​A Villa Bardini il nero è di moda: inaugura la mostra “Nero su nero”

La curatrice Vera Agosti racconta la Mostra a Nove da Firenze

18 aprile 2017 16:49

Accantoniamo per un attimo quell’atavico significato negativo attribuito al colore nero, l’attitudine funerea e quella superstiziosa, cosa ci rimane? Tutto!A Villa Bardini una collettiva di arte contemporanea intitolata 'Nero su Nero. Da Fontana e Kounellis a Galliani' attende i visitatori dal 14 aprile al 9 luglio.

Il nero è eleganza nella moda, nel design e nell’arte; è la base su cui gli altri colori si slanciano ed acquistano maggior vitalità; è il colore che dà profondità e prospettiva al dipinto, miscelato a piccole o grandi dosi alle tinte che l’artista stende sulla tela.

In questi ultimi anni, il vigoroso nero è diventato il colore, assieme al bianco, più gettonato sia da coloro i quali vogliono abbinare un dipinto all’arredo di casa, sia dai collezionisti che seguono l’andamento del mercato.

L’arte cinetica ne è un esempio lampante, essendo uno dei movimenti di maggior tendenza sul mercato, in cui il nero ed il bianco sono i colori più sfruttati e che creano le migliori illusioni “cinetiche”, ovvero ottiche. Di questo importante movimento suggerisco di andare a guardare le opere di Gianni Colombo, Marina Apollonio, Marcello Morandini, Ennio Chiggio, Grazia Varisco ed anche nomi internazionali come Victor Vasarely e Frank Stella.

Ma entriamo nella mostra. La curatrice, Vera Agosti, ci introduce alla sua esposizione, raccontandoci che la nascita della stessa è dovuta ad un’idea di Omar Galliani, artista presente con diverse opere e che sui toni neri ha fondato la sua scelta pittorica, rendendo unici i suoi ritratti ed i suoi paesaggi, grazie al sapiente utilizzo della grafite e del carboncino.

Galliani ha suggerito alla curatrice di creare un’esposizione che riflettesse, mettendo in contrapposizione lui ed alcuni giovani artisti come Samorì, Puglisi ed il fiorenino Raugei, ad alcuni importanti maestri del panorama italiano.

Vera Agosti ha elaborato questo suggerimento ed ha scelto artisti che con il nero, nella loro carriera, hanno avuto molto a che fare, come Fontana, Burri e Kounellis, assieme ad altri noti più per l’utilizzo dei colori, come ad esempio Cucchi o l’assenza del colore stesso come in Ceroli, dove il maestro ha sempre preferito l’utilizzo del legno naturale e del vetro incolore nelle sue creazioni.

Anche la Fondazione Roberto Capucci, dedicata all’omonimo stilista, è proprio il caso di dire che, per l’occasione, si è vestita di nero. All’ultimo piano di Villa Bardini, sono stati scelti abiti, a partire dagli anni anni ‘50 fino agli anni 2000, tutti improntati sul nero.

Non mi rimane che augurarvi una buona visione di questa raffinata mostra e, grazie alle belle giornate di questa stagione, anche dei giardini di Villa Bardini!

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