quali è possibile costruire un vero e proprio "polo di attrazione" utile sia per il consolidamento economico delle industrie e delle attività già esistenti in loco sia per l’arrivo di nuovi investitori.

E per creare vera attrazione l’unico percorso è quello di costruire un sistema integrato di relazioni, dinamico ed aperto, che permetta a questi nuovi investitori di usufruire della ricerca universitaria, delle infrastrutture, dei servizi, dell’accesso al credito, e di tutto ciò che serve per lo sviluppo dell’impresa". Insomma, un sistema di questo tipo conta ben più del prezzo di un terreno e, quel che è più importante, consente di avere in zona degli investitori che sono non ospiti bensì "abitanti reali" del territorio, perché investono in ricerca, occupazione e servizi.

Ecco che in questa direzione devono operare congiuntamente gli enti pubblici ed i vari soggetti privati del territorio, che pure sono intervenuti nel corso della giornata di studio, dichiarandosi disponibili ad attivare questa rete integrata di relazioni.

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