A Careggi nuova ortopedia oncologica pediatrica, in collaborazione con il Meyer

La nuova struttura è stata presentata stamani a Careggi, alla presenza dell'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2016 16:25
A Careggi nuova ortopedia oncologica pediatrica, in collaborazione con il Meyer

Presente anche il direttore generale dell'AOU Careggi Monica Calamai, il direttore generale dell'AOU Meyer Alberto Zanobini, il prorettore all'area medico-sanitaria dell'Università di Firenze Paolo Bechi; sono intervenuti inoltre il direttore del dipartimento oncologico di Careggi Marco Carini, il direttore dell'ortopedia oncologia e ricostruttiva AOUC Domenico Andrea Campanacci, il direttore del centro di eccellenza di oncoematologia pediatrica AOUM Claudio Favre e i professionisti delle due aziende responsabili dei percorsi assistenziali nell'ambito dell'oncologia e della chirurgia ortopedica pediatrica.

"Due grandi aziende che collaborano e non si fanno concorrenza, un bell'esempio da seguire - ha detto l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - E vale la pena rappresentarlo alla stampa, le cose belle che facciamo vanno raccontate. Vogliamo che si sappia che la sanità toscana e' anche questo.Vedete come si sta lavorando sempre più in sinergia tra le aziende. Questo e' uno dei punti cardine della riforma del servizio sanitario toscano. Non creare duplicazioni, non sovrapporsi, ma andare a scoprire le ragioni che uniscono.

Questa dell'oncologia ortopedica pediatrica è una tematica molto delicata e pesante per i bambini e per le famiglie. Prima in questi casi si amputava, ora i nostri professionisti riescono a fare interventi eccezionali. Un grazie per tutto questo ai direttori generali, ai professionisti, all'Università". La nuova struttura è diretta dal dottor Giovanni Beltrami ed è impegnata, in stretta collaborazione con l'Azienda ospedaliero universitaria Meyer, nella chirurgia dei tumori dei muscoli e dello scheletro nell'età infantile e nell'adolescenza.

Gli interventi sono eseguiti anche su bambini molto piccoli, di poche settimane, fino a pazienti di 18 anni. Si stimano circa 250 operazioni all'anno con tecniche di chirurgia ortopedica ad alta complessità, il cui obiettivo è evitare l'amputazione dell'arto aggredito dal tumore. Per questo la nuova struttura collabora inoltre con l'ortopedia oncologica e ricostruttiva di Careggi e con l'oncoematologia del Meyer, nell'ambito del Centro regionale di riferimento della chirurgia oncologica e ricostruttiva dei sarcomi dell'osso e delle parti molli.

"Qui abbiamo professionisti di grande valore che da fuori ci invidiano, e che hanno trovato un terreno di collaborazione congiunto - ha sottolineato l'assessore Saccardi - Questo serve anche sotto il profilo universitario per la crescita culturale dei professionisti. Qui ci sono due grandi aziende, anche fisicamente vicine, che collaborano su tanti fronti. La nostra idea è costruire una scuola, con una condivsione di professionisti, tecniche, competenze, valori". In questo tipo di tumori la sopravvivenza è stimata nel 70% a cinque anni dall'intervento e sono molti i pazienti complessi per i quali è necessario prevedere trattamenti di radio e chemioterapia sia prima che dopo l'operazione.

È possibile ripristinare l'integrità delle ossa e dei muscoli, dopo l'asportazione della lesione oncologica, grazie a tecniche di trapianto e autotrapianto e a protesi innovative realizzate con stampanti 3d. Anche la chirurgia robotica è di supporto in alcune fasi di questi interventi complessi, quando è richiesta un'alta precisione necessaria a preservare l'integrità di fibre delicate come quelle nervose, indispensabili a garantire le funzioni motorie.

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