A Case Passerini niente Inceneritore: annullata autorizzazione alla costruzione

Rossi: "Consiglio di Stato mette parola fine a inceneritore Case Passerini, ora nuovo piano dei rifiuti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 maggio 2018 14:10
A Case Passerini niente Inceneritore: annullata autorizzazione alla costruzione

  Il Consiglio di Stato ha confermato l'annullamento dell'autorizzazione alla costruzione dell'impianto di Case Passerini, annullamento che era stato disposto dal TAR nel novembre 2016. "La Sentenza del Consiglio di Stato mette la parola fine al termovalorizzazione di Case Passerini. Com'è noto io ero contrario e l'ho dichiarato a ottobre dell'anno scorso, quando le competenze su questa materia sono passate definitivamente alla Regione" queste le prime parole del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla notizia."Come abbiamo detto in Consiglio regionale, ci prepariamo – continua Rossi – a predisporre un nuovo piano dei rifiuti che accrescerà la raccolta differenziata e il riuso, riducendo ulteriormente gli impianti di incenerimento e le discariche. Le linee di indirizzo che ho dato nella comunicazione al Consiglio – sottolinea il presidente – escono interamente confermate come l'unica strada innovativa e percorribile per la Regione Toscana".

L'Avvocatura regionale ha elaborato, su richiesta del presidente Enrico Rossi, una nota in merito "La sentenza del Consiglio di Stato , sez. V, n. 3109 del 2018 ha respinto il ricorso proposto dall'ATO Toscana Centro ed anche il ricorso incidentale proposto dal WWF, da Italia Nostra e dall'Associazione Forum Ambientalista. In questo modo è confermato l'annullamento dell'autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze in data 23 novembre 2015 per la realizzazione e la gestione dell'impianto inceneritore di Case Passerini. Questa decisione è motivata con il fatto che gli interventi di rinaturalizzazione denominati "boschetti della piana" (che la Città Metropolitana aveva previsto come misura di compensazione) avrebbero dovuto essere eseguiti prima della realizzazione e messa in esercizio dell'impianto perché altrimenti viene frustata la finalità delle misure di rinaturalizzazione, che servono per mitigare l'impatto ambientale del realizzando termovalorizzatore, ciò, tra l'altro, in un'area già fortemente antropizzata. Il Consiglio di Stato inoltre afferma che "la nuova evenienza determinata dal progetto aeroportuale avrebbe imposto una complessiva rivalutazione della situazione ambientale e sanitaria della Piana (anche in considerazione degli esiti della VIS, fase III, tant'è che la stessa Conferenza di servizi nella riunione del 17 novembre 2014 non aveva mancato di rilevare come "l'eventuale futuro insediamento nell'area di nuove strutture e infrastrutture sarà oggetto di valutazioni che terranno conto della sovrapposizione degli effetti cumulati ai sensi delle norme vigenti")".

Il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi alle 18 in Piazza Dante per brindare con cittadini alla sentenza del Consiglio di Stato sul termovalorizzatore di Case Passerini. “Questa è la più importante vittoria dell'amministrazione comunale in questi 5 anni di Governo che pone la pietra tombale su un'opera ormai superata e obsoleta. Significa che quanto abbiamo sempre sostenuto si basava su posizioni coerenti e corrette.

Adesso si apre una fase nuova, quella in cui tutti gli attori e le istituzioni coinvolte sono chiamate a prevedere un piano ambientale totalmente nuovo, sostenibile, basato su azioni come il riciclo, riuso, differenziata, tariffa puntuale. Una fase che ci vedrà protagonisti, come lo siamo stati fino ad oggi. Convinti prima di tutti che qualcosa si doveva fare per mettere la parola Game Over sull'inceneritore di Case Passerini” dichiara Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio.“Una splendida notizia per i cittadini della Piana, una vittoria per chi, come noi, ha creduto fin dall’inizio che si potesse scrivere una storia diversa - commenta il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi - La sentenza del Consiglio di Stato conferma la bontà delle nostre posizioni, basate sul buon senso prima ancora che sul diritto.

Da cittadino impegnato in politica sono felice per questo esito, ma da amministratore non posso nascondere il rammarico per essere arrivati a questo risultato per via giudiziaria, quando sarebbe toccato alla politica dare risposte. Ora è necessario che tutte le Istituzioni avviino un lavoro comune di riflessione da estendere a tutte le opere previste per la Piana e che, nel caso della gestione dei rifiuti, non può che sfociare nella definizione di un nuovo piano regionale. Accogliamo positivamente, in questo senso, le aperture arrivate dal Presidente della Regione Enrico Rossi.

Abbiamo dato prova che non esistono storie già scritte, ma solo scelte che dobbiamo assumere con responsabilità, lucidità, lungimiranza”.Il post del consigliere comunale di Firenze, Tommaso Grassi: "Ce l'abbiamo fatta! Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza che blocca l'inceneritore di Case Passerini. Invece della prima pietra, ora ci dobbiamo mettere una bella pietra sopra. Oggi l'inceneritore di Case Passerini, domani l'aeroporto di Peretola: dispiace solo che ci sia voluto un tribunale.

La politica fallisce ogni volta che non ascolta i cittadini e forza illegittimamente le leggi. Ma la battaglia non finisce qua: non solo contro qualcosa, ma per delle alternative".“Ma bisogna sempre aspettare che siano i Tribunali, che sostituendosi agli Amministratori locali, individuano quali sono le soluzioni più sensate? È necessario che la politica inizi a guardare oltre il proprio naso. Deve pensare – commenta la Capogruppo del Movimento 5 Stelle Arianna Xekalos – soprattutto alle esigenze del futuro e per farlo si deve cambiare direzione, nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica.

Queste devono essere tutelate prima di qualsiasi esigenza economica, come sanciscono tantissime convenzioni internazionali. Non dimentichiamoci che la Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione anche per il livello di inquinamento, Pm10, di Firenze. Con l’inceneritore saremmo andati solo a peggiorare questa situazione, per non parlare degli ulteriori rischi che sarebbero nati per la salute dei cittadini. Forse – conclude la Capogruppo M5S Arianna Xekalos – sarebbe il caso che Nardella si confrontasse maggiormente con gli altri paesi del mondo e che studiasse di più, magari così si arriverebbe ad avere soluzioni adeguate per la cittadinanza prima di spendere soldi nella giustizia”Miriam Amato, consigliera aderente a Potere al Popolo "Lottare serve, è necessario non arrendersi mai, e oggi è un gran giorno, in cui dopo decenni di lotte e denunce si concretizza una grande vittoria.

Dove non è arrivata la politica sono arrivati i giudici amministrativi, che hanno respinto il ricorso contro la sentenza del Tar della Toscana, che aveva annullato l'autorizzazione alla costruzione dell’inceneritore. Proprio stamattina eravamo in Presidio sotto la Corte dei Conti, per conoscere l’iter intrapreso dall’esposto fatto dalle Mamme No Inceneritore con altre sigle ambientaliste - Wwf, Forum ambientalista, Italia Nostra, l'associazione Zero Waste - sui 43 milioni di danno erariale per la mancata raccolta differenziata.

Ed abbiamo appreso che anche quello presentato da me e Simone Franciolini nel 2015, sempre sullo stesso tema, è rientrato nello stesso fascicolo. Intanto oggi chi credeva di poter amministrare il territorio senza considerare la popolazione ha ricevuto una bella lezione e, come dicono le Mamme No Inceneritore, "senza la gente non si decide niente”. Un ringraziamento va ai Comitati della Piana, alle Mamme No Inceneritore e a tutti coloro che hanno messo la loro competenza come il Dottor Gianluca Garetti e l’avvocato Claudio Tamburini a sostegno di questa lotta. La Piana fiorentina deve essere liberata dalle grandi e dannose infrastrutture, per riaffermare la realizzazione integrale del Piano agricolo della Piana, con le sue potenzialità occupazionali, dalle quali partire, per realizzare un laboratorio di sperimentazione ambientale e civica, in chiave antispeculativa, solidale e mutualistica.

È necessaria la riappropriazione e l’uso collettivo di numerose aree della Piana da parte di attivisti, abitanti, associazioni, in modo da garantire non solo la tutela e la cura delle zone in oggetto, ma anche l’interdizione di tutte quelle iniziative, che ne potrebbero alterare o distruggere l’alto e prezioso valore ambientale, agricolo ed economico".

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