Interventi nell'area ex-Longinotti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 1999 11:50
Interventi nell'area ex-Longinotti

Ieri la giunta comunale ha avviato la discussione sugli interventi nell'area ex-Longinotti. Un confronto che avrà ulteriori tappe in giunta, in maggioranza e in consiglio comunale.
Dalla discussione è emersa la volontà di proseguire nella realizzazione del centro commerciale e di garantire nel contempo il confronto con le realtà, commerciali e no, presenti nel quartiere, per consentire la riqualificazione dell'intero tessuto commerciale e urbano della zona, salvaguardando in particolar modo la presenza della piccola distribuzione.


L'assessore all'Urbanistica Gianni Biagi, dopo aver ricordato il percorso del progetto dall'87 ad oggi, ha proposto che il centro commerciale previsto all'interno dell'area sia integrato con negozi al dettaglio (escludendo la media distribuzione). Per l'intera zona Bandino-Gavinana-Europa-Giannotti, l'assessore ha proposto che, come consente la legge Bersani, sia avviato un programma di riqualificazione, che potrà consentire di utilizzare risorse previste dalla stessa legge.
Il progetto inoltre dovrà garantire spazi pubblici e soprattutto un complessivo ridisegno dell'area con percorsi pedonali, parcheggi etc.

In questo senso sarà avviato un lavoro con gli assessori Colonna e Paderi per definire tutti gli accordi necessari.
Ma cosa ne pensa il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud. "Il nuovo progetto presentato dalla Coop -affermano i giovani che hanno occupato da anni l'area- riproduce nella sostanza i contenuti del precedente trattandosi di una pura operazione cosmetica che cerca di ovviare ai limiti più evidenti delle proposte avanzate l'inverno scorso. La riduzione di 2000-3000 mq della superficie commerciale (da circa 17000 a 14000) l'introduzione di medie superfici, l'eliminazione della galleria commerciale, la sostituzione delle abitazioni con un palazzo di uffici, l'allargamento della piazza pubblica e l'eliminazione dei muri di recinzione, non bastano certo a qualificare quello che rimane un intervento di forte speculazione immobiliare e fondiaria.

L'impostazione generale del progetto rimane sostanzialmente la stessa: non basta togliere un muro per creare integrazione con il tessuto urbano esistente, ne diminuire un po' la superficie edificata per ridurre l'impatto sul quartiere. A questo proposito appare del tutto ridicola la contrattazione avvenuta in sede di maggioranza sulla quantità dello spazio di vendita della grande distribuzione: la mediazione imposta dal sindaco di 3300 mq (contro i 4000 previsti e i 2500 stabiliti come soglia della legge Bersani) dimostra che si continua ad agire in deroga sia alle leggi urbanistiche vigenti che alla nuova legge che vincola il grande commercio.

Come ciò non bastasse non viene tenuta in alcun conto l'opposizione espressa sia dal consiglio di Q.3, sia dal Comitato commercianti e artigiani, sia dal CPA. Ancora una volta sulla testa della gente e contro il parere comune viene avviata una operazione che stravolgerà irreversibilmente la vita delle persone. E' un problema che non riguarda solo gli abitanti del quartiere 3 o gli occupanti del CPA. Questa città non ha bisogno di altri centri commerciali perché è già stata trasformata in un enorme centro commerciale, epurata da ogni forma di vita sociale significativa.

Questa città sta diventando orribile, perché è bellissima, uguale a se stessa, senza una sbavatura, senza un' anima, senza contatto con i suoi cittadini. Siamo condannati a muoverci in essa senza toccarla, senza lasciare tracce, senza esprimerci. E' proprio bellina, la cartolina di se stessa; è quello che i turisti vogliono vedere, è quello che i proprietari vogliono vendere, un'immagine. E' un luna park, non una città vera; è la Disneyland del Rinascimento.
Il prossimo passo in questa direzione è la cancellazione dell'esperienza di dieci anni di occupazione del CPA.

Il CPA non è solamente un collettivo politico, né una sala per concerti, né un bar o un circolo ricreativo. Il CPA è un luogo, uno dei pochi rimasti dove puoi costruire il tuo rapporto con il territorio e con gli altri, intervenire sullo spazio, decidere qualcosa. Mettere in progetto, fare. Un luogo deve sei continuamente costretto a confrontarti con gli altri, a interrogarti se quello che fai sia giusto o no, a discuterne. In cui, se vuoi, puoi rimboccarti le maniche e fare. In cui non puoi lamentarti se le cose non vengono fatte o non funzionano: perché spetta a te farle.

Ed è proprio questo che la classe politica non può accettare. Che tu dimostri di non avere bisogno di loro. Che tu possa realizzare le tue esigenze senza dover ringraziare loro; come realizzare uno dei migliori auditorium in Italia spendendo poche lire, invece di produrre lucrosi investimenti di miliardi per appalti e società di gestione e senza generare lucro. Senza elargire alla loro clientela succulente fette di torta. Che tu possa fare teatro, musica, sport, cultura senza elemosinare loro tempo, spazio, finanziamenti, mezzi per esprimerti.

Che tu non gli debba dire grazie. Che tu non pensi esclusivamente in termini di rientro (economico, di immagine, di prestigio, insomma, di potere). Che tu ti sforzi di fare le cose con le tue mani senza delegare il potere ad altri. Senza formare associazioni, cooperative, società finanziarie. Che tu non possa essere controllato, tassato o ricattato".
Nell'area "dismessa " ex-Longinotti si trovano attualmente:
Mensa (con cena a 6000 lire).
Bar a prezzi popolari.
Sala studio e biblioteca.


Archivio.
Auditorium detto"astronave", da oltre mille posti, per concerti , spettacoli, performances .
Tre sale prove per gruppi musicali.
Sala da ballo liscio aperta tutti i mercoledì.
polivalente per rappresentazioni, performances, installazioni.
Spazio allestimenti detto "cubo".
Sala cinema detta per proiezione di film in pellicola (super 8,16,35 mm) vhs diapositive, conferenze, incontri, dibattiti.
Sala di montaggio cinematografico con moviole 16 e 35 mm.


Teatro di posa per autoproduzioni cinematografiche.
Camera oscura e sala pose.
Laboratorio serigrafia.
Skate park.
Palestra.
Campo basket e pallavolo.

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