Firenze crocevia della società capitalista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 1999 13:36
Firenze crocevia della società capitalista

Oggi sono presenti a Firenze per il seminario "Il riformismo nel XXI secolo" Tony Blair, Fernando Cardoso, Bill Clinton, Massimo D’Alema, Antonio Guterres, Lionel Jospin e Gerard Shroeder. Sono arrivati ieri in un'atmosfera davvero convulsa, in cui questa piccola città ospitava diversi altri avvenimenti. Ma in particolare colpiva la concomitanza di 2 altri eventi con il vertice dei premier: il primo il convegno sulla legalità organizzato da Antonino Caponnetto, il secondo la marcia antimperialista contro il vertice dei paesi più ricchi.
Pareva che Firenze volesse presentare ieri 3 vie di soluzione ai problemi intricati del mondo capitalista.

I capi di stato sono i rappresentanti della élite politica convinta che la mediazione istituzionale possa sanare distorsioni epocali quali la povertà e il sottosviluppo; i giudici e i legalisti, riuniti al Dopolavoro Ferroviario, ritengono invece che non possa essere giusta una società che prima non ha sconfitto il crimine organizzato a livello planetario e la politica collusa; per l'estrema sinistra invece la lotta contro il capitale è senza quartiere e non resta che marciare ad oltranza contro lo sfruttamento.
Il Capitalismo, questo mostro polimorfo, ha risposto da par suo, in maniera casuale e vincente.

Ha scatenato contro le tre vie armi letali quali: la partita di calcio (Fiorentina-Perugia), il concerto di pop-music (di Jovanotti) e il sabato degli acquisti, il tutto con decine di migliaia di auto che ha cinto d'assedio la città con un spiegamento di mezzi e gas venefici, che solo la città più motorizzata d'Italia è in grado di dispiegare. Risultato: disfunzioni nel programma del vertice; ritardi dei legalisti al convegno; i fischi degli autonomi soverchiati dai clacson degli automobilisti paralizzati.

Il capitalismo ancora una volta ha prevalso.
Eppure
"Caro Presidente, -ha scritto il sindaco Domenici ai premier- Firenze è particolarmente lieta di ospitare Lei e tutti i partecipanti al seminario "il Riformismo nel XXI secolo".
Pensare al futuro, alle nuove frontiere della democrazia e dell'economia, alla società che cambia è vitale per qualunque città. Lo è in modo particolare per Firenze, culla per eccellenza della cultura e dell'Umanesimo.
Congedare il Novecento scrutando il futuro è per Firenze un auspicio e una scelta.

Un auspicio perché speriamo che il Duemila segni il punto d'avvio di un rilancio del ruolo internazionale della città; una scelta perché Firenze è tale solo se vive nel mondo.
A Firenze, come dimostra anche il seminario, operano attivamente decine e decine di università e di istituti culturali internazionali. Noi vogliamo fare della nostra città un crocevia della formazione nell'età globale: città della cultura come interscambio e interconnessione, luogo d'eccellenza del dialogo tra i popoli, centro di incontro delle diversità.
Per il 2001, primo vero anno del nuovo millennio, vorremmo organizzare a Firenze, in stretto rapporto con le altre grandi capitali del pianeta, un "Symposium" della cultura.
Per noi è il progetto di una articolata riflessione sul millennio che è appena terminato, per guardare ai secoli che si stanno per dischiudere.

Un anno di eventi, di incontri, di mostre e di iniziative. Un anno in cui Firenze cercherà di riflettere sul suo ruolo nello sviluppo e nella formazione della cultura occidentale, con la chiara volontà di aprirsi ulteriormente al mondo.
Il 2001 è per noi anche un'occasione per parlare di pace. Ci candidiamo ad organizzare e ad ospitare un convegno mondiale dell'O.N.U. sulle nuove frontiere e forme del diritto internazionale e, a più di cinquant'anni dalla sua stesura, a una rilettura della Carta dei Diritti dell'Uomo.
Se nel cuore di Firenze batte forte la voglia di innovazione, nessuno può dimenticare il suo patrimonio culturale, artistico e architettonico.

Un patrimonio che fotografa il lungo cammino di civiltà percorso da Firenze e rappresenta, al contempo, una indissolubile ricchezza fatta di professionalità, di specializzazione nella conservazione, nel restauro delle opere d'arte.
Firenze, per la sua naturale vocazione alla formazione, potrebbe essere la sede di un centro di restauro internazionale in cui sperimentare l'applicazione delle nuove tecnologie.
Caro Presidente, nell'augurarLe un piacevole soggiorno nella mia città e nella speranza di intessere un intenso e cordiale rapporto con Lei, Le porgo, anche a nome di tutti i fiorentini, un caloroso benvenuto a Firenze".
E ancora
"In un momento come questo, in cui i segnali di un tentativo di restaurazione e i rischi che si torni indietro si stanno facendo sentire con forza, rimettere al centro del confronto politico l’impegno, la partecipazione civile, il ruolo propulsore delle giovani generazioni è certamente vitale" ha scritto il sindaco anche a Caponnetto "Per evidenti motivi oggi non posso essere presente.

La vostra iniziativa è importante, molto importante in questa fase particolare della vita del nostro paese. Io, come molti altri, avverto con forza la necessità di un grande impegno sui temi della legalità, della responsabilità".
"Uno dei capitoli che non può mai essere chiuso in un paese civile. E’ uno dei punti cardinali essenziali per chi governa, amministra, si impegna politicamente. Il fatto che oggi, a Firenze, ci si ritrovi per discutere di questi temi e che da questa città parta un segnale di risveglio a tutto il paese è per me un fatto di grande importanza, che coinvolge noi tutti, che riguarda il futuro del nostro paese".
In questo momento di grande potere simbolico che è stato l'incontro tenutosi forse non casualmente al Dopolavoro, NOVE ha domandato un'opinione sulla situazione politica all'ex giudice Antonio Di Pietro: "E' un momento molto difficile, non sono in grado di dire se che la faremo, ma spero di sì".
Tornando al vertice internazionale, tanta retorica è giustificata dal fatto che è Firenze è molto interessata ai turisti di Stati Uniti, Brasile, Gran Bretagna, Francia e Germania.

Sono stati oltre un milione i visitatori provenienti dai paesi partecipanti alla conferenza "Il riformismo nel XXI secolo" che nel 1998 hanno soggiornato a Firenze. Ancora più impressionante il numero delle presenze (che indicano i giorni complessivi della vista): oltre due milioni e 100mila nell’arco dell’anno. A guidare la classifica sono gli Stati Uniti seguiti da Germania, Francia, Gran Bretagna e Brasile: a soggiornare più a lungo sono invece gli inglesi. Numerosi anche i cittadini stranieri di questi cinque paesi che hanno deciso di vivere a Firenze: circa 2400.

La "colonia" più numerosa è sempre quella statunitense, seguita da Germania, Gran Bretagna, Francia e Brasile.

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